9 Aprile 2024
Fantascienza

HPL poeta politico: una guida tascabile (7^ parte) – Francesco G. Manetti

7^ parte – Inizia il lungo dopoguerra: 1919

Gli effetti e i riflessi geo-politici della Grande Guerra continuano a farsi sentire nei versi lovecraftiani del primo anno di pace. Con la fine della Prima Guerra Mondiale sembra iniziare a esaurirsi la vena poetica di HPL, ma ciò non corrisponde alla realtà: si tratta piuttosto di un “cambio di rotta” operato dallo scrittore. Il 1919 rappresenta infatti uno spartiacque fra il Lovecraft “poeta” e il Lovecraft “narratore in prosa”: risalgono infatti a quest’anno il racconto iniziale del ciclo di Randolph Carter e Oltre il muro del sonno, i primi grandi capolavori del Sognatore di Providence (dopo la “prima perla solitaria” di Dagon del 1917). HPL non rinuncerà mai del tutto agli amati versi e alla verve politico-satririca, ma con il 1919/1920 si rese conto che la sua “vera strada” era quella del romanziere; più numerose, infine, cominciano ad apparire le poesie di genere orrorifico e fantastico come The House, The City, The Nightmare Lake e il componimento dedicato al maestro letterario di HPL, Lord Dunsany.; anche questo è un indizio del “cambio di rotta” verso un genere letterario ben definito, quello che lo avrebbe consacrato.

Lovecraft secondo Virgil Finlay

48. The Decline and Fall of a Man of the World (Declino e caduta di un uomo della Terra), 1919

La datazione è incerta (sul manoscritto è indicato “circa 1919”) e incerto è il vero volto del personaggio Damon (forse l’amico scrittore Galpin, anche se S. T. Joshi non la ritiene un’ipotesi plausibile) al quale è rivolta questa breve poesia satirica. Nei versi riprende piede, seppur con toni scherzosi, la ben nota posizione tradizionalista di HPL verso gli usi e gli abusi dell’alcool (evocato con la formula chimica C2H6O), del fumo (rappresentato dalla formula della nicotina) e delle droghe (“sintetizzate” nella formula della morfina):

Young Damon was a model son,

With wit and art aglow,

Till he partook in curious fun

Of C2H6O .

His active senses, quickly pleas’d,

As speedily were cloy’d;

And soon, that they might more be eas’d,

He tried an alkaloid.

(Il giovane Damon era un figlio modello

E il suo ingegno e la sua arte erano in fermento,

Finché prese parte a una curiosa festa a base

Di C2H6O.

Ai suoi sensi, così velocemente soddisfatti,

Ben presto quel composto non bastò più,

E così, perché potessero essere ancor più appagati,

Provò con un alcaloide)

Sul verso del foglio sul quale era stata stilata questa poesia ne è stata trovata un’altra dai ricercatori, del tutto simile come argomento (un giovane che si abbrutisce per colpa dell’alcol) intitolata The Road to Ruin (La strada che porta alla rovina): anch’essa è databile (seppur con qualche incertezza) al 1919. In quest’anno, a giugno, il Proibizionismo entrò in vigore nel Rhode Island e HPL, da sempre contrario all’abuso delle bevande alcoliche lo celebrò con svariati componimenti satirici, alcuni dei quali brevissimi.

49. Theodore Roosevelt (1919)

Il poema è intitolato al 26° Presidente degli Stati Uniti, che era morto per embolia il 6 gennaio 1919. HPL ne celebra l’uomo, il soldato e il capo laico della razza americana.

I funerali di T. Roosevelt, nel 1919

In thee did such transcendent greatness gleam,

That none might grudge thee an Imperial place;

Yet such thy modesty, thou need’st must seem

The leader, not the monarch, of thy race.

Courage and pow’r, to wit and learning join’d,

With energy that sham’d the envious sun;

The ablest, bravest, noblest of mankind—

A Caesar and Aurelius mixt in one.

At thy stern gaze Dishonour bow’d its head;

Oppression slunk ingloriously away;

The virtuous follow’d where thy footsteps led,

And Freedom bless’d thy uncorrupted sway.

When from the East invading Vandals pour’d,

And selfish ignorance restrain’d our hand,

Thy voice was first to bid us draw the sword

To guard our liberties and save our land.

(In Voi brillava una grandezza così sovrannaturale,

Che nessuno Vi avrebbe rifiutato un trono imperiale;

Eppure tale era la Vostra modestia, che dovevate sembrare

Il Capo, e non il monarca, della Vostra razza.

Coraggio e potere, uniti a ingegno e sapienza,

Con un’energia tale che oscurava l’invidioso Sole;

Il più abile, coraggioso e nobile fra tutti gli uomini –

Un Cesare e un Marco Aurelio fusi in un’unica persona.

