9 Aprile 2024
Cultura Politica

La vittoria dei complottisti – Roberto Pecchioli

Termina un altro annus horribilis, il 2022, anno III dell’era pandemica e primo del ritorno della storia in Europa, con il conflitto bellico e geopolitico in Ucraina. Eppure, per qualcuno, è stato l’anno della vittoria. I cosiddetti complottisti – gli àpoti di Prezzolini, “quelli che non se la bevono” e non credono alle versioni ufficiali, esercitando il pensiero critico tra difficoltà e rischi sempre più concreti, hanno avuto ragione su tutta la linea. Alcune delle verità che avevano intuito e cercato di diffondere (vox clamantis in deserto) si sono rivelate tali alla pubblica opinione.

Non c’erano cospirazioni di incappucciati, frutto di deliri paranoici, ma chiare operazioni politiche, culturali e mediatiche. Hollywood e la società dello spettacolo insegnano a sopportare la dura realtà (la santa resilienza…) convincendo che è comunque meno dura degli scenari catastrofici esibiti sugli schermi, ma i nudi fatti si incaricano della smentita.

Grazie al fatto che Elon Musk ha investito 44 miliardi di dollari dai suoi sudati risparmi  comprando Twitter, abbiamo la conferma che la rete sociale dei cinguettii era controllata dai miliardari liberal  (i falsi filantropi più Silicon Valley più le grandi fondazioni familiari: la razza padrona d’inizio millennio), in accordo con i vertici dello Stato profondo Usa e la cupola del partito-impero, i democratici Usa, per censurare i tweet e cancellare gli account sgraditi, che toccavano temi fastidiosi per l’oligarchia. Pensiamo alla corruzione morale ed economica dei Biden, i legami pericolosi con i truffatori delle criptomonete, le critiche contro la gestione pandemica, a partire dalla genesi del virus, a lungo spacciato per uno scherzo di pipistrelli.

Non era permesso discutere di confinamenti, serrate e mascherine. Il Deep State esiste e usa i suoi agenti per monitorare le nostre esternazioni sulle reti sociali. Twitter e non solo: le rivelazioni implicano largamente Facebook, anzi Meta, il nuovo nome della creatura di Zuckerberg. Nessuna sorpresa se i progressisti di tutti i paesi si uniscono per deprecare la ventata di libertà su Twitter. Era troppo bello, e troppo finto, il loro mondo ideale, in cui un pugno di giovanotti capaci di maneggiare e manipolare algoritmi espelle i “nemici”, cioè tutti coloro che pensano. Non a caso, hanno inventato il “delitto di odio”, lo psicoreato da addossare a chi non si inchina a un certo modo di vedere il mondo. La censura su Twitter sembra allentata e loro abbaiano alla luna, urlano di incitamento all’odio, ossia il dubbio sul riscaldamento climatico di origine antropica, sull’efficacia di certe iniezioni e sulle sorti progressive dell’umanità mascherata, con identità digitale e microchip.

A inizio dicembre, mese dell’odiatissimo Natale, ecco, a beneficio degli europei, un altro dono della Verità, una dea addormentata da troppo tempo. E’ stata scoperta – se verrà smantellata lo vedremo – una potente rete di tangenti e corruzione nel parlamento europeo, santuario delle lobby di un continente alla deriva. L’emirato del Qatar ha pagato milioni a una banda di politicanti per comprare influenza, elogi e applausi. Una vicepresidente dell’inutile sinedrio di Strasburgo e Bruxelles, la socialista greca Eva Kailli, era in prima fila per assicurare che il Qatar è il paradiso dei diritti umani e sociali. La lode valeva il suo peso in oro, anzi in banconote. Nemici del denaro contante per il popolaccio bue, ma detentori di valigie intere di valuta pregiata. Sostenitori dell’austerità mentre godevano di una vita lussuosa, tra vacanze pagate “esclusive” (l’inclusione è un imbroglio a uso dei fessi, numerosissimi fra i loro elettori) e ONG umanitarie rivelatesi un collettore di denaro, potere e carriere all’ombra del denaro sporco di miliardari, Stati canaglia e chissà chi altro. I politici coinvolti sono progressisti, ma presto verrà fuori la perfetta trasversalità del malaffare. Una trama, pare, messa in piedi molto tempo fa dal Marocco, appaltata al Qatar durante l’organizzazione dei mondiali di calcio.

