11 Aprile 2024
Attualità

Parlateci dei bambini di Taranto – Luca Valentini

In questi giorni una giusta indignazione monta tra i cittadini italiani e tra il popolo della Rete inerente agli incresciosi abusi sui minori che la magistratura verifica e svela, giorno dopo giorno, in quel di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, circa un vero e proprio sistema ideologico di appropriazione indebita di minori, dalle legittime famiglie, per scopi di squallido guadagno economico legati agli affidi ed alle adozioni. Di questo ha scritto l’amica Flavia Corso nel precedente articolo sulle pagine di EreticaMente. In questo nostro breve intervento, però, è nostra intenzione mettere in evidenza una contraddizione palesatasi in alcuni comportamenti giornalistici e politici e legati al mondo dell’infanzia. Se come ha evidenziato in queste ore lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il sistema criminale di Bibbiano è diffuso purtroppo in molte realtà nazionali, del problema della tutela dell’infanzia non è possibile farne una crociata limitatamente politica, perché è evidente che si è dinanzi ad una più vasta patologia civica e strutturale e, pertanto, sospetti, dal nostro punto di vista, sono le lamentazioni di alcuni commentatori sulla vicenda emiliana ed in difesa dei bambini. Tutti addolorati per Bibbiano perché vi è un avversario politico da abbattere e che a sua volta si copre di ridicolo ammantandosi di scuse inconsistenti oppure si concretizza finalmente una reale e profonda sensibilità nei confronti del mondo dei più piccoli?

La nostra, ovviamente, si presenta essere come una domanda ironica e provocatoria e tale vuole essere la nostra decisa denuncia, perché ci sembra che l’attenzione per lo scandalo emiliano sia al quanto interessato e noi qui ci siamo decisi a sottolinearlo per una biopolarità al quanto fastidiosa per le tante persone impegnate realmente, ogni giorno, da decenni, per la salvaguardia del benessere dei minori.

Ed allora gli interrogativi vengono da sé. “Parlateci di Bibbiano”, assolutamente e nel nostro piccolo lo abbiamo fatto doverosamente anche noi, ma i politici ed i commentatori interessati quanta attenzione hanno prestato alla marcia che il 25 Febbraio 2019 a Taranto ha visto sfilare per le strade della città decine di migliaia di cittadini, in occasione del trigesimo del piccolo Giorgio Di Ponzio, per ricordare tutte le giovani vite vittime dell’inquinamento ambientale nella terra dei Due Mari? Noi eravamo presenti e non dimenticheremo lo striscione principale del corteo silenzioso: “TUTTO L’ACCIAIO DEL MONDO NON VALE LA VITA DI UN SOLO BAMBINO”.

Quanta attenzione è stata prestata alla recente comunicazione del Ministero della Sanità che evidenziava un aumento esponenziale delle leucemie nella popolazione infantile nella città pugliese, rispetto alla media nazionale?

Di questi commentatori addoloralati per Bibbiano, qualcuno è mai andato a verificare i posti letto nel reparto di Oncologia Pediatrica di Taranto, certificandone l’indecorosa inadeguatezza rispetto alle necessità dei giovani malati?

Qualche politico, di destra o di sinistra, si è mai interessato alla relazione tenuta dalla dott.ssa Annamaria Moschetti, enunciata di fronte al vicepremier Di Maio, in cui si rendevano noti i dati di alcuni esami effettuati sul latte delle mamme tarantine, in cui si palesava la presenza di diossina quale marker, rivelatore tumorale,  correlato ad attività industriali e metallurgiche?

Qualche formazione politica, qualche giornalista dissidente ha scritto qualche appello accorato alla notizia che i casi di 600 bambini deformi a Taranto siano stati debitamente nascosti all’opinione pubblica?

Qualche nostro caro lettore ha letto qualche reportage sulla mattanza infantile che colpisce, non solo Taranto, ma anche la Basilicata e le sue estrazioni petrolifere e le zone limitrofe alla raffineria di Priolo in Sicilia?

Vi è qualche politico di turno che si è mai interessato ai viaggi della speranza che molte famiglie di Taranto sono costretti ad affrontare verso gli ospedali pediatrici di Pisa, di Firenze, di Genova o di Trieste o anche verso destinazioni estere, senza alcun sostegno delle pubbliche istituzioni?

Il silenzio più assoluto e forse qualche commento ironico contro le solite e “noiose proteste” dei Tarantini o dei Siciliani…

Taranto, ed alcune zone del Sud d’Italia, in conclusione, è evidente che siano state elette a discarica industriale della Nazione ove santificare il PIL a scapito della salute delle popolazioni e dei bambini in particolare. E quindi? E quindi non se ne parla o si discriminano i bambini a seconda della loro provenienza geografica o della convenienza politica del momento di parlarne o meno.

Noi di Bibbiano abbiamo trattato, ma tratteremo anche e soprattutto di Taranto, dove negli ultimi anni sono deceduti 27000 cittadini per neoplasie legate all’inquinamento, avendo oramai la certezza, parafrasando Pound, che non solo l’economia, ma anche la politica degradi ogni cosa con cui viene a contatto, anche la dignità ed il rispetto dei cittadini più deboli.

Luca Valentini

 

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