11 Aprile 2024
Post-apocalittico

La Nuova Sodoma del Marchese de Sade – Francesco La Manno

1. Una differente offerta per il fantastico
Se analizziamo con attenzione le opere di narrativa dell’immaginario, possiamo rilevare agevolmente una serie di elementi che le accomunano: l’eroe vittorioso, la chiamata, la ricerca, l’aiuto soprannaturale, la sconfitta dei villain, la mattanza dei mostri, l’arma magica, l’amore ritrovato e la liberazione dal male1. Sebbene essi siano archetipi fondamentali2 presenti nella coscienza collettiva dell’uomo e difficilmente estirpabili, sarebbe consigliabile apportare alcune variazioni a questi temi allo scopo di garantire una certa originalità ai racconti e ai romanzi. Viceversa, sul mercato odierno troviamo nella stragrande maggioranza dei casi una serie di pubblicazioni prêt-à-porter avulse da qualsivoglia contenuto che esuli dalla mera evasione. Ciò è dovuto sia all’abbassamento della cultura media, sia al fatto che non vengono letti molti libri e si viene totalmente assorbiti dai social network. Fortunatamente, però, vi è ancora una piccola parte di autori che si spingono oltre questi confini e riescono a emergere nel proteiforme panorama della speculative fiction. Alessandro Manzetti è un’eccezione alla regola, in quanto è l’unico italiano ad aver vinto il prestigioso Bram Stoker Award (2016), viene pubblicato anche da case editrici internazionali, e possiede una formazione generalista che affonda le radici nella grande letteratura contemporanea e non solo nel fantastico. Oggi, abbiamo il piacere di parlare della sua ultima fatica: Nuova Sodoma: La Resurrezione del Re Osceno3, romanzo pubblicato proprio in questi giorni dalla Independent Legions Publishing, casa editrice che ha la propria sede in Italia e che riesce a primeggiare in tutto il mondo per l’eccelsa qualità dei volumi che propone. Di seguito si procederà a una succinta disamina del libro in questione, cercando di analizzare alcuni dei molteplici elementi in esso presenti e precisando che la complessità del medesimo meriterebbe un maggiore spazio che in questa sede non è concesso.

2. Parigi Sud5
La vicenda è ambientata nell’anno 11 P.U., sigla che indica lo schianto di un oggetto non identificato sulla Terra, disastro ha portato a una serie di sgradevoli conseguenze come per esempio il fatto che il suolo è ormai radioattivo, le piogge che cadono dal cielo sono bollenti – contaminate al Plutonio3 – e ardono vivi quanti non hanno l’accortezza di proteggersi dalle intemperie, la carne animale è totalmente estinta e la popolazione ha subito mutazioni agghiaccianti. La catastrofe assume toni sconvolgenti: «Milioni di morti nell’area di Impatto1, geografie rivoluzionate, le megalopoli e i fortini blasfemi di un medioevo elettronico, il tuffo alieno, incandescente, e lo tsunami bastardo, le baraccopoli e le picchiate di sparvieri d’acciaio con vaccini negli artigli, i container galleggianti e le duecento nuove Venezie al curaro con fogne a cielo aperto, un buco nel ventre dell’oceano, un cratere largo tre chilometri diventato altare eretico, una Stonehenge monodimensionale dalle crepe luminescenti che attira millenaristi subacquei e predicatori dell’apocalisse armati di machete.
«La peste radioattiva di proteine animali, di qualsiasi roba sputata fuori dalla terra avvelenata, il cibo sintetico comunale, la Merda Verde, la diffusione del cannibalismo e l’apoteosi della sopravvivenza at all costs, con le sue danzatrici dalle mammelle gonfie di UranioX, corpo scheletrico e ossa al neon.  «Carne contaminata, la pandemia della malattia dei prioni, fori carnivori di isoformi e degenerazione del DNA, cellule celebrali impazzite come palline dentro a un flipper rovesciato, bonus di morte che lampeggiano rossi4.» È evidente che siamo dinanzi a un’opera di letteratura post-apocalittica, espressione con cui si identifica la rappresentazione di un mondo sopravvissuto a una catastrofe di tipo ecologico, o atomico, che ha comportato la destabilizzazione traumatica degli equilibri naturali del pianeta5. Giuseppe Panella ha affermato che questo genere non rappresenta nient’altro che una branca della distopia, dato che in esso si manifestano elementi catastrofici e disumanizzanti6.

