12 Marzo 2025
Cultura

Appunti (*) – Renato Padoan

 

La tecnica degli appunti si è raffinata col tempo e con lo strumento. Nel corso di decenni a cominciare dagli anni 80 giorno dopo giorno lo scrittore ha fissato nel suo block notes elettronico quanto gli passava per la testa. Gli appunti venivano definiti se di natura linguistica: LNGS e/o teologica TLG insieme. Questi appunti così estratti ora hanno offerto alla meditazione un tale estratto

 

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LNGSTLG Come sono i generi nella lingua araba? Se sono perché s’impongono?

TLGLNGS E’ più degna di un Dio la realizzazione della cosa o quella del segno? Il mondo creato da Dio non può che essere immaginato. Se fosse reale sarebbe  indegno della sua potenza oltre che di una banalità insostenibile! Insomma significa, indica ma non è, non sussiste, esiste a malapena.

LNGSTLGFLS Il Simbolo è la sintesi dell’ Idolo con il Logos. Nel Cristianesimo ciò si rende esplicito con la Croce.

TLGLNGSRLG Il Cristianesimo ammette un solo simbolo: la Croce.

LNGSTLG Se si adottano determinate metafore la vicenda evangelica, la religione cristiana che ne consegue si traduce in un trattato di linguistica … Logos verbum signum symbolon nomen. 

TLGLNGS Particola per antonomasia è l’ ostia in cui si concentra e riassume nel corpo trasmutato del Figlio del Dio lo schema trinitario. Le particole del discorso sono i nessi fondamentali con cui opera il Logos, gli schemi numerici con cui opera: l’1( IN,UN …),il 2 (OB,AB,PO,DE,ET,ER,RE…) e il 3 (TRA,FRA …) insieme alle forme miste 3X2 come EX, PRE,PRO, EIN, AUS, DENTRO, EXTRA …

LNGSTLG Percorso ascetico piano discetico, discesa verso gl’inferi/ori.

TLGLNGSFLS Memori del Vangelo di Giovanni imbocchiamo la via quella giusta per intendere il linguaggio … Il Cristianesimo con l’ incarnazione di Dio nell’ uomo segna anche la differenza dell’ uomo da Dio. L’ uomo nella forma del Cristo, del Dio incarnato ne prende le distanze al punto di farsi critico nei suoi confronti. Il patto di creazione deve essere rinnovato. La crisi si compie nella croce, nell’ atto in cui il Cristo lancia al Dio la sua sfida … Perché mi hai abbandonato? Ed è qui che il Dio perde per così dire la partita!

TLGLNGS Gli Dei non sono altro che la personalizzazione dei verbi. Siccome si danno i nomi propri per opposizione ai nomi comuni, così si danno i verbi personali di contro ai verbi comuni. Sono personali quei verbi che non possono  “propriamente”, ma non metaforicamente che riferirsi a un solo soggetto. Per antitesi sono paradossalmente personali cioè propri i cosiddetti verbi impersonali come piovere. Il soggetto proprio di piovere è la pioggia e pertanto piovere è un verbo proprio come Dante Alighieri è il nome proprio di un poeta che è nome comune. La pioggia che piove è una divinità propria separata dalla comunità, comunione dei fenomeni atmosferici siccome il fulmine è Giove. Gli Dei come sindromi e sintomi di malattie nervose è il dato più appariscente e consapevole, da parte del suo inventore, della Psicoanalisi di Freud. La Psicoanalisi può benissimo intendersi come un reingresso del Politeismo nella semplificazione inoperante e inservibile del Monoteismo.

FLSTLGLNGS La risposta, la reazione cosciente o incosciente a uno stimolo non può che essere ritardata ed è  pertanto tautologicamente non simultanea. Il tempo di reazione sarebbe ineliminabile. Quest’intervallo di tempo che necessariamente intercorre tra lo stimolo e la reazione è l’essenza del tempo. Il tempo, la sua forma primigenia è il distacco e per conseguenza il frattempo e non già il contempo. Nel suo decorso il tempo è isteresi e ritardo. La coscienza di fatto è l’ esequie del mondano. La coscienza ha prima di sé il mondano e dopo di sé l’ultramondano, il trascendente o il nulla che lo intervalla. E’ il mondano che inutilmente rincorre la coscienza senza mai poterla attingere. La coscienza è il verbale, il resoconto dell’isteresi sia primaria, cioè sensibile, che secondaria e succedanea cioè verbale nel senso giovanneo, neotestamentario del termine nel senso dell’ accanto al Dio del Verbo.

