11 Aprile 2024
Tradizione

Errori comuni nel volgare complottismo – Mizar dell’Orsa Maggiore

Malgrado la mentalità diffusa della cultura mainstream tenda a screditare il cospirazionismo come dottrina irrazionalistica e soprattutto ad usarlo come etichetta sotto cui demonizzare ogni informazione o interpretazione alternativa, e quindi con una logica volutamente pretestuosa, va riconosciuto che, pur sapendo che il “dietro-le-quinte” della Storia sia invece da sempre densamente popolato, la gran parte degli autori complottisti (in rete, video, o pubblicazioni cartacee) sia composto in realtà da volgari “complottari” che in gran parte si limitano a fantasie o mezze informazioni ricevute a volte da fonti in mala fede, spesso mal comprese e rielaborate, alimentando una spirale di leggende metropolitane e luoghi comuni da cui è difficile per i più venire a capo di alcunché.

Facciamo un’analisi delle più frequenti banalizzazioni e confusioni di questa sub-cultura odierna. La prima categoria di errori è di natura “ontologica” (di quali enti si parla), la seconda metodologica:

Errori ontologici

Vediamo le principali figure coinvolte nella teorie complottiste più comuni e vediamo di dare alcune precisazioni.

Al primo posto non si può non mettere la Massoneria e, come recentemente sta succedendo presso certi autori (es. il Franceschetti) addirittura i Rosacroce, fenomeno questo in cui si manifesta la totale ignoranza della materia. Ora, parlare di Massoneria e Rosacroce come di qualcosa come associazioni criminali supersegrete è praticamente una volgare falsificazione. La Massoneria fu oggetto, sin dalle sue prime mosse come organizzazione speculativa (XVIII sec.) di attacchi della letteratura pamphlettistica cattolica (Barruel, Taxil), perfettamente strumentale alla campagna anti-massonica (più generalmente anti-esoterica) da sempre svolta dalla Inquisizione. La Massoneria è in realtà un’organizzazione iniziatica tradizionale, che ha conosciuto una fase di declino nel diventare un fenomeno relativamente di massa, ed ha come parte di questa processo, anche svolto ruoli politici, generalmente una deviazione rispetto alla sua vocazione esoterica. Tuttavia certamente essa è stata, specie negli ultimi tempi, camera di compensazione per commerci del tutto terreni e materiali, ma gran parte del potere che le si attribuisce è fantasioso. Essa semmai è porto franco, “luogo per” e non certo una centrale di potere. Questo volgare convincimento, generalmente diffuso presso chi non sa neppure bene cosa sia un’officina massonica, tende a trascurare dati oggettivi: in gran parte delle legislazioni occidentali, dove peraltro è diffusa la Massoneria, essa non è neppure un’organizzazione segreta (per l’Italia si veda la legge Anselmi), i suoi registri sono pubblici, ed inoltre ogni loggia è sovrana per cui non si tratta di un blocco monolitico (si tenga presente che ne esistono poi diverse obbedienze), e soprattutto sono organizzazioni relativamente di massa. Il possedere un così ampio numero di aderenti la rende organizzazione assai inidonea per vere cospirazioni. Diverso sarebbe il discorso delle Ur-logge internazionali, del tutto irregolari, fenomeno in realtà piuttosto recente (forse una creazione paneuropeista e globalista) di cui in si sa ben poco, se non che appunto poco hanno in comune con la Massoneria regolare, di cui sono in effetti una deviazione teratologica. Quanto ai Rosacroce inutile dire che qui, la maggior parte degli autori, si riempie la bocca di qualcosa di cui non ha la minima contezza. La Rosacroce non è neppure, per definizione, un’Ordine meramente “umano”, mentre esistono diverse organizzazioni storiche di pretesa ispirazione rosicruciana. In realtà anche molti studiosi di esoterismo non hanno neppure compreso cosa sia realmente e veramente la Rosacroce, di cui in genere si pensa sia una forma di misticismo cristiano. Comunque basta dare anche solo un’occhiata ai Manifesti rosacroce (Fama fraternitatis e Confessio fraternitatis) e saperne cogliere lo spirito, per troncare ogni discussione con chi vaneggia di “delitti” della Rosacroce. Ciò basti.

Curiosamente molto poco viene approfondito dagli autori complottisti circa gli Illuminati, che non sono come spesso si può ipotizzare, una fantasia recente, essendo invece uno dei principali eggregori “neri” esistenti, fortemente radicato in una parte delle elites occidentali e che nel Settecento ebbe visibilità attraverso una sua filiazione, quella di Johann Adam Weishaupt. Il fatto che ben poco gli autori complottisti sappiano dire di concreto su ciò, è invece indice molto interessante di quanto gli ambienti davvero riservati e strutturati sappiano proteggersi. Si tratta in questo caso di una organizzazione veramente potente e di un vero livello medio-alto di potere, invece spesso trascurato o solamente nominato. Le Ur-logge potrebbe verosimilmente essere oggi sotto il controllo o l’osservazione di un’organizzazione del genere. Di certo non delle obbedienze massoniche tradizionali.

