13 Aprile 2024
Bellezza

Solo la bellezza ci salverà!

Tuona il cannone ad Est, venti di guerra. I catastrofisti, i cantori di sciagure prospettano prossimi scenari da Terza Guerra Mondiale (magari avessero ragione…). Il democratico Obama soffia sul fuoco. Il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel a colloquio con il russo Vladimir Putin. Si cerca l’intesa, una tregua, tra le reiterate minacce d’embargo e le blandizie. L’Ucraina e le regioni filo-russe ed autonomiste si sparano con alacre entusiasmo e inesorabile tragedia. Intanto l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri, Federica Mogherini, non viene coinvolta, nessuno l’interpella. Domanda: perché italiana o perché l’Unione Europea non conta nulla? Sembra, al contrario, resistere il vecchio asse Parigi-Bonn (oggi, Berlino) inaugurato dal generale Charles de Gaulle e Konrad Adenauer a superamento della linea del Reno, secolare ferita aperta nella storia europea.

Leggo una notiziola su Fb, nulla di che, poco più di un gossip: ‘Weekend senza barbiere nel primo sabato del Presidente’. Ne consegue che, timoroso d’essere ripreso da telecamere riflettori flashes Mattarella salta la visita a Palermo. Uno avrebbe pensato che, in qualità di Capo delle Forze Armate, avesse riunito generali e ammiragli per una consultazione, un prendere atto della situazione, una chiacchiera istituzionale, niente di preoccupante, no, aerei a terra navi alla fonda carri armati sotto teloni cerati, così tanto per dire che anche l’Italia qualcosuccia conta e, se occorre, farà la sua parte… no, l’importante è che le gote non siano ombrate da filo di barba e i capelli non perdano l’onda bianca e voluminosa (Così torno indietro, al tempo degli studi universitari, all’esame di letteratura italiana incentrato sul Machiavelli e la sua celebre lettera sui principi che si preparano alla rovina mentre si dilettano a scrivere con buon stile e calligrafia. O ancor più lontano con Platone che s’era intestardito di dare bella forma alla tirannide di Dionisio a Siracusa… Due nomi, quelli di Platone e Machiavelli, presi a prestito dalla storia che, va da sé, non confondo con gli omuncoli di questo presente, malo e volgare. Giganti e nani.

Politica ed estetica (dietro le lenti lo sguardo mummificato del Presidente nasconde qualcosa di ‘cattivo’ e quello dell’Alto commissario il vuoto). Si dirà che nulla obbliga ad avere fra loro sinergia, anzi… io condivido quanto scriveva Dostoevskij che solo la bellezza ci salverà, anche se Mara Carfagna, incontrata per caso nei pressi di Montecitorio, quando era Ministro, non era affatto male e, fra tanto scempio senile, il lato B della Maria Elena Boschi, anche se con preoccupante tendenza ad espandersi, o il sorriso della Marianna Madia mentre si gode il cono gelato ispirano la fantasia… ‘Solo’ dice Dostoevskij rompendo ogni compromesso tra l’una o l’altra risposta che gli uomini si danno per dare senso alla presenza nel mondo. Forse nel suo tempo era una verità profetica, oggi una constatazione.

Nel ’68 e dintorni, fra le tante sciempiaggini rivestite d’assoluta arroganza ideologica ‘tutto è politica’ mi attrasse mi coinvolse e coinvolse, negli anni successivi, in una spirale di ferocia inane e perversa troppi giovani, sangue generoso e sangue sparso a caso; poi, una sera, osservando il rosso tramonto tra le arcate del Colosseo, un amico ebbe a suggerirmi come ‘tutto è sacro’ e mi lasciai attrarre e coinvolgere, pur se in tempi limitati, mentre una deriva contro natura, sposando il furore iconoclasta di Nietzsche a caccia di idoli da abbattere, intorbidava anche il mio mondo ove avevano regnato libere e goliardiche la molotov e la spranga, ora sostituite da penitenze e genuflessioni. Infine, qui ed ora, ‘tutto è bellezza’, ultima tappa, che tale è purché tu sia consapevole essere il frutto di una lacerazione, di una contraddizione, di quella ferita che la condizione umana ricerca nella sua finitudine di compensare. Dioniso e Apollo si danno la mano, come un tempo – cantava Antonello Venditti – lo facevano Nietzsche e Marx davanti al liceo Giulio Cesare… Così mi guardo allo specchio, folle nella mente e disperato nella carne, e lo confesso: mi trovo ‘bello’, forse solo un po’ stagionato…

