Archeologia Mineraria.
Il territorio Italiano cela una insospettata varietà di cave e di miniere d’epoca preindustriale, poco studiate. Ad esse vanno a sommarsi le opere estrattive più recenti, le quali sono spesso dei tesori di archeologia industriale. Che ne facciamo? Cominciamo a studiarle.

Anche in prospettiva della “XVII Giornata Nazionale delle Miniere (24-25 maggio 2025)” ho pensato di comporre un Manuale di Archeologia Mineraria per fornire una base di studio attingendo dalla manualistica d’epoca tra XVI e XX secolo.
Nel Manuale si presenta la Metodologia d’indagine suddivisa in dodici punti, utili a riconoscere i caratteri del sistema estrattivo. Il lavoro, di 160 pagine e con 125 illustrazioni, fornisce un quadro sulla strumentaria mineraria prima dell’avvento della polvere da sparo e dei martelli pneumatici.
Ogni opera umana è cultura ed è interpretabile, dona una sensazione, un messaggio, una informazione a chi sa capirla, leggerla e sentirla.
La Geologia e l’Ambiente.
Innanzitutto la scienza geologica è necessaria allo studio della natura del suolo, del sottosuolo e del giacimento minerario. In presenza di giacimenti minerari, le indagini riguardanti il paesaggio storico e la dinamica insediativa devono considerare le emergenze estrattive per comprendere l’organizzazione del lavoro, i rapporti economici e sociali derivanti e l’evoluzione tecnologica risultante dallo sviluppo del sistema di coltivazione e dalla successiva trasformazione del minerale. Questi elementi generalmente condizionano la morfologia della miniera e l’organizzazione del lavoro all’esterno e all’interno di essa. Lo studio di una coltivazione mineraria è finalizzato all’acquisizione delle informazioni che permettono di comprendere:
- chi ha lavorato nella miniera;
- cosa è stato estratto;
- quando, come e perché la miniera è stata scavata.
- l’incidenza sul territorio e sulla vita della comunità.

Arte Mineraria.
Un tempo la “Scienza Mineraria” era chiamata “Arte Mineraria” in quanto necessitava di una speciale attitudine da unire alle scienze esatte.
Al contempo, il geologo marsigliese Louis Simonin (1830 – 1886), nel suo celebre libro sulle miniere La vie souterraine, intitola così il Capitolo VIII: «Le champ de bataille», ovvero “il campo di battaglòia”. E ci dice: «Les quatre éléments des anciens, le feu, l’air, la terre, l’eau, sont conjurés contre lui…», ovvero i quattro elementi della Natura si uniscono sotto terra contro il “procedere” del minatore: la miniera era il campo di battaglia dove la povera gente combatteva contro la miseria.
Così invece specifica nella prima metà del Novecento l’ingegnere Luigi Gerbella in Arte Mineraria, il lavoro sulle opere di estrazione e le sue problematiche che in Italia ha fatto letteralmente “storia” per completezza e diffusione: «Scopo dell’Arte Mineraria è quello di ricercare ed estrarre minerali, rocce e ogni altro materiale utile dalla crosta terrestre (…). In poche parole il progresso umano si sviluppa di pari passo con l’incremento dell’Arte Mineraria, la quale è appunto chiamata arte, anziché scienza, perché richiede dal tecnico, oltre che una profonda conoscenza delle scienze esatte, anche una speciale attitudine, che gli permetta di risolvere giornalmente problemi complessi, non sempre esprimibili in formule, e di superare difficoltà improvvise che mutano continuamente da punto a punto, anche nella stessa miniera»». (Gerbella L., Arte Mineraria, Vol. Primo, Ed. Ulrico Hoepli, Milano 1937, p. 1).

Buona lettura!
Archeologia Mineraria. Manuale
Editrice SCAMP
Collana Archeologia del Sottosuolo
Autore: Gianluca Padovan
Pagine: 160
Immagini: 125 b/n
Formati brossura e copertina rigida
Milano Maggio 2025
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