Al Vostro sguardo austero il Disonore stesso chinava il capo;

L’Oppressione sgattaiolava via nell’ignominia;

I virtuosi andavano dove li conducevano i Vostri passi,

E la Libertà benediceva il Vostro governo incorrotto.

Quando da oriente dilagò il Vandalo invasore,

E l’egoista ignoranza frenava la nostra mano,

La Vostra voce fu la prima a levarsi affinché sguainassimo la spada

Per difendere le nostre libertà e salvare la nostra terra.)

Lovecraft, in nome di un “comune sentire”, aveva sempre appoggiato il repubblicano Roosevelt, l’eroe della Guerra Ispano-Americana di fine Ottocento; anche da un punto di vista del pensiero “razziale” HPL era vicino a questo politico che (secondo quanto riporta S. T. Joshi nella sua monumentale biografia lovecraftiana) così si era espresso sugli uomini di colore, in una lettera del 1906, scritta durante la sua presidenza:

I entirely agree with you that as a race and in the mass they are altogether inferior to white. (Sono completamente d’accordo con te che come razza e nel loro complesso sono del tutto inferiori ai bianchi).

Negli anni della Prima Guerra Mondiale Lovecraft aveva sostenuto con entusiasmo la posizione interventista di Roosevelt – che si era pronunciato contro la politica pacifista/attendista di Wilson – tanto che in una lettera del 1917 indirizzata ad Arthur Harris così scriveva:

I veri americani, che hanno in Theodore Roosevelt il loro portavoce, si sono costantemente spesi per appoggiare la causa dell’Inghilterra e della civiltà stessa; mentre la marmaglia, il cui rumoroso vociare ha convinto il Presidente Wilson a stare dalla sua parte eleggendolo come sua guida, batteva i più facili e sicuri sentieri della codardia.

50. To Maj.-Gen. Omar Bundy, U.S.A. (Al Maggior Generale Omar Bundy, U.S.A.), 1919

Inno dedicato al generale Omar Bundy, protagonista durante la Prima Guerra Mondiale di una delle prime azioni belliche americane sul suolo francese contro i Tedeschi, a Chateau-Thierry (15 luglio 1918). Secondo HPL questa battaglia segnò l’inizio dell’offensiva che avrebbe sconfitto la Germania.

Il generale Bundy

A wreath to him whose Saxon heart

A nation’s pride thro’ stress upheld:

Who nobly play’d the hero’s part,

And peril’s thick’ning cloud dispell’d.

When Gothic hordes with vile intent

Spread fierce and mighty on the plain,

And Gallia mourn’d, her forces spent,

Twas thou who turn’dst the tide again.

(Una ghirlanda in onore di colui il cui cuore sassone

Sorresse nelle difficoltà l’orgoglio di una Nazione:

Con nobiltà recitò la parte dell’eroe,

E disperse la fosca nube del pericolo.

Quando le orde dei Goti con sleale intento

Dilagarono feroci e potenti sulla pianura,

E la Gallia piangeva, senza più forze,

Tu cambiasti il corso alla marea.)

51. North and South Britons (Britannici del Nord e del Sud), 1919

Lovecraft, pur prendendo posizioni interventiste contro la Germania, si era sempre rammaricato che gli Inglesi e i Tedeschi, membri di un’unica razza, quella sassone, fossero stati costretti a combattimenti fratricidi. Adesso HPL scrive in sostegno dell’unità della Gran Bretagna in nome di un solo sangue (i Britannici) che accomuna Scozzesi e Inglesi. I due popoli hanno combattuto contro nemici comuni, hanno costruito insieme un nuovo Paese (gli Stati Uniti d’America) eppure sono costantemente divisi proprio in patria, pur essendo, dice Lovecraft, un’unica razza imperiale sotto un unico Re:

La prima edizione di “North and South Britons”

How strange that men, so brotherly abroad,

Cannot be brothers on their native sod!

(Quanto è strano che uomini, così fraterni all’estero,

Non possano essere fratelli nella loro terra natia!)

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Riferimenti al mondo passato nostalgicamente rimpianto, all’Europa antica, alla mitologia greco-latina, e così via, si trovano in altri componimenti dell’anno: Greetings, brevissima poesia dedicata ad Arthur Goodenough; Amissa Minerva, un lungo componimento nel quale HPL, magnificando la poesia classica inglese, si prende gioco dei movimenti poetici moderni a lui contemporanei, come il Cubismo; Damon: a Monody, sugli affari amorosi dell’amico Galpin; Hylas and Myrrha: A Tale, poema dedicato ancora una volta a Galpin; Myrrha and Strephon, di nuovo su Galpin; Monody on the Late King Alcohol, ennesimo componimento a favore del Proibizionismo; The Pensive Swain, satira dedicata a “P.M., Esq.”.

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