11 Aprile 2024
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Considerazioni su “Pan è morto e noi l’abbiamo ucciso. Civitas Dei e Civitas Diaboli” di Riccardo Tennenini – Flavia Corso

Recentemente, ho avuto occasione di leggere il saggio di Riccardo Tennenini “Pan è morto e noi l’abbiamo ucciso”, edizioni Ritter, rimanendone piacevolmente colpita. Il libro analizza in modo efficace il lungo e tortuoso percorso dell’uomo occidentale, a partire dalle prime grandi civiltà fino all’apice della civilizzazione contemporanea. Viviamo oggi un’epoca oscura che, come evidenzia con chiarezza l’autore, ha perso qualsiasi tipo di legame con la Tradizione originaria, con quella sacralità che un tempo era misura di tutte le cose, arma contro il degrado spirituale, morale e politico dell’essere umano. Nel Kaliyuga trionfano ignoranza e superstizione; l’immortalità da salvezza si tramuta in dannazione, nella volontà di prolungare all’infinito la propria esistenza terrena dimenticando tutto ciò che è trascendente. Dall’abbandono dell’idea dell’Uno come essere supremo ed immutabile dal quale viene emanato il molteplice, la storia è stata più volte testimone dei tentativi umani di recuperare le chiavi dei Misteri perduti. La tensione verso il Sacro è innata nell’essere umano, il venir meno dell’elemento spirituale conduce inesorabilmente ad un impoverimento sociale e culturale.

L’autore è riuscito a cogliere intelligentemente i tasselli che hanno contribuito ad allontanare l’uomo dal nous e dalla ricerca iniziatica della Verità: dalla nascita del Cristianesimo, che porta in sé la commistione di sacro e profano, passando per l’Umanesimo e l’Illuminismo – movimenti culturali che mettono al centro dell’universo l’uomo in quanto essere razionale e cosmopolita, fino all’evoluzionismo di stampo darwiniano. Anche Marx, Einstein e Freud, tre grandi impostori della storia, non hanno fatto altro che porre ulteriori fondamenta per la costruzione in serie dell’uomo nuovo che, nella ricerca spasmodica di una libertà che ha solamente una valenza negativa, non fa che alienare se stesso e le sue capacità nella società dei consumi, in cui vigono imperativi nuovi: “compra e fatti comprare, produci e sii prodotto, ibridati e non cercare altra verità fuorché quella che ti viene offerta al miglior prezzo”. Fenomeni attuali come l’ideologia gender, il multiculturalismo, la robotizzazione e l’avvento della nuova religione New Age vengono presi in esame con estrema coscienza critica ed individuandone i capisaldi filosofici ed esoterici.

Il libro di Tennenini è, in conclusione, una giusta e feroce critica della disumanizzazione contemporanea, inevitabile conseguenza della graduale desacralizzazione di ogni ambito del reale che, lungi dall’aver liberato i popoli, li ha resi apatici e ancor più schiavi. Col suo stile lineare e conciso, l’autore riesce a tenere alta l’attenzione del lettore dall’inizio fino alla fine del libro, e dalle sue righe si percepisce l’amore profondo che nutre per la verità e la bellezza.

Flavia Corso

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