14 Aprile 2024
Libreria Padovan Paolo Sensini

«Divide et impera. Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino Medio Oriente»

di Gianluca Padovan
La conclusione del libro di Paolo Sensini «Divide et impera. Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino Medio Oriente» è chiara, come i fatti ben documentati, le analisi e le sintesi riportate nel suo fresco lavoro: «se non vedi le cose negative del mondo che ti circonda vivi in un paradisio per idioti».
Questo libro è una finestra di comprensione sulle attuali dinamiche politiche, belliche e religiose del mondo islamico. Noi idioti le guardiamo dalla finestra apertaci dai cosiddetti “media”. Ci affacciamo sul Mediterraneo lanciando pigre occhiate su ciò che accade al di là di questo mare. Ma non vediamo. Difatti il vedere non è consequenziale al guardare, per occhi e menti non più abituati all’acutezza e alla criticità d’osservazione propria dei nostri Padri.

Non ci si rende conto che i fattori disgreganti il cosiddetto “Medio Oriente”, nonché dell’Africa tutta, si stanno riversando nelle nostre nazioni europee. L’onda lunga della dissoluzione della nostra cultura e della nostra società penetra attraverso porte, porti e finestre lasciati incustoditi dall’idiota dabbenaggine di popoli blanditi e annacquati dalle lobby delle banche e del petrolio.
L’Italiano non desidera rendersi conto che il riempire l’Italia di stranieri è il preciso progetto per la destabilizzazione irreversibile della Nazione. Tale progetto passa necessariamente, come sta avvenendo, innanzitutto attraverso la cancellazione del cittadino italiano. Il cittadino non deve reagire ad alcun tipo di sopruso e di violenza portatogli da qualsiasi straniero: la reazione è quanto si attendono per bollare e punire come delinquente l’onesto cittadino che reagisce per legittima difesa. Intanto preparano il terreno della contesa lasciando gli italiani disoccupati e assumendo gli stranieri, i nuovi accomodanti e manovrabili abitanti del “Pianeta Italia”.
Questo è quello che hanno fatto le lobby che comandano negli Stati Uniti, in Israele, in Inghilterra e in Francia nel vasto panorama mediorientale: hanno creato dissidi, fomentato faide, armato i delinquenti, destabilizzato delicati equilibri di secoli e gettato il tutto nel caos. Gettata nel caos, la gente non potrà, se non in rari casi, andare a costituire una unità socialmente consapevole e reattiva. Pertanto, una nazione nel caos è gestibile con un esiguo numero di truppe di polizia militare e di mercenari, i quali proteggono agevolmente gli interessi delle multinazionali che succhiano il succhiabile da un territorio non loro. Ed è proprio quello che Sensini ci dice nella sua indagine svolta anche e soprattutto direttamente sul campo, al di là di questo Mediterraneo rosso di sangue e di vergogna. Sensini si è recato di persona nei territori di cui parla, non li ha visti e televisivamente vissuti attraverso i messaggi subliminali.
Dalla composizione etnica, religiosa e tribale del mondo islamico Sensini passa al fenomeno del terrorismo e alla sua creazione da parte degli Stati Uniti con il chiarissimo concorso dei suoi stati satelliti e del suo alleato-padrone Israele. Il disegno si sviluppa dai primi del Novecento, con la guerra sotterranea per il possesso del petrolio, fino alla creazione dello stato d’Israele il quale, ad oggi, possiede qualche centinaio di bombe atomiche, armi chimiche e batteriologiche per lo sterminio di massa.
Da qualche annetto si tenta in ogni modo di scatenare una bella guerra contro l’Iran, ma certamente senza far sapere che in Iran risiedono circa 25.000 ebrei, i quali «vivono tranquillamente mescolati alla popolazione di maggioranza mussulmana, frequentando le loro sinagoghe, e uno di loro è addirittura stato eletto al parlamento» (Ibidem, p. 140). Ciò è un esempio per tutti il quale vuole dire che se si desidera vivere in pace, su questa Madre Terra, lo si può fare tranquillamente. A patto che non vi sia la lobby di turno che vuole la gente schiava in casa propria a lavorante nelle proprie miniere e senza trarne il minimo beneficio.
Ecco un ulteriore spunto di riflessione, il quale passa a volo radente sull’11 settembre 2001 e sui suoi conclamati “precedenti storici” autocostruiti a beneficio dello scatenamento bellico: «Un aspetto poco conosciuto di tale compagine, e che a un primo sguardo potrebbe sembrare paradossale, è la comune matrice trockista di molti neocons “storici” (Irving Kristol, James Burnham, Daniel Bell, Irving Howe, Max Shachtman, Seymour Martin Lipset, “Philip Selznick, Nathan Glazer) la quale è alla radice dell’indirizzo che questi intellettuali ebrei diedero alla politica estera americana, avviata su di una strada aggressiva e interventista che rieccheggiava l’idea di “rivoluzione permanente” tipica dell’impostazione di Trockij. Solo che in questo caso non si voleva imporre il “socialismo” su scala internazionale, ma la teoria del maestro era stata piegata verso qualcosa di più consono allo Zeitgeist: l’“esportazione della democrazia” sulla punta delle baionette» (Ibidem, pp. 47-48).
Anche secondo altri autori: «“Washington e Londra hanno sempre alimentato la salita al potere dei fondamentalisti, tentando al contempo di disgregare ed eliminare le istituzioni laiche. Qui non si tratta di un errore, ma di una consapevole scelta politica imperialista”» (Ibidem, p. 56). Difatti svariate autorità, tra cui «la commissione ONU sui crimini di guerra in Siria hanno denunciato, per bocca del procuratore Carla Del Ponte, che gli attacchi lanciati da gruppi armati contro le istituzioni e la popolazione con armi chimiche sono per lo più di “natura settaria”, motivati da sentimenti anti-sciiti, anti-alawiti e anti-cristiani» (Ibidem, pp. 244-245).
Il libro tratta poi degli infiltrati, delle stragi perpetrate ad uso e consumo delle televisioni che devono denunciare la Siria e il suo governo, reo di esistere: «rapporti confermano “l’arresto da parte del governo siriano dai 200 ai 300 dipendenti di compagnie private di sicurezza integrati nelle schiere dei rivoltosi”» (Ibidem, p. 258).
Ora leggetevi il libro e meditateci sopra. Ovviamente spegnendo, magari una volta per tutte, l’obnubilante televisione che tenete accesa con la solita classica e meschina scusa: «… la tengo accesa solo la sera perché mi concilia il sonno». Già, il sonno che vi concilia… la vostra mente!
E domani le vostre figlie indosseranno il burka.
Caratteristiche dell’opera
titolo: Divide et impera. Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino Medio Oriente
autore: Paolo Sensini
editore: Mimesis Edizioni – mimesis@mimesisedizioni.it
collana: Eterotopie, n. 228
formato: 14 x 21 cm
pagine: 322 e XVII tavole a colori
prezzo: € 24,0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *