6 Maggio 2024
Appunti di Storia

ASPETTANDO LA RIVOLUZIONE: (l’assassinio di Federico Florio, Prato 11 gennaio 1922) – 2^ parte – Giacinto Reale

    Che i nostri avversari si mostrino: noi li attendiamo tranquillamente. E li avvertiamo intanto che i fascisti sono disposti ad accettare qualsiasi sfida e qualsiasi condizione di scontro. Essi non hanno che a presentarsi direttamente a noi per trattare e decidere in merito. (Manifesto affisso dai fascisti pratesi a novembre del 1921)  

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Appunti di Storia

ASPETTANDO LA RIVOLUZIONE: (l’assassinio di Federico Florio, Prato 11 gennaio 1922) – 1^ parte – Giacinto Reale

  Voi avete nella già bolscevica Prato, un compito delicato e grandioso da assolvere: conquistare alla bellezza ed alla santità delle nostre idee la massa che lavora, e portarla all’adorazione della Patria comune. (Mussolini ai fascisti pratesi il 5 luglio del 1921)   “fascisti, questa volta muoio” Anche a Prato la battaglia interventista segna un

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Controstoria

ITALIA 1921: Grosseto 27 giugno – terza parte – Giacinto Reale

  Noi siamo ancora e sempre favorevoli ad una tregua, ad una pacificazione, ad un ritorno sul terreno delle competizioni civili Un mesetto dopo questi fatti, alla mezzanotte del 23 luglio, una sessantina di camicie nere, tra le quali cinque fiorentini che erano rimasti in città, montati su due camion, muovono da Grosseto alla volta

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Controstoria

ITALIA 1921: Grosseto 27 giugno – seconda parte – Giacinto Reale

  Ma che è tutto questo fottio, tutta questa gente inutile? Ma le spedizioni sono cose di molto serie e non un Carnevale di Viareggio.   Il risultato elettorale, l’inerzia delle Forse dell’Ordine, una qualche ritrovata animosità sovversiva rendono, nei primi mesi del 1921, la vita dei pochi fascisti presenti a Grosseto particolarmente difficile. Per

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Controstoria

ITALIA 1921: Grosseto 27 giugno – prima parte – Giacinto Reale

Lavoratori! I Fasci sono sorti per impedire tutte le camorre e non adoperano la violenza se non per difendervi. Prima di combatterci, provate se quello che affermiamo è falso.   A Grosseto il fascismo “arriva” tardi. Lo riconoscerà, vent’anni dopo, anche la pubblicazione ufficiale dedicata al “movimento delle squadre”:   In quei primi anni (1919

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Controstoria

Come ti festeggio il 1° Maggio: l’omicidio Riganti – Pietro Cappellari

A cento anni da un delitto dimenticato…   Il 1° Maggio è la Festa dei Lavoratori soltanto dal 1946. Fino ad allora il 1° Maggio era solo una festa socialista e solo nel 1946 venne imposta come data ufficiale per la Festa di “tutti” i Lavoratori, nella visione politica totalitaria tipica del socialcomunismo, per cui

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Appunti di Storia Controstoria

Torino, 25 aprile: mamma vado forse a morire (terza parte) – Giacinto Reale

“Signor Prefetto, sono nato scemo, sono cresciuto scemo, ma non voglio morire scemo. Da questo momento noi occupiamo la Prefettura…   Le ragioni della politica incombono, e il Fascio torinese, alla vigilia delle elezioni, alle quali si presenta, come nel resto d’Italia, inserito nei “Blocchi Nazionali”, esordisce con un manifesto dallo stile certamente inconsueto: Italiani!

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Appunti di Storia Controstoria

L’imboscata di Renzino-Foiano della Chiana (Arezzo) – Stelvio Dal Piaz

Sabato 17 aprile 2021 è ricorso il centenario di uno dei più gravi fatti di sangue che si registrò nel corso di quella tornata elettorale nel territorio aretino. Premetto che nell’autunno 1920 e inizio 1921 siamo nel periodo delle famose < settimane rosse > nelle quali comunisti ed anarchici – guidati e foraggiati da agenti

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Appunti di Storia Controstoria

Torino, 25 aprile: mamma vado forse a morire (seconda parte) – Giacinto Reale

“Vado forse a morire. Non piangere, ma sii orgogliosa di tuo figlio. Viva il fascismo, viva l’Italia. Tuo figlio. 25 notte”. La sera del 25 aprile Cesare Odone, operaio alla ditta Giachero, mutilato di guerra e fascista, si reca, accompagnato da due colleghi di lavoro, a casa di Giovanni Galbiati, comunista, membro della Commissione interna

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Torino, 25 aprile: mamma vado forse a morire (prima parte) – Giacinto Reale

“L’Ufficiale zompa come un grillo tra i sedili, e il suo lavoro di braccia è di una persuasione particolare”.   Il 26 febbraio del 1921 si svolge, a Torino, il Congresso dei Fasci piemontesi. Al termine di un biennio che nell’ex Capitale sabauda è stato più duro che altrove, per la presenza di forti masse

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