15 Giugno 2025
Archeologia Cultura

Profumo di Cultura – Gianluca Padovan

Il castra

Nell’aria di questi giorni abbiamo profumo d’estate. E qualcheduno riprende a parlare di “riscoperta del territorio”.

L’Italia è un bel giardino, ricco di cultura, costruito tanto con entusiasmo quanto con fatica non nel corso di secoli, ma dei millenni.

Una delle tante “impronte del passato” è costituita dagli accampamenti militari di epoca romana. Perché ricordarli, visto che nella più parte di casi erano opere “passeggere”?

Aggere di Castra Pigeux visto dall’interno: in T vi sono le tracce di una torre a pianta rettangolare in muratura e in R un edificio rurale evidentemente costruito quando la funzione di presidio militare del castra era cessata (ph G. Padovan) .

 

Perché dalla lieve impronta lasciata per l’accampamento di una notte si è passati all’accampamento per più giorni o mesi, con caratteristiche di base marcate e potenziate. Infine si hanno i castra stativi, permanenti, in muratura. A questi si sono sommate numerose opere di confine, di controllo, di presidio e d’interdizione che hanno fatto scuola nel mondo antico e in quello moderno.

E questo senza contare quante città hanno preso vita, non solo nell’attuale Europa, proprio da un “semplice” castra.

 

Chi studia?

Strano a dirsi, ma nella “patria” dei castra ben poche persone li hanno studiati e tutt’oggi li studiano e ne divulgano le conoscenze.

Uno di costoro è Giuseppe Cascarino, ingegnere meccanico con studi classici, appassionato di storia militare greca e romana. Ha pubblicato numerosi libri sull’esercito romano e sull’architettura militare romana ed è stato così apprezzato che il libro “L’esercito romano, armamento e organizzazione. Vol. II: da Augusto ai Severi” è testo d’insegnamento per la Storia Militare Romana all’Università di Bologna.

Cascarino è anche fondatore della Società Italiana per gli Studi Militari Antichi e di Decima Legio, associazione culturale di ricostruzione storica per lo studio dell’esercito romano d’Epoca Repubblicana.

Castra di Plan Pigeux (La Rosière – Tarentaise – France) (ph. G. Padovan).

 

L’indagine sul campo

 

Percorrendo il “Giardino Italiano” ci si può imbattere nelle tracce di questi accampamenti militari romani. Ma non sono gli unici perché, a ben vedere, le tracce d’opere precedenti e posteriori sono numerose, soprattutto laddove l’urbanizzazione non è arrivata.

In questi anni si è avuto modo di percorrere il territorio della Valdigne (Alta Valle d’Aosta) e in particolar modo della valle di La Thuile. Posti molto belli, verdi, ricchi di storia e di cultura che si sta perdendo tra le piste da scii e gli impianti di risalita.

Tra le tante architetture del passato degne di nota ci si è accorti di una lunga serie di opere terrapienate e in muratura che, oramai mute, costellano il territorio. Sono le pietre miliari e militari della nostra Storia, ma soprattutto della Storia della Valle d’Aosta e della Tarantasia Francese.

Di che cosa si tratta? Innanzitutto di accampamenti che, data la loro estensione e la posizione strategica, non possono che essere militari. Essi erano destinati a presidiare il territorio.

 

La guida

Come sensibilizzare? Abbiamo pensato di comporre una guida agile, chiara, a colori, affinché turisti e non possano a loro volta intraprendere le indagini per la valorizzazione di queste importanti tracce storiche.

Quest’anno è dunque uscito il libro: “Passeggiate sulle Alpi. Guida a 12 antichi presidi tra Morgex e La Rosière”, con prefazione di Giuseppe Cascarino e il Patrocinio della Libreria Militare (Milano, Via Morigi – Via Vigna).

Prima di copertina
Quarta di copertina

È una guida nuova per tutti coloro che amano la montagna e… la Storia; è stato pubblicato nella nostra Casa Editrice SCAMP (Speleologia Cavità Artificiali Milano Press). Il libro a colori è con copertina flessibile, copertina rigida e in formato Kindle. È acquistabile su Amazon Libri: https://www.amazon.it/Passeggiate-sulle-Alpi-antichi-pres%C3%ACdi/dp/B0DXC1WCVP/ref=tmm_pap_swatch_0

 

 

 

 

 

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