Riportando lo sguardo sulla vicenda, i fatti narrati da Alessandro Manzetti sono ben circoscritti e si svolgono prevalentemente nella Parigi Sud5, un quartiere della ex capitale francese che viene descritto come una megalopoli in rovina dove la legge ormai è un vago ricordo (infatti la polizia non si azzarda a entrare), nel quale vengono compiute le peggiori atrocità e in cui la criminalità organizzata regna sovrana. L’Autore ha una capacità unica di narrare le macabre atmosfere che si respirano in questa metropoli, proiettandoci nei sozzi sobborghi in esse cui emergono: «Nuovi mercati e nuovi appetiti: la Cloud1, la super-droga sintetizzata dalla New Moon Corporation, i mega-bordelli con Muse clonate e freaks multi-organici, i ristoranti cannibalici con chef creativi che arrotano mannaie di dilitio, le discariche coi loro Appalachi viventi di scarti umani, subumani ed elettronici7.» Le violenze che vengono compiute dagli abitanti di Parigi Sud5 sono inaudite, così come il fatto che vengono esposti con dovizia di particolari gli atti di cannibalismo e gli abusi sessuali compiuti nei confronti non solo di donne ma anche di uomini, che diventano il trastullo di delinquenti pazzi che si divertono a torturarli con supplizi inimmaginabili: «Grida che hanno dato il loro meglio prima della semplice, veloce amputazione della lingua, quando Salomè ha preparato il ragazzo per essere trasformato nella puttana alpha, depilandogli i glutei e purificandogli il retto con un clistere di acqua bollente mescolata a concentrato di essenza di rose, per poi attaccarsi sull’inguine le ventose a blocchi di un rotore cilindrico anale, un sadico uccello elettronico, accendere i motori, e fottere quel culo vergine e pallido come una trivella in miniatura8.» Al fine di garantire libero sfogo anche alle prostitute, spesso oggetto di soprusi da parte degli abitanti di Parigi Sud5, lo stato della Nuova Francia, il 6 gennaio di ogni anno, attribuisce assoluta immunità a tutte le meretrici a cui è concessa la facoltà di uccidere chiunque per ventiquattro ore, senza subire alcuna condanna per i delitti commessi. Anche se viene saltuariamente menzionata la novella nazione transalpina, dobbiamo precisare che in contesti di questo genere, come le opere di narrativa post-apocalittica, gli stati moderni sono crollati, la società è allo sbando, il potere è esercitato dai governanti in maniera dittatoriale e le persone sono sottoposte a un controllo permanente in ogni attimo della loro vita come se vi fosse un imperituro Grande Fratello a osservarli9. H. Hicks sostiene che vi siano anche altri stilemi assai diffusi in questa tipologia di speculative fiction come per esempio la presenza di bande criminali, di un’estrema violenza, di cittadine desertiche e impoverite10. In altri termini, lo studioso asserisce che l’obiettivo di questa branca della letteratura dell’immaginario sia quello di fare luce sullo scenario successivo a ciò che avviene dopo la distruzione del mondo11.

