9 Aprile 2024
Politica

Con Elly Schlein, finalmente la sinistra – Roberto Siconolfi

Tra i nostalgici della politica del ‘900 e delle ideologie ricorre spesso il detto “la sinistra torni a fare la sinistra”.

Bene, con l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del PD, finalmente abbiamo il ritorno alla matrice originaria ed integrale del più grande partito di massa italiano di sinistra.

La Schlein è il nuovo volto del comunismo, quello 2.0.

 

Adeguare la sovversione

Facendo un’analisi approfondita, infatti, la Schlein incarna perfettamente quel mix di capitale borsistico-finanziario, massonerie ed ideologie anti-naturali e anti-umane che furono il fulcro dell’ideologia comunista.

Dai Warburg e Schiff a Soros, dalla massoneria moderna di fine ‘700 al Forum di Davos, dalla lotta giacobina anti-aristocratica prima e bolscevica anti-borghese poi a quella eco-femminista e anti-patriarcale: è questo l’adeguamento alla società odierna e post-moderna di quell’impasto massonico-finanziario che ha come base la forza della “sovversione” – dal latino sub vertere, “volgere da basso in alto, sotto-sopra”.

Quella “nuda forza distruttiva”, definita in senso positivo come “rivoluzione”, indipendente dalle forme attribuitegli dagli stessi rivoluzionari e che muove essi stessi perlopiù inconsapevoli di essa – “anche se non ci saranno dei rivoluzionari, se non ci sarà un movimento rivoluzionario, ci sarà comunque la rivoluzione” (Guattari, Desiderio e Rivoluzione, 1977).

Cambia la veste, la maschera: basta con la maschile e rossa dittatura del proletariato e avanti con le femminili e rosa “soggettività inclusive”.

Basta all’economia industriale ad idrocarburi e sì al terziario e al “green”.

Fine della lotta di classe e avanti con la lotta “intersezionale” delle minoranze contro diseguaglianze e oppressione.

Stop al proletariato salariato e sì al precariato resiliente.

Stop al salario, sì ai sussidi.

Stop ad ateismo e materialismo e sì alle parodie del sacro e della spiritualità (new age, culti della natura, ecc.).

Basta disciplina di partito e sì ai crediti sociali.

Basta con rabbia ed odio, si a buoni sentimenti ed inclusività.

Cancel culture e politicamente corretto al posto dell’egemonia culturale e del marxismo-leninismo.

Primarie sostanzialmente imbrogliate, dove hanno votato i non iscritti al partito, così come dagli USA al Brasile, fino a giungere alla Russia del ’17 (vedere colpo di Stato bolscevico contro l’assemblea costituente a maggioranza menscevica e social-rivoluzionaria) hanno truccato e taroccato tutto ciò che avesse la parvenza di processo democratico.

 

 

Il volto, oltre la maschera

Ingenuo chi non crede alle raffinate, machiavelliche e diaboliche capacità del PCI-PDS-DS-PD di sapersi rinnovare e saper stare al passo con i tempi.

Ingenuo chi crede che il “partito del male” se ne andrà, così, con un pugno di mosche, quando proprio questo è il suo tempo e ha ancora da terminare il suo lavoro.

Ignorante, nel senso tecnico e non offensivo, chi non riesce a distinguere il vero “volto” delle ideologie dalla “maschera”, volto che viene fuori, ad esempio, quando la Schlein attacca la cosiddetta azione squadrista di Firenze.

Quando cioè un gruppo di ragazzi che non la pensano come lei, che potrebbero essere suoi fratelli minori, ha “reagito ad un attacco”, e dopo anni ed anni di vessazioni da parte degli studenti della cosiddetta sinistra, e che andrebbero compresi nella diversità di pensiero, magari anche condannati, ma non banditi con foga dalla comunità politica.

Qui forse vengono fuori i limiti, o quello che abbiamo definito come il vero “volto”, di tutte queste teorie.

E se dunque l’inclusione ha dei limiti e bandisce, che inclusione è?

Del resto esprimere dei valori di sinistra significa che ve ne sono anche di destra, e, dunque, l’inclusione deve includere tutte e due le parti – si include sulla base dell’“intero”, e non di una delle singole due parti.

Una tipica contraddizione degli approcci ideologici alla realtà, così come quella della contrarietà nei confronti delle gerarchie, ma che poi sistematicamente si trova a giudicare – “inferiore” – le destre, i sovranisti, i populisti, i complottisti come ignoranti, analfabeti funzionali, retrogradi, ecc..

O ancora quella della battaglia per la donna “in quanto donna”, ma che poi punta attraverso l’egualitarismo a voler fare della donna per forze di cose un uomo “in altre forme”. Uomo tanto vituperato in tante delle manifestazioni care alla suddetta.

Se la donna diventa uomo, a furia di voler e poter essere anche uomo (vedere teoria dell’identità di genere come semplice “costrutto socio-culturale”), oltre alle innumerevoli identità che essa può assumere, allora come lo fai il matriarcato?

Come fai sviluppare le peculiarità dell’essere femminile e che dovrebbero “informare” l’intero modello sociale al posto di quello maschile e dunque del patriarcato?

O appunto sulle identità di genere, che prevedono praticamente di tutto, anche la centounesima identità “inventata”, ops…autodeterminata!

