11 Aprile 2024
Poesia

Poiesis ed il linguaggio archetipale – Alessandro Caredda ©

Poiesis è in primis linguaggio archetipale. Le nobili scatole della tecnica lirica e le sue ritmiche dal rigore inanellato vengono a porre ordine e rimedio soltanto dopo il parto coscienziale. Senza la partenogenesi, il concepimento stravolgente, rimane e si riduce ad esercizio di erudizione e acrobazia lessicale, un prosa svuotata dal contenuto estatico e creativo,

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Poesia

La Libertà – Alessandro Caredda ©

La Libertà, la quale nel suo etimo ritrova Libra, la bilancia che soppesa il cuore, sede animica, è educazione scultorea come nell’arte del levare delle botteghe rinascimentali, il denudare il marmo dai suoi spigoli, nelle dottrine vediche, nelle sapienziali vie lasciateci dai nostri avi, eredità preziosa e rigonfia di saggezza. Essa è l’equilibrio delle fiere

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Poesia

Ciclicità femminea – il principio di Iside di Alessandro Caredda ©

La femmina, la donna, la fanciulla, la musa, la madre, l’anziana, per la sua qualità insostituibile di procreazione e in quanto fautrice del genere umano tutto, andrebbe celebrata, retribuita e difesa in virtù di giustizia, non solo per l’ovvietà scientifica, ma per la sua rendita verso le moltitudini, la educazione della prole, il lavoro insostituibile

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Poesia

Ricamatore di sogni – Alessandro Caredda ©

Dopo le faccende di scuola, Quei compiti di matematica, Le altalene tra equazioni E le emancipanti frazioni, Le analisi logiche E grammaticali, Le dissi, A quel germoglio di mia figlia: “Facciamo finta che il divano, Nel salotto, Sia una barchetta nel mare in tempesta. Il cane è il mozzo, io il capitano e tu La

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Poesia

Pensiero del nuovo anno, 2017 – Alessandro Caredda ©

La consuetudine collettiva dell’essere cittadino tramite l’atto di nascita è delegata da terzi su un individuo neonato inconsapevole, alla stregua del battesimo cattolico imposto su un infante, quindi non inverata consapevolmente per scelta. L’identità italica, il sentirsi italiani, non deriva da un fantasma giuridico cartaceo che elenca l’anagrafica di un soggetto, bensì deriva da una

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Esoterismo Poesia

Alche’ – Alessandro Caredda ©

L’allievo disse al maestro “Come faccio a controllare l’ira, Le pulsioni e le emozioni che mi annegano Nel turbine mondano?” L’anziano, senza partorire acciglio, con un mezzo sorriso rispose: “Mia giovane ampolla, O nascituro pargolo, Ancora livido di impellenza Frettoloso e spedito senza meditazione. Il tuo tempio è il tuo corpo Un forno nel quale

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Poesia

Mangialo questo sole – Alessandro Caredda ©

Mangialo questo sole, Mastica il suo sapore, Addenta la sua luce, Ingoia il fecondo, Con manciate di terra quotidiane, Le radici del tuo encefalo, I rami del cuore, La valanga di piombo fecale, La luna nel sangue, Sono stati e saranno I primogeniti delle tue metamorfosi. Ero lì, Nel pertugio delle tue labbra, Che favellano

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Poesia

Eresia Astrologica – Prima Parte – Alessandro Caredda ©

La matrice sincretica delle teologie, religioni e correnti spirituali del genere umano. Inveratosi all’alba dell’umanità, lo stimolo di ambientarsi, di misurare il tempo nel palesarsi del giorno e della notte, delle stagioni poi, è comune nelle etnie più disparate e distanti migliaia di chilometri, il raggranellare le stelle come unità metrica dell’incedere del globo nella

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Poesia

L’agricoltura interiore – Alessandro Caredda ©

L’agricoltura interiore della poliedricità dell’anima come semenza e germoglio, embrione e fermento della foresta urbana, umido ecosistema simbiotico della collettività umana, rigonfio della propria millenaria opera tradizionale, è soppiantata dalla coltivazione intensiva di piante infestanti, superficiali ortiche radicate di banalità, sterili di cultura, senza frutto; senza seme e terra fertile. Svuotate dalle profonde radici che

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Poesia

Dedicato a Brassens – Alessandro Caredda ©

Nella sua opera geniale, Brassens, uno degli ultimi menestrelli d’Europa, è tangibile una sottile, palpabile umanità, l’ambrosia della riconoscenza, spremuta di umiltà e amabile virtù che trafigge chiunque. Evoca nello spettatore la gratitudine di un viandante verso l’ospitalità fraterna, quasi una metafora cristica del vagabondare che trova sicuro asilo nelle genti. Paragona i legni donatigli

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