Salta la testa della fascinosa deputata greca, del suo toy boy italiano – ufficiale di collegamento tra mondi contigui affratellati non dal progresso, ma dal denaro – cade in disgrazia l’ex comunista e sindacalista Panzeri. Traditori del popolo, ma in fondo solo pedine di un sistema marcio sino al midollo. Il ruolo dei “servizi” marocchini sembra acclarato. Sin troppo facile infiltrare l’Europa, nascosti tra milioni di immigrati più o meno regolari. Ai complottisti appaiono in una luce diversa anche i disordini “etnici” che scoppiano con inquietante regolarità nelle città europee.

Dal 2022 sappiamo che le inspiegabili condotte europoidi in materia di immigrazione, finanza, economia, scelte politiche e valoriali, avevano un movente vecchio quanto il mondo: corruzione, il denaro potente cavaliere e motivatore universale. Il traffico di doni e tangenti è stato effettuato attraverso ONG dai nomi appropriati per i guerrieri del bene, tolleranti e inclusivi: Non c’è pace senza giustizia e Lotta all’impunità. Che cosa siano diventate le Organizzazioni Non Governative, terra di nessuno e porte girevoli del governo mondiale sta venendo a galla, insieme con il ruolo di miliardari “filantropi” e delle loro fondazioni. Chi scrive queste note lo ha spiegato in un libro – George Soros e l’Open Society – di un certo successo, ignorato dal mainstream mediatico.

Ora abbiamo la spiegazione di tanti regolamenti e direttive UE, la motivazione di certi voti parlamentari, il motivo nascosto di decisioni e voti espressi nel parlamento europeo; finalmente è svelato il vero ruolo di commissari e funzionari (una casta che nessuno si incarica di smascherare) contro gli interessi dell’elettorato, delle nazioni e della stessa Unione. Frontiere aperte, accordi commerciali inspiegabili, ossessione per le energie rinnovabili, smantellamento delle centrali nucleari, impedimenti all’espulsione dei clandestini. E poi norme che diventano immediatamente legge negli Stati membri scritte ed emanate in stanze chiuse nell’interesse dei committenti, lobby e Stati esteri – “paesi terzi”, come dicono nella lingua di legno unionale. Ora sappiamo perché, almeno in parte.

Forse dovremmo esigere l’inasprimento delle pene per il reato di abuso della credulità popolare, a carico di membri, mandanti e impiegati d’ordine di un sistema di informazione complice, correo. A volte, la verità irrompe, anche se molti rimarranno ciechi e sordi. Secondo Donald Trump la stampa è nemica del popolo. Ovvio: è di proprietà dei soliti noti e i “grandi” media poco dicono delle rivelazioni sulla censura di Twitter e la presenza dei commissari politici del sistema oligarchico nei ranghi direttivi delle reti sociali.

Ugualmente, cercano di minimizzare in Europa la voragine di corruzione la cui punta è svelata in queste settimane.  Tuttavia, aveva ragione Abramo Lincoln: si può mentire a tutti per un po’, ad alcuni per sempre (specie a chi ama scambiare i sogni per realtà) ma non si può ingannare tutti per sempre. In questo senso, l’anno che muore è stato importante. Non è più possibile mentire sulle origini del virus: la fake news dei pipistrelli lascia il posto ai dubbi sui laboratori riservati di “guadagno di funzione” che lavorano al potenziamento dei virus. Lo fanno, assicura il sistema, per trovare antidoti. E’ tutto per il nostro bene, dicono, ma il muro della credulità si è perlomeno incrinato. Non riescono più a celare gli effetti collaterali delle iniezioni e il fatto che si tratti di sieri genici e non di vaccini.

Fanno sempre più fatica a nascondere la natura dittatoriale del sistema (soft power con abuso della credulità popolare) e le gigantesche operazioni di ingegneria sociale e culturale. La cultura della cancellazione è smascherata agli occhi di chi si è tolto la benda. Nei liberi e progressivi paesi anglosassoni si può essere arrestati, come è capitato a un docente irlandese, per non aver voluto rivolgersi al maschile a una studentessa “in transizione di genere”. Ha trascorso oltre cento giorni in galera ed è stato scarcerato non per l’evidente insussistenza delle accuse, ma in quanto la rieducazione carceraria è fallita. Il coraggioso insegnante ha tenuto il punto, rifiutando di piegarsi al nuovo Stato etico con la maschera liberal libertaria, o liberal nichilista. In Inghilterra una giovane è stata denunciata per aver osato pregare in silenzio (così ha “confessato”) di fronte a una clinica per aborti. La nuova religione capovolta non tollera miscredenti. I fastidiosi poveri hanno conquistato in Canada un diritto definitivo: l’eutanasia. Esultano i progressisti e i fondi pensione.