I “rettiliani”, specialmente divenuti famigerati soprattutto grazie all’opera di Icke. Generalmente ne parlano come una specie eso-biologica rettiloide di provenienza terrestre o extra-terrestre. Il misunderstanding qui è molto più profondo e giustificato, ma difficile da argomentare. Comprendere il senso di ciò presuppone diverse nozioni di scienza occulta. Non so sulla base di cosa chi ha diffuso l’idea dei “rettiliani” si sia mosso, probabile comunque che sia stato suggestionato o “ispirato” in qualche modo (ci torneremo forse altrove). La realtà dietro queste “razze”o “specie” è che si tratta di entità non fisica: potremmo qui richiamare la classificazione buddhista tantrica delle “Otto classi” di spiriti. La classificazione “demonologica” tantrica non è scelta casualmente da me, in quanto comprende i Naga, spiriti-serpenti, particolarmente adatti a dare una spiegazione di questa associazione. Si tratta nel caso dei Naga – come di altre entità –  di esseri sottili che hanno una particolare manifestazione dei regni della Natura, in certi animali per esempio, che sono in un certo senso sotto il loro dominio e con cui hanno una particolare relazione. Ora, è possibile – per varie vie che non stiamo a specificare e che sono accennate ad esempio nel ‘Conte di Gabalis’ – che tali classi di esseri possano creare una relazione anche con il dominio umano, ad esempio manifestandosi irrompendo nello psichismo di alcuni individui o più tecnicamente “incarnandosi” nel piano umano, anche in ragione di certi nessi karmici, così da creare vere e proprie “linee di sangue”. Del resto i rapporti “totemici” di alcuni clan con lo spirito di certi animali, in contesti pure non necessariamente sciamanici, adombrano proprio questa possibilità.

Ciò non toglie che senza dare certe coordinate dottrinali, parlare di “rettiliani” tout court espone giustamente al ridicolo e crea un effetto boomerang a prescindere dal contenuto di certe comunicazioni. È molto verosimile che i divulgatori alla Icke, non abbiano particolare comprensione di ciò che divulgano, che siano sostanzialmente dei visionari nell’accezione tecnica del termine, dei meri medium di un flusso di informazioni che vengono volutamente immesse nel campo culturale di questa letteratura ma, come gran parte di chi lo segue, non comprendano la natura degli esseri di cui parla.

L’accenno a queste “linee di sangue” ci rimanda ad un altro gruppo frequentemente nominato da certa saggistica “divulgativa”: la Nobiltà nera. Anche qui il termine è quanto di più scorretto e inappropriato, perché convenzionalmente per “Nobiltà nera” si deve intendere la nobiltà che – anche se in certi casi di origine più antica – era legata al Papato, o era di investitura papale o appartenente al patriziato romano (il colore “nero” è un riferimento all’abito talare). Una vera ridicolaggine l’opera di certi scrittori che amalgamano il tutto con i Rothschild, e La Corona inglese, e persino i guelfi neri! Ora, i Rothschild e perfino i Windsor (ex ‘Sassonia-Coburgo-Gotha’) non sono famiglie nobiliari ma dinastie di banchieri ebrei che acquisirono successivamente titoli nobiliari minori all’interno del Sacro Romano Impero grazie alla “Patente di tolleranza” del 1781. Gli scrittori che parlano di “Aristocrazia nera” che domina il mondo normalmente fanno dei mischioni storicamente infondati, pieni di voli pindarici, deduzioni errate e accostamenti pasticciati  fra realtà diverse e separate, il tutto dimostrando al massimo una fervida fantasia (ma cosa vi sia dietro questi filoni letterari dovrebbe essere materia di riflessione…).

In realtà le famiglie gentilizie antiche, soprattutto quelle “romane” (in realtà originarie di varie parti d’Italia) e in misura molto minore quelle d’oltralpe, hanno, o hanno avuto, un proprio sistema di tradizioni esoteriche familiari, un culto gentilizio del Genius della stirpe, legato alle linee di sangue e fondato in parte sulla magia sessuale, il che ha dato luogo appunto realmente ad un potere “legato al sangue”, che oltrepassa i secoli e sopravvive anche alle fortune economiche e alla perdita di potere istituzionale. Si tratta realmente di “centrali di potere”, il che non significa che sia un potere illimitato che controlla la Storia umana, o del potere vampirico demonizzato da questa letteratura complotti sta, che vi associa peraltro ogni genere di perversione (presente semmai in ben altri gruppi).

