11 Aprile 2024
Fiume Gabriele D'Annunzio

D’Annunzio a Fiume: Idee Potenti per l’oggi e per il domani – Giandomenico Casalino

Il nostro mondo, nelle sue variegate dimensioni, vuoi politiche vuoi propriamente culturali, nel senso di visione del mondo, ha, di recente, nell’occasione del Centenario, commemorato, celebrato, invocato Fiume e Gabriele D’Annunzio, quale Evento simbolicamente evocativo di un intero Mondo che è apparso nello spirito dei popoli europei tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX! Bene! E ora?

Mi pare di sentire, infatti, l’idiota di turno (idiota deriva dal greco idiotès, che significa cittadino che non partecipa alla vita della polis e pertanto nulla sa del politikòn e quindi è uno stupido ignorante…!) concionare che tutto ciò (Fiume…) è solo passato, che è la solita “mania” dei tradizionalisti, degli spiritualisti, degli antimoderni di andare a rovistare nei cimiteri e negli ossari della cosiddetta storia per raccogliere cimeli, ricordi e varie cianfrusaglie ammuffite che con l’ “oggi” ed il “domani” non solo non hanno nessuna relazione ma anche e soprattutto efficacia politica e rivoluzionaria cioè tesa alla disintegrazione del pensiero unico dominante. Se D’Annunzio nel 1919 affermava, nell’immediatezza dell’impresa fiumana, che “l’occidente delle Banche usurarie e delle oligarchie liberali plutocratiche affamava i popoli europei ormai schiavi di tale innaturale sistema”, a chi si rivolgeva? All’Europa del 1919 o a quella del 2019? Oppure si rivolgeva, lanciava un autentico bando di arruolamento rivolto ai giovani, ai combattenti ed ai produttori (e non certo ai parassiti, leggi usurai…!) per la guerra totale di liberazione dei Popoli dalla schiavitù dell’interesse, frutto della satanica sostituzione del tempo sacro della dimensione religiosa con il tempo profano, come calcolo puntiforme della crescita del denaro da se stesso che è la creazione della moneta-debito.

D’Annunzio chiamava, pertanto, alle armi, gli animi di tutti gli uomini che hanno vissuto, che vivono e che vivranno in questa oscura era della modernità, che ha avuto la sua “Genesi”, in guisa plasticamente evidente, nel 1693, quando tal Samuel Paterson fondò e costituì la Banca d’Inghilterra, quale società per azioni privata e prima Banca di emissione della moneta nazionale, in seguito alla “autorizzazione” rilasciatagli dallo stupido potere regale che così rinunziava alla sovranità monetaria, cedendola ad un soggetto privato. Ebbene la ragione per cui abbiamo adottato il termine “Genesi” è esplicitata dallo stesso Paterson che, in guisa alquanto essoterica (cosa insolita per la segretezza della cultura dell’Alta Banca…!) affermò, in quella occasione, che “la Banca lucra tutto l’interesse dalla moneta che crea dal nulla!”. Niente comprenderà mai dell’essenza della modernità, quell’idiota a cui sopra abbiamo fatto cenno, se non gli sarà solarmente evidente, il concetto di creazione ex nihilo della moneta dietro al quale e a suo fondamento vi è tutta una cultura esoterica veterotestamentaria della quale il Paterson esplicita il senso ed il fine: questa è la ragione profonda per cui abbiamo adottato il termine “Genesi”; il Banchiere, nel mondo moderno, è infatti il nuovo Dio che crea dal nulla il nuovo mondo che è la moneta, dalla quale, nel tempo e con il tempo, cresce quale nuova natura la generazione di se stessa, come se fosse frutto da frutto o animale da animale, che è l’interesse e cioè la moneta-debito o lo pseudocapitale, come lo definì il grande economista fascista e corporativista Fernando Ritter nel suo omonimo e profetico libro. E tutto ciò, non è, pertanto, assolutamente “passato” se non quale vera ed autentica “archeologia” nel significato etimologico della parola e non in quello storico attuale: studio dell’arché quale principio fondatore della modernità come spirito oggettivo che è la presente civilizzazione (in senso proprio splengleriano).

Pertanto D’Annunzio, Fiume e tutto il mondo della Rivolta spirituale e generazionale di natura sovrumanista che si sviluppò da Nietzsche e Wagner come un enorme movimento di rivoluzione conservatrice e reazione immunitaria (l’ultima?) dei popoli europei nei confronti della Morte quale nebbiosa palude che li stava ingoiando; ora, oggi, nonostante la grande operazione di necrosi messa in opera dal secondo dopoguerra in poi e non solo sull’Europa ma su tutto il cosiddetto Occidente, è presente, è vivo, nella stessa Casa Bianca, al n. 10 di Downing Street a Londra, nel Cremlino in Russia e in tutti i movimenti del sovranismo populista europei, tra i quali (Ungheria) si osa declinare il concetto di “democrazia illiberale”: somma eresia nei confronti del dogma kelseniano della liberaldemocrazia e del mito dello Stato di Diritto che, come ha dimostrato Karl Schmitt, non sono altro che strumenti funzionali al potere della Finanza. Siamo consapevoli che molti “puristi” storceranno il naso e penseranno o diranno che il nostro è velleitarismo o, peggio, confusionarismo ideologico; ma è da dire che costoro, purtroppo per loro, non vedono tale vastissimo “corpo psichico”, che contiene e consiste di idee senza parole, rabbia, pulsioni, sogni e reazioni alla mostruosa violenza “dolce” del flagello liberista globale che è un autentico sistema o struttura planetaria tecnocratica (borse, multinazionali, potentissimi fondi finanziari, struttura bancaria internazionale, tra banche di emissione delle varie monete nazionali e banche di affari…) finalizzata, nella sua dimensione esoterica e cioè ideologica, alla concreta costituzione del governo mondiale dell’Alta Finanza apolide che, ovviamente, ha in odio ogni forma statuale, le realtà nazionali ed etniche in uno con le loro tradizioni religiose, essendo tutte tali realtà, oggettivi ostacoli ed impedimenti all’attuazione del secolare disegno mondialista. E noi, e solo noi, tale progetto strategico di distruzione dei popoli, da sempre lo abbiamo definito per l’appunto: mondialismo! Progetto che, a livello tattico, adotta lo strumento della globalizzazione dei mercati, dell’abbattimento delle frontiere e, in una parola, del liberoscambismo, facendo credere pertanto che il suo fine sia solo economico-finanziario.

