10 Aprile 2024
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Il Grande Reset: il libro che rivela il piano post pandemico – Ilaria Bifarini

Nulla tornerà come prima. Dimentichiamoci il mondo come lo avevamo conosciuto prima di febbraio 2020.

Esagerazione? Catastrofismo? No, è l’inizio di una nuova era. La crisi che stiamo vivendo farà da catalizzatore a cambiamenti necessari per accelerare la realizzazione di un disegno già predisposto, che prevede l’annientamento dell’attuale sistema socioeconomico. È il Grande Reset, il tema del prossimo Forum di Davos, il consesso annuale dove si riuniscono i grandi della terra per decidere su questioni che riguardano la governance mondiale. Un piano preciso, ufficiale e ben documentato, sul quale istituzioni internazionali, filantropi, organizzazioni non governative e mega-aziende private collaborano apertamente già da tempo.

La copertina del libro

Nelle menti di chi progetta il nuovo mondo la dichiarata pandemia rappresenta un’occasione troppo preziosa per essere sprecata: nulla dovrà tornare come prima. Le misure restrittive adottate dai  governi hanno sdoganato definitivamente pratiche comportamentali funzionali alla nuova normalità, dallo smartworking alla teledidattica. Le nuove abitudini acquisite dalle popolazioni durante la crisi del coronavirus hanno apportato quell’impulso alla digitalizzazione e all’automazione decisivo per implementare la Quarta Rivoluzione Industriale, che finora stentava a realizzarsi. Milioni di imprese spariranno, molte avranno un futuro incerto. Altri nuovi mercati verranno a crearsi, sulle ceneri dei vecchi che dovranno far posto alla trasformazione.

Intanto, mentre si procede alla realizzazione del piano, presentato dai suoi fautori come l’alba di un mondo migliore, più equo e sostenibile, ovunque si assiste a un ulteriore aggravamento delle disuguaglianze e della concentrazione di ricchezza, con un’impennata straordinaria dei redditi dei miliardari e uno scivolamento di milioni di cittadini nella fascia di povertà. Una tendenza destinata ad aggravarsi, con la distruzione di milioni di posti di lavoro e dell’economia di produzione, destinata a dissolversi per far posto ad altri mercati, sempre più digitalizzati e supportati dalle nuove intelligenze artificiali.

A differenza delle rivoluzioni tecnologiche del passato, che inauguravano un periodo di crescita e di creazione di nuovi lavori, oggi l’azione combinata delle tecnologie informatiche e di quelle biologiche apre scenari inediti. L’essere umano, minacciato da un’intelligenza artificiale sempre più performante e capace di sostituirlo in attività un tempo impensabili -dalla medicina al giornalismo- si troverà a fare i conti con un senso di inutilità e inadeguatezza. La crescente disoccupazione e la distruzione dell’economia reale, frutto della gestione della crisi del Covid, lasceranno una desertificazione industriale e lavorativa,  destinata a rimanere tale secondo i progetti stessi del Grande Reset.

Riuscirà questo piano nel suo compito di trasformare non solo l’economia e la società, ma anche la natura stessa dell’essere umano? Una sfida aperta, su cui fa luce questo mio ultimo lavoro.

Amazon.it: IL GRANDE RESET: Dalla pandemia alla nuova normalità – Bifarini, Ilaria – Libri

Ilaria Bifarini

6 Comments

  • Giacomo 13 Dicembre 2020

    L’autrice si è già adeguata!
    Vende su Amazon…

  • Nonno Luca 15 Dicembre 2020

    Stessa osservazione, ma forse non aveva altra scelta.
    E anch’io: su Amazon non lo comprerò MAI.

  • Maria Cipriano 19 Dicembre 2020

    La diagnosi l’abbiamo già sentita e risentita da più fonti e a più riprese, è stata ripetuta e denunciata perfino da due cardinali, di cui uno -Carlo Maria Viganò- si è reso addirittura irreperibile. Insomma, anche i bambini delle elementari dovrebbero aver capito che c’è qualcosa che non va dietro le quinte: qualcosa di grave che non investe solo il campo economico ma tutti i campi. Un vero e proprio “regime” totalitario, la cui repressione resterà verniciata da una velina di democrazia per i gonzi che ci credono. Nonostante questo, più del 50% degli italiani, dopo aver declamato che “tutto andrà bene” agitando un arcobaleno del piffero, continua a bere tranquillamente le fole della televisione e dei media allineati che tengono a dormire il popolino. Sarebbe come se i nostri, invece di fare il Risorgimento, fossero rimasti a sentire ciò che dicevano gli austriaci e il papa.
    Bisognerebbe concentrarsi piuttosto sul rimedio, ma proprio chi ha capito qualcosa, l’ha già messa persa. Guardatevi attorno: soprassedendo sull’opposizione politica che è come l’aspirina per la broncopolmonite e non ha nemmeno un giornale che possa competere con Repubblica, il più coraggioso degli italiani ha paura della sua ombra e comunque ha -o ritiene di avere- troppo da perdere. La cosa più grave di tutte è proprio questa: che, tolta la speranza che è l’ultima a morire e i rimandi escatologici all’Apocalisse di Giovanni per chi ci crede, se un poveretto dovesse fare, oggi, una cellula carbonara, francamente non saprebbe da che parte girarsi, mentre allora, senza i mezzi attuali, la Carboneria dilagò dall’una all’altra parte d’Italia in breve tempo, e nel 1815 era già arrivata, dal mezzogiorno, nell’isola di Lissa, in Dalmazia. Perchè? Perchè c’era coraggio, fede, volontà, sacrificio, audacia, capacità organizzativa, voglia ardente di fare. Ciò che precisamente manca a noi: è questa l’impietosa diagnosi che ci riguarda.