3. La distruzione della fede
Nel nuovo sistema politico, sorto dalle ceneri degli stati mondiali, tutte le grandi religioni monoteiste sono state bandite e coloro che continuano a praticare questi culti vengono imprigionati e condannati a pene esemplari: «Le religioni tradizionali, ancora attaccate alle gonne lunghe dei loro paradisi e nirvana ultraterreni prefabbricati, non avevano saputo rispondere al rapido rovescio del ventennio, che marciava seguendo un ossessivo, elettronico ed elettrolitico Inno alla Gioia da Arancia Meccanica, barricandosi dietro un impotente protezionismo, ficcando sempre più, sull’asta della propria identità spirituale, il preservativo nero del privilegio dei pochi, di casta, di tradizioni da età della pietra, di cabale da intrattenimento e sutra per far addormentare i bambini, mentre fuori si sentono scattare i serramanici, i lamenti delle seghe elettriche, le urla di Munch dentro facce da demoni12.» Paradigmatica è l’affermazione «Il Dio occidentale è morto, se mai è esistito13» che richiama alla mente la citazione contenuta in Così parlò Zarathustra14 di Friedrich Nietzsche. Nonostante le persecuzioni i cristiani, definiti “Crociati delle Fogne”, guidati dal misterioso Abate di Perseigne, non sono stati completamente debellati ma continuano a resistere e hanno fissato le loro roccaforti nel sottosuolo della città, costruendo dei bunker inespugnabili. Dal canto suo il sacerdote ha formato il movimento delle Giovanniste, un gruppo armato di giovani vergini dedite ad atti di terrorismo allo scopo di ribaltare l’attuale governo e far risorgere la cristianità. La loro attività paramilitare non conosce sosta e per raggiungere il loro obiettivo sono disposte anche a causare la morte di civili innocenti.

4. La resurrezione del Re Osceno
In tutto questo nefando contesto assume un ruolo predominante nell’economia della storia Manfredi, un folle mecenate il cui obiettivo è quello di resuscitare il Marchese de Sade, per ordinargli di portare a termine la riscrittura delle Giornate di Florbelle. Sotto un profilo meramente storico, occorre rilevare che anche se comunemente si pensa che Donatien-Alphonse-François de Sade, conosciuto come Marchese de Sade, abbia subito le sue condanne a causa di una condotta dissoluta, in realtà gli sono state comminate svariate pene a causa di alcune allusioni che avrebbe avanzato nei confronti di Napoleone Bonaparte15, venendo incarcerato e condotto in esilio nonostante la sua posizione sociale. Julius Evola in Metafisica del sesso ci ricorda che il Divin marchese, vissuto all’epoca della Rivoluzione Francese, cercò più volte di sottrarre parenti e amici dalle fauci della ghigliottina, e che il suo sadismo fu più cerebrale che reale, teso a immaginare scenari piccanti allo scopo di sottrarsi alla prigionia, che lo vedeva rinchiuso all’interno della casa di salute di Charenton, benché sano di mente16.

5. La grottesca manipolazione genetica
Per riportare in vita il Marchese de Sade, Manfredi si avvale della collaborazione del Professor Maeterlinck, uno dei più celebri specialisti di clonazione umana, eseguita dapprima per fini militari e successivamente anche per deliziare la morbosa richiesta dei collezionisti. Lo scienziato propone al mecenate di clonare il Re Osceno, garantendogli la possibilità di mantenere quasi integralmente il profilo psicologico che lo aveva caratterizzato nella sua naturale esistenza. L’anfitrione accetta tale consiglio e viene messo in atto un complesso processo attraverso il quale il Divin Marchese viene nuovamente alla luce. È bene rilevare che con il termine di clonazione si intende scientificamente la duplicazione di una cellula o di un organismo attraverso un’avanzata tecnologia, tesa a creare un numero non precisato di esseri che presentano tutti il medesimo codice genetico17. Questo ovviamente non costituisce di per sé una novità assoluta in natura, dato che vi sono organismi che perpetuano la propria specie in questo modo, ma assume caratteri preoccupanti laddove si voglia applicare tale procedimento alla specie umana. Infatti, la tragica conseguenza potrebbe essere che le persone avrebbero il potere di generare esseri identici a sé stessi, evitando scientemente la riproduzione. Tornando all’opera, la bieca sapienza del Professor Maeterlinck non si è limitata a questi atti scellerati, ma la sua ricerca si è rivolta anche a soddisfare i più turpi desideri umani, creando una serie di esseri geneticamente modificati allo scopo di allietare le serate dei clienti di speciali bordelli, dove queste creature mettono all’opera le loro bizzarre prestazioni sessuali. Gli scrittori di speculative fiction hanno sperimentato l’introduzione nelle loro opere della mutazione genetica, volta ad apportare nelle persone o negli animali trasformazioni repellenti, tali da renderli mostruosità senza eguali, causate da un evento catastrofico come le radiazioni18.

