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Hergé |
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La copertina della prima raccolta in volume dell’avventura di Tintin in Russia |
contro certe etnie, lingue e culture… Tale revisionismo, tale “correttezza politica” si impose soprattutto nelle versioni statunitensi, soprattutto per quanto riguardava gli alcolici, il colore della pelle (molte “comparse” negre vennero sostituite da “comparse” bianche) e i nomi dei personaggi di contorno, etc.
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La copertina di un numero del Petit Vingtième contenente una puntata della storia di Tintin in URSS |
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La copertina di un altro numero del Petit Vingtième con all’interno una puntata di Tintin nel Paese dei Sovieti |
le del discorso socio-politico. Il messaggio anticomunista comunque voluto dall’autore e, soprattutto, dall’editore, nella sua brutalità espressiva, passa però inequivocabile, secco e chiaro – ovviamente pescando nei luoghi comuni, ben noti a tutti. Ecco dunque sfilare – come calcando le assi del palcoscenico parigino del Grand Guignol – il terrore “ghepeuista”, il continuo rischio di incarcerazione e di esecuzione sommaria, gli attentati politici, la vita che non vale più un soldo bucato, la fame endemica, i furti ai danni del proletariato in nome del proletariato stesso, le elezioni farsa, la burocrazia cialtronesca, il crollo della produzione industriale, la carestia dilagante, la paura dell’apparato, la casta al potere sempre ben “in carne”, l’annientamento delle tradizioni e del passato in nome di un radioso sol dell’avvenire che tarda indefinitamente a sorgere.
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Il primo album che raccolse l’episodio completo di Tintin in America |
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Petit Vingtième: copertina di un numero che contiene una puntata di Tintin in America |
na megalopoli affogata di traffico!
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Un’altra copertina americana del Petit Vingtième |
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