  • Dafne 20 Dicembre 2020

    Non possiedo un account Amazon, è l’unico modo per ottenere il libro? Tramite ordine in libreria no?

    Mi interessa anche il libro “Operazione Corona” di Nicola Bizzi, Matt Martini ed altri, ma quello si può ordinare comodamente dal sito della casa editrice di Bizzi.

    Fossi in questi autori mollerei completamente Amazon come tramite, queste multinazionali vanno totalmente boicottate.

    Sono d’accordo con Maria Cipriano, l’immobilismo italico è il pessimo segnale di un popolo che dimostra per l’ennesima volta la propria incapacità di reagire poiché incapace di comprendere cosa stia succedendo, troppo ipnotizzato dai media e dalle loro narrazioni.

    Questa pandemia è solo mediatica, ma chi lo ha già capito non ha i mezzi organizzativi e mediatici potenti abbastanza da scalzare la narrazione feroce e senza scampo di regime.
    E inutili sono i tentativi di spiegare alle persone che ci sono da anni libri, film, simulazioni e persino cartoni animati (per dire, i Simpson pare abbiano già predetto la guerra civile negli Stati Uniti a gennaio 2021, vedremo se ci prendono come sempre) che giocano con la programmazione predittiva. Non se ne ottiene che un muro di incomprensione ancora più alto, infarcito della solita emotività di bassa lega sul rispetto dovuto ai morti e bla bla bla.

    È triste ma vero, l’Italia non avrebbe MAI dovuto essere unificata, e chissà che una delle possibili soluzioni, audace quanto illusoria, non sia un ritorno alla divisione in territori governati da città stato o qualcosa del genere, perché gli italiani si comportano da 160 anni esattamente così, come se l’Italia non fosse mai stata unificata, quindi che senso ha continuare così?

    • Lupo nella Notte 21 Dicembre 2020

      Temo che sia un testo alquanto ambiguo, un’abile operazione commerciale che cavalca l’onda della pretesa “pandemia” per trarre previsioni – che in realtà per chi abbia capito come leggere le manipolazioni del globalismo imperante sono ormai “predizioni” – sul futuro imminente ma da un punto di vista prettamente “economicistico”. D’altronde, l’economia è la materia in cui l’autrice è specializzata. Il fatto è che sul blog della stessa non si fa cenno alcuno a un’anche solo possibile falsificazione della vicenda coronavirus fin dalle radici; si limita a dire che quella della pandemia è “un’occasione troppo preziosa per essere sprecata”, come se chi ha fabbricato a tavolino tutta la farsa pandemenziale non fossero – almeno in parte – gli stessi che ora si apprestano ad approfittarne. Insomma, l’autrice sembra “cadere dal pero”, e anche se si definisce una “bocconiana redenta” forse la redenzione non è arrivata proprio fino in fondo…

  • Bruno Fanton 20 Dicembre 2020

    Ammesso e non concesso che la svaccinazione di massa, tanto cara ai segui di Gea, nemici di Dio e dell’ Umanità, e tanto propagandata dalla cricca della dittatura sanitaria, in quanto comporterà una Strage degli Innocenti mai vista prima al mondo,
    non soddisfi – già di per sè – le mire della Cupola, che così non avrà più da temere sommosse e riots da parte degli sparuti e vessati sopravissuti. Più in generale abbiamo assistito ad una rinuncia dell’ Uomo al self respect, alla dignità, ai diritti costituzionali e naturali e ad un tradimento dei capi politici “demoniocratici” di ogni ordine e grado. Aspettiamoci, in caso di rivolta, i (nostri stessi) carri armati in piazza. Si sta rivelando concreto il mio sospetto di sempre: Comunismo e Capitalismo sono le due facce di una medesima medaglia!
    Meglio Caduti sulle barricate che POWS vita (in)natural durante.
    Buon ULTIMO (boicottato) Natale!
    Bruno

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