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5 Febbraio 2025
Attualità

Lezioni di Realpolitik

 Finalmente qualcuno ci è arrivato!

 Mentre la sciocca Europa a trazione tedesca continua ad imporre assurde sanzioni alla Russia (per questioni squisitamente interne in cui non avrebbe alcun titolo ad intervenire se non per servile piaggeria nei confronti degli USA) che, guarda caso, danneggiano in massima parte il nostro Paese, il leader greco Tsipras coraggiosamente tenta di spezzare lo strozzinaggio imposto da Bruxelles guardando ad est.

 Mossa coraggiosa, saggia e molto probabilmente “pagante” che dimostra, oltre all’indubbio pragmatismo del leader greco, una reale volontà di aiutare il proprio popolo, rimediando ai disastri provocati dalla sconsiderata entrata nell’euro del Paese ellenico.

 Sicuramente, un neppure troppo ipotetico accordo commercial/finanziario sarebbe vantaggioso per entrambi i Paesi per molte, evidenti ragioni, non ultima delle quali il veto greco alle sanzioni nei confronti di Mosca che, in cambio di sostegno finanziario alla Grecia, potrebbe ottenere almeno parte di quelle merci (principalmente alimentari) che non arrivano più dall’Europa; non bisogna dimenticare poi il gasdotto in progetto dopo l’annullamento di quello denominato South Stream, gasdotto che passando per Turchia e appunto Grecia consentirebbe alla Russia di “bypassare” l’Ucraina e far giungere il proprio gas proprio dalla Grecia, cosa che garantirebbe a quest’ultima ulteriori introiti; per non parlare poi dell’accesso alle strutture portuali greche, ghiottissima occasione per Putin di “mettere un piede” in quella porta che l’Europa gli ha sbattuto così stupidamente in faccia.

 Come si vede, quindi, un accordo pienamente soddisfacente per i due contraenti e al quale il resto d’Europa, Germania in primis, storce il naso, timorosa del potente concorrente economico/politico russo in grado di minare il rigido, monopolistico regime finanziario ormai instaurato (da Berlino) in Europa dopo l’avvento dell’euro.

 Un “Asse” Atene – Mosca che fa paura agli oligarchi europei ma sicuramente da salutare, secondo lo scrivente, con soddisfazione perché in grado, forse, di portare aria nuova in quella soffocante della palude europea, palude nella quale, purtroppo, il nostro Paese, malgovernato da servi sciocchi che sicuramente non avranno mai il coraggio di Tsipras, sta indiscutibilmente e neppur troppo lentamente affondando.

Torino, data odierna

INCORVAIA Leonardo, Torino

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