La cancellazione culturale è ormai evidente e passa meno inosservata. Altra cosa è che si organizzi il contrattacco, ma il 2022 ha permesso di vederci più chiaro. Le prese di posizione di personalità come Carlo Freccero, Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Flavio Cuniberto hanno strappato il velo della complicità: veri intellettuali, ben diversi dal miserabile “ceto semicolto” di cui parlava un grande trascurato, Costanzo Preve.

Qualcuno mette in dubbio il dogma atlantista e “occidentale”, la stucchevole narrativa sulla guerra in Ucraina. Pochi si chinano sulla tragedia delle popolazioni coinvolte: conta diffondere l’odio antirusso, vernice postmoderna della vecchia geopolitica anglosassone a uso degli immemori. I pacifisti di mestiere hanno riposto gli ammuffiti drappi arcobaleno in cantina. Nessuno lavora per la fine delle ostilità: più armi, sempre di più, per prolungare un’agonia che serve solo ai nostri padroni. Le sanzioni danneggiano l’Europa e non Mosca, il gas costa di più per scelte energetiche strategiche delle oligarchie occidentali note da anni, non perché il masochista (e pazzo, e sadico, e crudele) Putin bombarda il suo oleodotto e vuole conquistare l’Europa.

L’anno che muore ci regala un’altra verità: Angela Merkel, sincera perché fuori dai giochi, ha ammesso che l’unico scopo degli accordi di Minsk che imposero la tregua mai rispettata alla prima guerra del Donbass, avevano l’unico scopo di permettere al regime ucraino di riorganizzarsi. Un governo che vieta la lingua russa, idioma materno di milioni di suoi cittadini, scioglie i partiti di opposizione, ne incarcera i dirigenti, e perseguita la chiesa ortodossa ucraina non allineata.

Unico vincitore è l’America, che rafforza il ferreo controllo delle colonie europee, e può vendere a caro prezzo il suo gas di scisto, devastante per l’ambiente, con buona pace di Greta e seguaci. Altre menzogne si sgretolano dopo decenni. Qualcuno soffia sul fuoco anche nei Balcani: ribolle il pentolone kosovaro. Ricordate il genocidio anti albanese di cui parlava vent’anni fa la propaganda occidentale? Verità invertita: è finita con l’espulsione di gran parte della minoranza serba dal Kosovo e l’istituzione di uno Stato albanese di fatto occupato (o “protetto”) dalla Nato, crocevia di traffici di ogni genere, oggi trampolino ideale per aprire un altro fronte in Europa.

Cade un’altra maschera, calata sugli occhi degli europei desiderosi di uscire dalla storia dopo i drammi del Novecento (e dell’Ottocento, che smantellò gli imperi e esaltò i nazionalismi). La storia, uscita dalla porta, rientra dalla finestra con una guerra che i popoli non vogliono, ma le élite sì. Le accuse di complottismo e di paranoia cadono nel ridicolo. Purtroppo, verrebbe voglia di dire. Meglio sarebbe stato avere torto e non vivere nell’inferno del totalitarismo “dolce”, in cui popoli ignari ed ignavi – il Lucignolo collettivo – sono condotti dall’ Omino di Burro – la menzogna ufficiale – nel paese dei balocchi. L’esito è quello delle avventure di Pinocchio: una breve cuccagna, dopodiché le vittime, trasformate in asini, sono vendute nelle fiere.

Il 2022 ci ha consegnato alcune scomode verità. Vedremo se i popoli le sapranno accogliere o se persevereranno nel ruolo di spettatori passivi e in maggioranza plaudenti. Per noi, biechi dissidenti, vale il finale dell’Anno che verrà di Lucio Dalla: “l’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità.”

 

 

10 Comments

  • Waltet 29 Dicembre 2022

    In effetti, la simpatica frasetta da dolciastro telefilm anglo-usa ‘andrà tutto bene ‘ all’inizio dell’ultima fase (penultima) delle truffe dei nostri fratelloni d’oltremare, con relative bandiere arcobaleno che garrivano orgogliose, si sta realizzando. Così come quella più nostrana, ad opera dei burattini ben pagati del nostro disutile consesso parlamentare “nulla sarà più come prima”, chiosata dal fratello di un noto eroe, che parlava di “nuova normalità “: quasi un ossimoro. Ma è così: ormai chi doveva capire ha capito. Con tutti i loro mezzi, e la costante infamia e prepotenza non sono riusciti a mascherare gli scopi. Si è  semplicemente allargata la platea dei non-abboccanti. D’altra parte, in fin dei conti, abbiamo a che fare con semi-analfabeti che, per altro, non sanno neanche svitare una lampadina. I ‘soliti ignoti’ (ben noti)  che manovrano i servetti  dell’osteria nazionale dovrebbero essere più cauti negli investimenti.  Compari, vi abbiamo capito!