FLSTLGLNGS Stacco/distacco. Tache francese tocco, tacca, macchia tache francese, compito meta task inglese. Tocco TAK KAT tokos greco teukos generatore tag giorno inglese. Cosa, causa, caso presuppongono l’accadere, l’accadimento cioè una radice KD, K=G/D=T. Caduta e attrazione. La caduta è stata intesa come attrazione quando si è immaginata, pensata la superficie terrestre non più piatta ma sferica per cui quel cade è attratto da un centro comune e la sua traiettoria diventa caduca convergente con le altre e non più parallela e indefinita. La forma del Dio è quella della divergenza convergenza ab uno ad unum.

LNGSTLG IM/MUTAZIONE in/mutabile con IN come in/tensi/fica/zione fino alla con/versione in mutazione completa definitiva e superiore per cui la si attribuisce al Dio.

FLSLNGSTLG Si ritiene di pensare e invece si è pensati, di vivere e invece si è vissuti da una vita imposta. Quel che domina è il soggetto personale del verbo impersonale siccome è la pioggia che piove, la neve che nevica et similia e così è il sogno che mi sogna*. Né azione, né passione ci guidano nell’essere trasportati dal flusso delle cose ma soltanto l’attitudine a galleggiare e a sopravvivere della coscienza. I verbi cosiddetti impersonali sono verbi iper/personali o super/personali nel senso che non ammettono che un soggetto, quel soggetto specifico che è alla radice del verbo come si ha nei cosiddetti verbi atmosferici. Quel che nevica è la stessa neve e nessun altro soggetto è pensabile. Questa forma grammaticale si pone a principio di una teologia politeista in cui si ha una molteplicità di principi o soggetti agenti piuttosto che una sola, unica ed astratta proforma donde la convergenza verso un solo Dio.

TLGLNGS Una volta chiesi a uno studente arabo di fede dichiarata che cosa precedesse nel tempo e sopravanzasse il Corano per importanza. Alla sua perplessità risposi … La grammatica e il lessico della lingua araba, ma sarebbe lo stesso per qualsiasi altra opera fondante.

FLSFRSTLGLNGS La volontà perfetta è cieca, non è veggente. La perfezione dell’atto volitivo è il sonno. Il suono viceversa è essenzialmente ecoico, la sua esistenza, il suo esistere è il rimando RE. Parla per ascoltarsi. L’elogio dell’infinito m’infastidisce infine come il mito di Sisifo. Dio è la Fine, la conclusione, il silenzio. Egli non è GA/EN ma per metatesi NA/EG la NE/GK/azione. Per concludere si avrà infine come ottenimento ottenuta la Supremazia dell’ ESSERE alla Severino ma però dell’ essere in quanto Finitudine! Vince Eraclito: gli uomini sono dei DM cioè dei-dei mortali piuttosto che degli uomini immortali.

LNGSFLSTLG Quel che del suono colpisce oltre l’invisibilità – i suoni non si vedono –  è che consiste nell’evanescenza – i suoni svaniscono – … Eppure il suono è ovunque entrato nella testa per dentro le orecchie invade tutto il corpo e il dentro e il fuori si fanno un tutt’uno che vibra e dura finché vibra che se smette di fremere in/esiste, non c’è proprio più e non si sa dove è andato e dove prima stava semplicemente ci è parso e apparso e non c’è più. Il Dio del suono è questo apparente e dispare, non si riduce a idolo ma è come l’incontro, il crocevia di due vie che non si sa a quale delle due appartenga se alla destra o alla sinistra, all’alto o al basso dell’ascesi e della caduta. A voler essere puntuali ci si perde nell’istante e si è così privi di durata. C’è un Dio invisibile che si sente, parla e ronza e un Dio visibile che si calpesta eretto. Quale onorare e dove e quando? La forma del Dio eletto privilegia il senso dominante e il trascurato insieme. È ovunque dentro e fuori e non si sa mai dove se cieco ma sotto o sopra, di fianco o innanzi se negli occhi infisso.

 

18.46.27

06/03/25

Renato Padoan

(*) Questi appunti sono estrazioni per mezzo del comando FIND di DOS dal Magma degli Appunti stesi in formato TXT.

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