Si tratta di una via operativa di accesso al Sacro, come l’ermetismo, ma in cui il fondamento dell’iniziazione è per linea dinastica. Tali realtà sono tenute estremamente riservate, e comunque ormai in diversi casi sono concretamente estinte. Scorretto è tuttavia attribuire a certe tradizioni un significato appunto “nero” come di “satanico” o “controiniziatico” (un esempio anche “colto” di questo fraintendimento è nel libro di Alexandre de Dánann ‘Memorie del sangue’, testo in realtà di probabile ispirazione cattolica, sebbene dietro una veste guénoniana). Generalmente, e questo è il fatto determinante, la letteratura complottista è opera di profani, o di autori manipolati o finanziati di proposito, i quali in linea di massima manifestano un forte  e incondizionato pregiudizio anti-esoterico, pregiudizio che si riflette nell’ascrivere tutto ciò che è autenticamente iniziatico al dominio del demoniaco e del tenebroso, non solo ciò che veramente lo è. Questo tipo di mentalità ha un’origine radicata ed è stata alimentata- come osserva Evola – da una interessata polemica cattolica volta a vedere nella tradizione iniziatica in genere, un carattere tenebroso, diabolico e anticristiano (Evola si riferisce a ciò come “Mistificazione e uso invertito del Mistero”). Purtroppo tale mentalità aumenta la confusione ed inoltre il diffondersi presso la cultura di massa di certe informazioni, peraltro sovvertite e manipolate, fa parte di una strategia precisa volta a depotenziare certe possibilità operative…

Gli ebrei, infine, hanno certamente posseduto e possiedono – e a buon diritto – un ruolo centrale nella letteratura complottista. Onde evitare di attirarmi polemiche ma al tempo stesso volendo dire ciò che ritengo doveroso, mi limito a far riflettere su chi siano gli ebrei in questione, e di cosa si parli realmente. Sibillinamente rimando alle parole, non meno sibilline, di un cabalista, Dom Martinez de Pasqually, che una volta scrisse: “non tutti gli ebrei sono giudei”…

Errori metodologici

La principale fonte di confusione sui metodi della Sovversione (o del potere occulto, a seconda di quale sia la propria prospettiva), riguarda il tipo di “potere” o di azione esercitato dalle centrali di cui raccontano questi autori.  Riguardo agli eventi che vediamo sconvolgere le vicende terrene, diversi tipi di “potere” vengono presupposti e ascritti a queste centrali: potere economico, finanziario o di pressione politica etc. Vengono ipotizzate sperimentazione di armi e tecnologie ( H.A.A.R.P. e ingegneria ambientale clandestina, per esempio, o armi ad induzione elettrica) o attentati dissimulati e false flag (come i falsi attentati dell’11 settembre). Tuttavia questa narrazione, ovviamente giustificata e fondata, è sostanzialmente incompleta. l’errore metodologico di fondo è di supporre in realtà un’ ontologia bi-dimensionale dell’essere e delle vicende umane, un prospettiva meramente orizzontale delle forze in gioco. Così il potere che viene anche solamente ammesso è di tipo fisico-tecnologico o tecnico-economico.

In realtà il vero “potere” ultimo è di ben altra natura, e così spesso gli autori finiscono per dimenticarsi ciò che chi parla di “guerra occulta” dovrebbe avere a mente in primo luogo, cioè esattamente l’occultum. Perché chi vuole causare terremoti o innescare eventi sociopolitici o far crollare un ponte, non necessariamente deve ricorrere a strumenti di tipo orizzontale, propri di questo piano. Per farlo ad esempio potrebbe agire in tutt’altro modo, ben più coperto, evocando gli spiriti del Candomblé afro-americano o gli orixà del pantheon yoruba…

Così davvero occorrerebbe avere molta prudenza nell’enunciare con facilità ipotesi di guerra occulta, ché nella maggior parte dei casi resta invisibile non al popolo bue, cosa ovviamente scontata, ma agli stessi autori complottari che vendono caterve di libri ignorando ciò di cui parlano, magari convinti di ciò che scrivono, inconsapevoli vittime di forme psichiche che non controllano o di gruppi da cui ricevono impulsi o vere e proprie “veline giornalistiche” che rispondono però a loro precisi fini.

Quanto alla natura non bidimensionale di certe azioni, eventi e formazioni, riporto le parole di Evola a conclusione della ‘Tradizione ermetica’:

“Dietro le quinte della coscienza degli uomini e della loro storia, là dove lo sguardo fisico non giunge e il dubbio non osa portarsi, può esservi qualcuno. […] Noi riteniamo che nessun avvenimento storico o sociale di qualche importanza, nessun fenomeno da cui sia seguito un determinato corso delle vicende terrestri, comprese certe ‘scoperte’ e la nascita di nuove idee, abbia avuto una origine casuale e spontanea, invece di corrispondere ad una intenzione, talora ad un vero piano determinato da dietro le quinte e realizzato attraverso vie che oggi si è lontani dall’immaginare. Ciò, nel segno della Luce – così come pure, a seconda dei casi – in quello opposto”.

 

Mizar dell’Orsa Maggiore

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