  • Giovanbattista Gallo 29 Dicembre 2022

    ormai il Re e nudo |
    ma in italia non lo vedono , basta vedere quanti covidioti ancora girano con la mascherina !
    la vedo brutta e dura.

  • Alessandro 29 Dicembre 2022

    Mi scuserete se mi permetto di avanzare un consiglio, che è diretto in generale al fronte “antimainstream”: se si assume una posizione critica nei confronti del blocco liberal-femminista oggi al potere in Occidente, non per questo occorre pensare che tutto quello che viene proposto in alternativa sia veritiero. Faccio un solo esempio: in merito all’Ucraina sono state adottate dal fronte di cui anche io faccio parte le posizioni di Giorgio Bianchi. è stato un errore. Ora, io conosco come le mie tasche l’Ucraina e la Russia, parlo russo e ho tante conoscenze nei due Paesi, dove ho soggiornato spesso, e vi posso garantire che quanto afferma questo giornalista, che ha ricevuto in buona fede incredibili attestati di stima, non risponde certo alla verità. D’altronde come possa farsi un’idea precisa della realtà russo-ucraina una persona che non spiccica una parola di russo mi sembra complicato ( purtroppo non basta viverci in un posto se poi non faccio altro che sorbirmi acriticamente, o interessatamente, le veline mainstream). In ogni caso, l’Ucraina è un Paese che attraverso un referendum nel 1991 ha scelto l’indipendenza. Sapete in quale percentuale i residenti del Donbass hanno votato per l’indipendenza dell’Ucraina e per la sua separazione dalla Russia: 90%. I dati possono essere tranquillamente verificati in siti ufficiali terzi. Sulla lingua russa potrei dilungarmi a lungo, vi dico solo che fino all’invasione io parlavo tranquillamente russo perfino a Leopoli. L’Ucraina è un Paese sovrano e ha scelto di diffondere il suo idioma, ma mai a discapito del russo, che è rimasto seconda lingua in tutto il Paese fino all’invasione. Per esempio nella sua trasmissione comica, kvartal 95, Zelenski parlava in russo, fino alla sua elezione a presidente. Solo dopo l’aggressione subita dall’Ucraina nel 2014 la lingua russa ha subito una maggiore marginalizzazione come lingua insegnata o usata nei documenti ufficiali, ma senza che ci sia mai stato alcun problema a utilizzarla nella quotidianità. Per esempio a Kiev una parte rilevante della popolazione parla tutt’ora in russo, anche se sempre più di malavoglia, per ovvie ragioni. Questo non vuol dire che Euromaidan non sia stata una stronzata, benchè non un colpo di stato come in modo ridicolo viene ripetuto a pappagallo, che Zelenzki non sia un burattino del criminale a stelle e strisce, che Putin non abbia le sue buone ragioni, che non sono certo le boiate sulla nazificazione dell’Ucraina o sul genocidio russofono nel Donbass (che farebbero anche ridere se non ci fosse una tragedia in corso), che in Donbass non ci sia stata una guerra sanguinosa nel biennio 2014-15, non certo nel 2021, vuol dire solo di non dar troppo credito a personaggi che hanno il solo merito di affermare ciò che ci fa piacere sentire. Scusate se mi sono permesso di salire sul piedistallo, ma è perchè vi stimo.

    • Primula Nera 30 Dicembre 2022

      Scusa Alessandro, sicuramente avendo soggiornato per lungo tempo in quei luoghi avrai una conoscenza della situazione migliore della nostra. Però ,perdonami, ma una rivolta(rivoluzione colorata)che fa fuori un presidente filorusso democraticamente eletto(Yanukovich) per piazzarvi un fantoccio filo americano (Porosenko), se non si può chiamarla colpo di stato, come dovremmo definirla? “Legittima volontà popolare” ….?