Ma che poi mettono in secondo piano, o quasi quasi non prevedono proprio l’eterosessualità, pur di rientrare nella categoria ideologica della colpevolizzazione del “normale”, o del maschio, magari bianco, congiungendosi a un’altra contraddizione, la condanna dell’europeo – schiavista e colonizzatore – sempre e comunque, pur celebrando le culture di tutto il mondo.

E ancora potremmo continuare all’infinito nell’elenco di contraddizioni.

È importante dunque leggere in maniera corretta questo passaggio, che ha fatto dei comunisti alla vecchia maniera dei buoni combattenti alla deriva mondialista del potere (vedere Rizzo o lo stesso Giulietto Chiesa), ma che ha evoluto il comunismo in una nuova forma, quella 2.0, bene incarnata dalla Schlein

Complimenti al PD!

Complimenti al nemico!

 

La fisiognomica

Diceva Oscar Wilde “sono solo i superficiali a non giudicare dalle apparenze”, e sulla base della fisiognomica, disciplina derubricata a superstizione o luogo comune, è possibile comprendere lo stretto rapporto che esiste tra realtà invisibile e quella visibile, tra l’anima e il corpo potremmo dire, o anche tra idea/pensiero e materia/corpo.

Perché nel caso specifico di questo si tratta, è possibile che la coltivazione continua e sistemica di idee anti-naturali, anti-umane, con tutto il portato emotivo di rancore verso l’ingiusta realtà che quasi sempre le connaturano, produca un’alterazione dei tratti somatici del soggetto.

In fin dei conti la bruttezza non è che una disarmonia tra la sfera invisibile e quella visibile, ed è possibile che soggetti dai tratti somatici e corporei “non perfetti”, possano però per via di una solarità caratteriale, una bellezza “interiore”, risultare assai gradevoli e pure eroticamente attraenti.

Al contrario, soggetti con bei tratti, per via di abbrutimenti caratteriali, interiori, possono risultare assai sgradevoli ed eroticamente poco attraenti.

Bene la Schlein rientra in queste casistiche, così come molt* di quella “parrocchia” – eh si, in fin dei conti di parrocchia si tratta…

E vi sono foto della stessa in differenti periodi della sua vita, dove si può notare una maggiore gradevolezza estetica – quando era giovane – rispetto ad ora.

Chissà…

 

L’alternativa, oltre la reazione

Tuttavia, una tale forza ideologico-culturale procede dritta per la sua strada. Del resto questo non sarebbe il tempo della sovversione, e della fine di un ciclo storico, se non fosse pilotato da forze prettamente sovversive ed adeguate a questo tempo storico.

Ma andando bene a guardare, l’alternativa quale sarebbe?

Il blocco di destra? Che con posizioni prettamente arriviste e interessate, l’unica cosa che riesce a opporre, oltre all’adeguamento allo status quo, è qualche sparata pseudo-identitaria sulla famiglia di una volta, oppure – ridete – il sostegno alla “europea, democratica e liberale” Ucraina contro il neo-imperialismo sovietico. Che poi Russia Unita, il partito di Putin, è un partito di centro-destra. Ma che fa, per idioti e pagnottisti la verità è un optional!

O ancora, il cosiddetto “fronte del dissenso”, che tra la nascita dell’ennesimo partitino e una lite di condominio, produce mischioni ideologici, talvolta più dettati dalle ire del momento che da una sana riflessione politico-filosofica.

Entrambi sono sulla difensiva, la retroguardia: dissentire, resistere, opporsi, o riportare dal passato quello che se n’è andato col presente.

È ora di nuovi paradigmi, forme nuove che concretizzino una nuova sostanza, o che “guidino” una nuova sostanza, intendendo la “forma” in senso platonico, e quindi qualcosa che già esiste nei mondi superiori dello spirito, ed è ora che sia portata anche in quello della materia.

E se questa epoca politica si è caratterizzata per uno spiccato attacco all’uomo, se mai come ora la libertà individuale, persino quella del corpo, è stata violata, se l’Occidente contemporaneo e decaduto si è frammentato in una marea di atomi umani senza più alcune relazioni sociali, probabile, allora, che proprio dall’individuo sia necessario ripartire.

Un “essere individuato”, completo, sovrano, integro in sé stesso, creativo e responsabile, come definisce il sociologo Ulrich Beck.

Alla continua ricerca di una legge interiore, come riporta l’anarca Ernst Jünger.

Sciolto da ogni conformismo e condizionamento esterno, agente della manifestazione dell’essere e dell’assoluto, direbbe un Julius Evola.

Realizzatore di anima cosciente, per dirla con Rudolf Steiner.

Capace su queste basi di “fare comunità” e “vivere la comunità”, come “diretta” emanazione dell’essere.

In grado di dirigere il moto storico coniugandolo al metafisico, guardando ancor più in là, e dunque non tentando di ripristinare “il mondo che fu” alla maniera dei conservatori, né di adeguarsi a quello attuale in maniera passiva o entusiastica alla maniera dei progressisti.

Roberto Siconolfi

1 Comment

  • STELVIO DAL PIAZ 20 Marzo 2023

    CONCORDO CON L’ANALISI E CON IL GIUDIZIO FINALE. AGGIUNGO UN ASTERISCO: FISIOGNOMICO: LA CHIAMO – PER BREVITA’ – LA DENTONA !

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