7. Un mondo distopico
È interessante rilevare come Nuova Sodoma: La Resurrezione del Re Osceno di Alessandro Manzetti risulti un romanzo straordinario che ha il potere di tracimare gli argini della narrativa dell’immaginario, consentendoci alcune riflessioni fondamentali sul periodo storico in cui viviamo. L’opera infatti è foriera dei nefandi scenari distopici che sembrano imminenti. I truculenti episodi di abusi, stupri e omicidi messi in scena dall’Autore non sono lontani dalle violenze che ogni giorno vengono commesse nelle metropoli dei paesi occidentali, così come la totale dissoluzione della società, dei valori e della stessa identità umana è ormai un dato di fatto19. Tuttavia l’elemento che suscita maggiore sgomento riguarda lo schiacciante predominio assunto dalle macchine, dove la tecnica ha soggiogato totalmente l’uomo attraverso le sue melliflue seduzioni, avallando quanto sostenuto da Oswald Spengler: «Queste macchine nella loro forma sono sempre più disumanizzate, sempre più ascetiche, mistiche, esoteriche. Esse avvolgono la terra con una rete infinita di forze sottili, di correnti e di tensioni. Il loro corpo si fa sempre più spirituale, sempre più chiuso. Queste ruote, questi cilindri, queste leve non parlano più. Ciò che in esse è più importante si ritira all’interno. La macchina è stata sentita come qualcosa di diabolico, e non a torto. Agli occhi del credente essa rappresenta la detronizzazione di Dio. Essa pone la causalità sacra nelle mani dell’uomo e questi la mette silenziosamente, irresistibilmente in moto con una specie di preveggente onnisapienza20.».

NOTE:

1 Cfr. Vladimir J. Propp, Le radici storiche dei racconti di fate, Bollati Boringhieri, Torino, 2017; Joseph Campbell, L’eroe dai mille volti, Lindau, Torino, 2016.

2 Cfr. Jung Carl G., L’uomo e i suoi simboli, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2016.

3 Cfr. Alessandro Manzetti, Nuova Sodoma: La Resurrezione del Re Osceno, Independent Legions Publishing, Trieste, 2019.

4 Alessandro Manzetti, Nuova Sodoma: La Resurrezione del Re Osceno, Independent Legions Publishing, Trieste, 2019, cit. p. 33.

5 Cfr. Giuseppe Panella, Il disastro prossimo venturo in AA VV, Ecosistemi letterari: Luoghi e paesaggi nella finzione novecentesca, a cura di Nicola Turi, Firenze University Press, Firenze, 2019, edizione digitale.

6 Ibidem.

7 Alessandro Manzetti, Nuova Sodoma: La Resurrezione del Re Osceno, Independent Legions Publishing, Trieste, 2019, cit. p. 33.

8 Alessandro Manzetti, op. cit., cit. p. 31

9 Ibidem.

10 Cfr. H. Hicks, The Post-Apocalyptic Novel in the Twenty-First Century: Modernity beyond Salvage, Palgrave Macmillan, 2016, edizione digitale.

11 Ibidem.

12 Alessandro Manzetti, op. cit., cit. p. 92.

13 Alessandro Manzetti, op. cit., cit. p. 34

14 Cfr. Friedrich W. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Mondadori, 2011.

15 Cfr. Julius Evola, Metafisica del sesso, Edizioni Mediterranee, Roma, 1993, p. 133.

16 Ibidem.

17 Cfr. Marcello Monaldi, Tutto doppio. Mondi virtuali e clonazione umana, Guida, Napoli, 2005, p. 9.

18 Cfr. AA VV, Science Fiction and Futurism: Their Terms and Ideas, McFarland, 2017, edizione digitale.

19 Cfr. Aleksandr Dugin, Il sole di mezzanotte. Aurora del soggetto radicale, AGA -Cusano Milanino, Milano, 2019.

20 Oswald Spengler, Il tramonto dell’Occidente, Longanesi, Milano, 2015, edizione digitale.

 

Francesco La Manno

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