11 Aprile 2024
Letteratura esoterica

Esoterismo e Letteratura Italiana tra l’800 ed il ‘900: le Muse Ermetiche di Mauro Ruggiero – Luca Valentini

La storia della cultura italiana ha risentito in questa epoca, come abbiamo visto, della presenza importante di correnti e movimenti esoterici la cui influenza sulla società non è possibile negare o tralasciare se si vuol comprendere maggiormente questo complesso periodo storico” (1)

Realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Filologia romanza della Facoltà di Filosofia dell’Università Carlo IV di Praga, il volume che andremo a recensire per i lettori di EreticaMente presenta delle peculiarità di estremo interesse.  L’autore, Mauro Ruggiero, de Le Muse Ermetiche (Esoterismo e Occultismo nella Letteratura Italiana tra fin de siècle e Avanguardia) ha conseguito un dottorato di ricerca in filologia romanza presso la facoltà praghese, ove lavora presso l’Istituto Italiano di Cultura dell’Ambasciata d’Italia, e, oltre ad aver redatto alcuni saggi di spessore per questo sito inerenti alla tradizione esoterica italiana ed europea, si è distinto come infaticabile ricercatore delle dinamiche iniziatiche insite nelle diverse manifestazioni della cultura. Promotore alcuni anni fa, sempre a Praga, di un grande evento sui rapporti tra esoterismo e letteratura nel ‘900, con la partecipazione di numerosi studiosi provenienti da tutta Europa, ora presenta un mirabile saggio su tale tematica, forse tra i primi ad occuparsene con certosina analisi e con un piglio di sicuro indagatore dello Spirito. Come ha saggiamente evidenziato Claudio Bonvecchio nell’acuta prefazione all’opera:

E’ questo un campo di ricerca ricchissimo e di fondamentale importanza, non solo per i notevolissimi apporti che Ruggiero mette in luce con grande competenza, ma anche perché entra nel vivo delle tematiche classiche dell’esoterismo” (2).

L’autore, pertanto, oltre a palesare una profonda e specifica conoscenza della letteratura italiana, si distingue non solo per una conoscenza teorica delle frastagliata storiografia esoterica del periodo considerato, tra filiazioni e accadimenti di matrice massonica, ermetica e teosofica, ma anche per una comprensione stessa ed interna del fenomeno tematizzato. A riprova di ciò, per esempio, è stato opportunamente redatto un paragrafo specifico per fugare un fraintendimento che spesso alberga nell’ambito degli studi spiritualistici, cioè quello circa l’erronea sovrapposizione dell’esoterismo con l’occultismo. Nell’argomentare il Ruggiero, infatti, riportando, tra i tanti, gli insegnamenti di un Guénon delimita l’ambito dell’occultismo all’interno sia di un ambito temporale, quello del XVIII e del XIX secolo, sia limitandolo circa uno spiritualismo moderno spesso rivolto alla produzione di prodigi e di poteri, a differenza del’esoterismo giustamente inquadrato come la dottrina interna di insegnamenti spesso di derivazione arcaica diversamente indirizzati alla realizzazione interiore e spirituale degli Iniziati:

Molti studiosi accademici parlano di “esoterismo” come di una categoria generale, mentre di occultismo come categoria specifica, comprendendo sotto quest’ultimo termine le manifestazioni moderne dell’esoterismo occidentale tra cui il fenomeno dello spiritismo e della teosofia” (3).

Non sono per il lettore poco edotto alla cultura esoterico, ma anche per gli appassionati della materia Le Muse Ermertiche presentano informazioni innovative e sorprendenti. Se quasi scontate possono essere considerate le analisi sui poeti antroposofici vicini al Gruppo di Ur come Comim Onofri e Moscardelli, se conosciuta risulta essere la vicinanza di autori come Carducci, Pascoli e D’Annunzio alla spera dell’occulto, assolutamente poco conosciuta è la connessione di autori come Quasimodo, Trilussa, Capuana e Pirandello (per citare i più celebri) con la dimensione arcana dell’anima e del sacro. La pubblicistica esoterica che l’autore analizza del Capitolo III si palesa essere una miniera d’oro di rivelazioni che spesso la critica accademica e culturale ufficiale ignora quasi volutamente ed è per questo che il plauso che deve essere rivolto a Mauro Ruggiero per il suo lavoro non può che essere rafforzato ed assolutamente motivato. Quanti avrebbero sospettato che il Cuore di De Amicis fosse animato da uno spirito affine agli ideali laici e gentile di una certa massoneria volta al compimento del progetto risorgimentale?

Cuore fu avversato dalla Chiesa cattolica per la quasi totale assenza di riferimento alla religione e per la celebrazione, invece, di una forma radicale di laicismo” (4).

Ciò che sostanziava un nuovo rinascimento dello spirito era un rinnovato archetipo del mondo antico che, sia nelle diverse organizzazioni iniziatiche, sia nelle multiformi espressioni artistiche, permise di riscoprire una visione del mondo e della vita alternativa a quella tetra ed autenticamente decadente offerta dalla cultura strettamente e intimamente collegata alla religione dominante, cioè al Cristianesimo (5). Potremmo, infine, affibbiare all’opera di Mauro Ruggiero le stesse caratteristiche che lo stesso Ruggiero intravede nella poetica di Giovanni Pascoli, quale prosecuzione di intuizione che risorge nella terra di mezzo dell’Arte, sia essa intesa come cultura sia essa intesa come Sapienza:

“…l’essenza intima delle cose e le loro corrispondenze, e la poesia in stretta connessione con un misticismo essenziale, affonda le sue radici nel pensiero arcaico e magico delle civiltà antiche, quella greca in particolare” (6).

 

Note:

1 – Mauro Ruggiero, Le Muse Ermetiche, Edizioni Jouvence, collana Sophia, Milano 2018, p. 163-4;

2 – Ivi, p. 10;

3 – Ivi., p. 29;

4 – Ivi, p. 368.

5 – Ivi, p. 135, in cui risulta essere prezioso il riferimento dell’autore all’aurea figura di Pitagora o alle vene arcane della Tradizione Romana nel ‘800 e nel ‘900;

6 – Ivi, p. 232.

 

Luca Valentini

 

 

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