    • Pasquale 2 Gennaio 2023

      Le concedo la buona fede e perdoni la mia insolenza, le sue argomentazioni restano valide solo dopo aver bevuto in compagnia del buon vino, il mio limite si ferma a due bicchieri, non so il suo.
      Viste le mie conoscenze sui fatti che lei cita le dico che ha rafforzato ancor più i miei convincimenti su tutto quello che è successo in Ucraina e nel nostro democratico “occidente”, a partire dal 1991 ad oggi.
      Per quanto mi riguarda la sbornia mi è passata da un bel po’, con pazienza e amorevolezza la saluto.

    • Pasquale 2 Gennaio 2023

      Caro Alessandro,
      mi consenta un piccolo dubbio sulla logica delle sue asserzioni.
      A suo dire, implicito e non diretto ovviamente, i comuni mortali, qual io sono, che viaggiamo poco e che a malapena parlano il proprio idioma, per il sol fatto di trovarsi di fronte a chi conosce come le proprie tasche l’Ucraina e la Russia, e al fatto che parli russo e che abbia ampie conoscenze in entrambi i paesi, dovrebbero astenersi dal fare analisi o avere opinioni.
      Magari hanno costruito le proprie opinioni ascoltando quell’incompetente del sig. G. Bianchi che ha ricevuto, oltretutto,
      immeritati attestati di stima.
      Per quanto mi riguarda sarà opportuno, forse, che a cena aumenti la mia occasionale e scarsa quantità di vino, hai visto mai, magari aumentano le visioni e s’innalza lo spessore di analisi.
      Con amorevolezza, auguro un buon 2023 a lei e a tutti noi

      P.S. – grazie a lei ho scoperto l’esistenza di un “blocco liberal-femminista”, allora ne esiste un altro “liberalmaschilista”, giusto?

    • Pasquale 2 Gennaio 2023

      …che dire, chapeau al tuo fine intelletto.
      Noi comuni mortali che non parliamo russo, non abbiamo frequentazioni ucraine e russe, e non abbiamo mai soggiornato in quelle terre lontane e desolate siamo stati piacevolmente presi per i fondelli dalla propaganda russa e da quel finto giornalista di nome Giorgio Bianchi.
      Onore e gloria alla santa alleanza NATO-UK-UE e al fronte liberalfemminista.
      Con amorevolezza la saluto e buon 2023 a noi fessacchiotti che crediamo alle favole della propaganda russa

  • simpatico 31 Dicembre 2022

    Poche idee ma ben confuse. Z. un pagliaccio (un burattino) MA e’ ridicolo parlare di colpo di stato, mentre invece si puo’ – senza ridere – scrivere che l’Ucraina sia un Paese (ma quando mai, se non per ideona di Lenin?)… e oltretutto sovrano…
    Non so, magari dopo qualche bicchiere di vino sara’ capace di scriverci che anche l’Italia lo e’, prova di questo essendo le numerose basi militari americane sul suolo patrio…
    Anatoly Shariy e’ in vacanza, Andrea Ronchelli e’ morto di freddo, Bianchi? Un fotografo cazzaro che non capisce, sara’ stato tratto in inganno da qualche agente di Mosca non parlando bene la lingua…
    Non c’e’ nessuna guerra civile in Ucraina, e’ un invenzione di Putin e Bianchi! Le migliaia di soldati morti della vecchia LDNR? Tutti veterani russi in incognito…

    Avanti!

  • Sed Vaste 2 Gennaio 2023

    Non vorrei passare per guastafeste antisemita bacchettone e bigotto ma dire che Putin e’uno affidabile mi sembra un iperbole come direbbe gargamella Bersani
    Cavolo Putin e’ stato una spia del Kgb Comunista russo per 30 anni
    Chissà cosa ne ha combinate
    Adesso farlo passare per la bocca della verità…
    Per uno che vuole bene al suo popolo…
    Allora Stalin era uno che amava da morire il suo popolo
    direi anche che aiutare uno come Zelensky e’da matti
    digitate su google
    ” zelensky dance video”
    Non so come la Meloni possa mandare armi e soldi a uno così per poi venirci a farci la morale a dire che lei e’ ‘ per la famiglia tradizionale etc etc etc
    voi italiani siete ad un passo dal dovervi mettere la museruola altro che mascherina
    siete regrediti allo stato animale non ragionate più

  • io 8 Gennaio 2023

    la cosa pazzesca è che i libri (osceni) di Schwab & c. li leggiamo solo noi, la gente che si beve tutto non sa neanche chi è sta gente! deve essere strano per loro… è curioso comunque che di punto in bianco il popolo in blocco ha deciso di non farsi la quarta inoculazione di nettare… chissà cosa succederà…

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