Tutto ciò presuppone, come appare evidente, la profonda consapevolezza, frutto della ferrea, asciutta e vivente Visione del mondo, che la battaglia, come accade ab aeterno, ha un solo fine ed un solo oggetto di contesa: la conquista degli animi! Ragion per cui se il livello della consapevolezza deve essere metafisico-religioso e politico, al contempo, nella stessa guisa, deve esserlo il Logos alternativo che noi dobbiamo incarnare e vivere. Tale quaestio non autorizza però nessuno a negare che, al netto della ignoranza di certi livelli di conoscenza o della mancanza di consapevolezza di quale potente e continentale istinto collettivo animico-emotivo si sia, nonostante tutto, vettori, quel terribile (per il sistema) “corpo psichico” stia dietro alla battaglia di Trump contro la Federal Reserve Bank (spa privata e, per tale ragione, obbediente solo al sistema bancario mondiale) affinché essa abbassi considerevolmente, e cioè quanto l’autorità politica chiede (in virtù della stessa dichiarazione ottava della costituzione degli USA la quale prevede che il Congresso, quale organo del Popolo, emetta la moneta; dichiarazione, ovviamente, mai attuata) i tassi di interesse onde il dollaro sia competitivo nei confronti della guerra che la BCE (Draghi) ha scatenato, proprio in questi ultimi tempi, contro il sovranismo populista del Presidente, teso a difendere l’economia ed i prodotti americani e quindi gli interessi del Popolo; così come, sempre Trump, nel voler ritornare alla politica dei dazi non fa che sferrare un colpo mortale all’ideologia del “mondo ridotto ad un solo mercato” così come si stava strutturando per mezzo di tutti i vari trattati commerciali transnazionali degli ultimi vent’anni; e questa non è l’idea dello Stato commerciale chiuso di Fichte, di Enrico Corradini e Giovanni Preziosi e del loro patriottismo economico? E che dire della altamente simbolica battaglia che sta conducendo Boris Johnson contro il sistema eurocratico per liberare il popolo inglese (che è tutto dalla sua parte!..) dalla tetra prigione della tecnocrazia usuraria di Bruxelles? Ed il medesimo discorso, il medesimo combattimento non è forse condotto anche in Italia dai vari nostri movimenti populisti e sovranisti, come in tutta Europa ed anche al di là della stessa? Esempio di ciò sono, inoltre, la forma statuale sia russa che cinese, la quale applica il principio della subalternità progettuale della sfera economica nei confronti dell’autorità politica la quale concede libertà d’impresa al soggetto privato e pertanto non realizza la commistione tra le due dimensioni, errore che è stato fatale per il cosiddetto “socialismo reale”, a causa del suo intrinseco economicismo.

È, insomma, la nuova Rivolta dei Popoli contro l’elite liberiste, usurarie e mondialiste che, comunque, al momento stanno realizzando la loro controffensiva; e tale unico movimento, ora giunto a livello di presenza in tre continenti, determinando così autentico terrore nel mondo del potere finanziario e tecnocratico e di tutti i suoi camerieri dei media, è stato generato, causato e prodotto dalla superbia ideologica e dalla arrogante violenza delle stesse elite dominanti che, come accadde nella catastrofe della Repubblica di Weimar e nella effettuale ascesa del Nazionalsocialimo, frutto della Rivoluzione Conservatrice quale altro “corpo psichico” di quegli anni, non hanno saputo vedere, per intrinseca e satanica incapacità, quanta identità, soggettività etnica, sovranità e tradizioni e culture, statualità e popolo, in senso proprio antropologico, oltre a equilibrio naturale e salute ecologica, stessero annientando in un autentico delirio di onnipotenza, nella fanatica ed allucinata convinzione che l’uomo sia, nell’essenza, solo un tubo digerente! Questa infatti è l’Era economicistica che per l’uomo vede e conosce un solo miserabile destino: l’economia come religione! Il Nemico quindi è sempre il medesimo che D’Annunzio affrontò e combattè a Fiume: in tale supremo Sapere deve consistere per noi la efficacia rivoluzionaria sia spirituale che politica, direi anzi epocale, del suo Esempio, per l’oggi e per il domani.

Giandomenico Casalino

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