Politica ed estetica. Platone definiva le Idee nel loro essere vere giuste belle. L’armonia della Politheia è la medesima armonia che genera le belle forme che suscita la musica che spinge il passo verso la danza (non è casuale come Panfilo Gentile definisse la Repubblica ‘l’uomo in grande’, ad esempio). Noi siamo anche in ciò angeli decaduti nel riconoscere nelle idee solo opinioni che hanno trovato la forza delle baionette che la giustizia è preda del vento e dell’onda, quasi mai di mano ferma e sicura, che la bellezza è rifugio di anime perse. Dunque non più categorie dell’Essere ma manifestazioni imperfette del Nulla. E, dunque, dobbiamo ‘accettare’ come nella politica regni la vaghezza dello sguardo e la vanità dello shampoo…

In merito trovo una considerazione di Germana sopra la fotografia di schermitrici tedesche, immagine plastica e corale. Scrive: ‘Secondo Hume (filosofo scozzese del ‘700) la bellezza delle cose esiste nella mente che le contempla. Allora la mia mente è intrisa di Bellezza, talmente piena da traboccare perché osservando questa foto – Berlino 1936, Olimpiadi – io vedo un’infinita Bellezza… che mi rende felice’. Condivido l’emozione che può scaturire ma attenta, Germana, che si corre il rischio di rendere ‘bello’ il volto il ghigno la bruttezza di fondo della classe politica di oggi, con i suoi riti sostenitori codazzo di adulatori e portaborse. E, allora? Quel ‘è bello ciò che piace’ ci conduce, ficcandoci in un imbuto, ad apprezzare, che so, la femminilità della Bindi il sorriso a trentadue denti (dentiera, suppongo) di Berlusconi il vezzo di Vendola e l’elenco continua, imperterrito… Bisogna, dunque, imboccare un altro percorso di cui, confesso, si necessita fare una chiara mappa e questa mi manca.

Eppure una ‘timida’ risposta mi sembra vagheggiarne l’ombra. Se la Bellezza appartiene al soggetto e l’oggetto è soltanto lo stimolo per renderla manifesta, allora… dai… non siamo tutti uguali (e per fortuna già Socrate, qui Nietzsche cade in errore, si faceva carico di evidenziarlo con il motto delfico ‘conosci te stesso’). Germana vola verso i lidi del Terzo Reich, soffermandosi sulle sequenze della regista Leni Riefenstahl le fotografie di Hugo Jaeger le sculture di Arno Breker, altri fra le braccia… Un diritto di tutti e per tutti, una realtà ove coabitano sensibilità diverse, va bene, ma tutte lecite nel definire il proprio sentimento valore estetico con, però, la conseguenza di ricadere in un principio egualitario (un giovane delle Waffen SS ed un assiduo da centri sociali finiscono livellati dal medesimo tavolo anatomico di una estetica accomodante e accattona in nome di un multiculturismo). Lontani, vicini, luce ed ombre… ‘Solo’ la bellezza ci salverà! E, allora?

Gli occhi non bastano per creare il rapporto tra soggetto e oggetto perché a parlarci devono essere gli stessi oggetti, la loro anima la loro storia e far sì che il soggetto se ne prenda cura. Perché un giovane delle Waffen SS non potrà mai essere confuso con le treccine il maglione sporco le canne e la bottiglia di birra del frequentatore di centri sociali. Non il giudizio politico non quello etico non lo spazio e il tempo distanti, tutti questi distinguo non bastano. Basta, però, la consapevolezza che nel primo la bellezza sta nel gesto, nell’aristocrazia che combatte pur destinata alla sconfitta, insomma appartenendo alla natura originaria, simile a quella ferita di cui s’è nutrita la bellezza, e che egli volle sanare marciando a sfida contro l’inganno del mondo. Ad altri è affidata la delega di rappresentare la bruttezza… Quel giovane non appartiene più ad un progetto politico, non incarna valori etici, non si colloca nella storia del XX secolo, egli appartiene ad un ideale manuale di storia dell’Arte…

4 Comments

  • Daniele alberti 13 Febbraio 2015

    Si ,hai ragione , noi con tutti i nostri difetti e debolezze eravamo e siamo ancora , migliori di tutta questa marmaglia che ci circonda.

  • Daniele alberti 13 Febbraio 2015

    Si ,hai ragione , noi con tutti i nostri difetti e debolezze eravamo e siamo ancora , migliori di tutta questa marmaglia che ci circonda.

  • mariomerlino 13 Febbraio 2015

    forse come diceva platone è una ‘divina menzogna’, ma di certo siamo impastati d’altra natura. non so se migliore (ciò implica un giudizio morale che poco m’appartiene), certamente diverso.

  • mariomerlino 13 Febbraio 2015

    forse come diceva platone è una ‘divina menzogna’, ma di certo siamo impastati d’altra natura. non so se migliore (ciò implica un giudizio morale che poco m’appartiene), certamente diverso.

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