13 Aprile 2024
Armi chimiche Attualità Rallo Siria

SIRIA: chi ha usato le armi chimiche?

di Michele Rallo

In Siria sono state utilizzate armi chimiche. Questo è pacifico. Ma non è altrettanto pacifico sapere chi le abbia usate. Il Premio Nobel (qualcuno dice “igNobel”) per la pace Barak Obama si affanna a proclamare che le armi chimiche siano state usate dal bieco regime del dittatore Assad per soffocare quella che pudicamente viene definita “la rivolta”. Ma non è vero, non è assolutamente vero. E vi spiego perché. Perché — innanzitutto — Assad sapeva benissimo che quella delle armi chimiche era la scusa (la “linea rossa”) che Obama aspettava per attaccare.

Perché — in secondo luogo — proprio in quei giorni erano arrivati in Siria gli ispettori dell’ONU che dovevano verificare l’eventuale utilizzo di armi chimiche, e non si capisce perché il regime avrebbe dovuto scegliere proprio quel momento per usarle. Perché — in terzo luogo — se proprio le forze di Assad avessero dovuto bombardare qualcuno con armi chimiche, questo qualcuno sarebbe stato l’esercito nemico e non l’innocua popolazione di qualche villaggio periferico. Perché — infine — l’esercito regolare siriano stava vincendo sul pur potente esercito mercenario arruolato dagli sceicchi del petrolio (e sostenuto da americani e soci) e non aveva perciò alcun motivo per ricorrere ad un gesto disperato.

Chi ha usato le armi chimiche, dunque? La risposta è semplice: i ribelli. Lo ha detto anche la magistrata elvetica Carla Del Ponte, ex procuratore del Tribunale Penale Internazionale per i crimini di guerra in Jugoslavia ed oggi membro autorevole della commissione ONU che indaga sui crimini di guerra in Siria: «Stando alle testimonianze che abbiamo raccolto — ha detto la Del Ponte — i ribelli hanno usato armi chimiche (…) per quanto abbiamo potuto stabilire, al momento sono solo gli oppositori al regime ad aver usato il gas sarin.»

Ma perché si è giunti a ciò? Anche qui la risposta è semplice: perché — dopo oltre due anni di guerra e 100.000 morti — i mercenari fondamentalisti non sono riusciti a sfondare ed hanno perciò bisogno di un ulteriore “aiutino” degli americani. Esattamente come, due anni fa, è stato fatto per la Libia. Anche lì le forze cosiddette democratiche le stavano prendendo di santa ragione, ed anche lì gli americani (e la NATO) ricorsero ai bombardamenti per distruggere l’armata lealista e consentire ai ribelli di cogliere una vittoria altrimenti irrealizzabile.

Ma, ritorniamo alle armi chimiche. Certo il cosiddetto “esercito degli insorti”, benché sontuosamente foraggiato, non ha potuto procurarsele facilmente. Con tutta probabilità, quindi, gli sono state gentilmente offerte dai “servizi” di qualche paese simpatizzante. Quale paese? Probabilmente non si saprà mai con certezza. Certo, tutti ricordano il precedente delle armi chimiche usate da Saddam Hussein — al tempo considerato “buono” — contro gli iraniani “cattivi”. Allora il dittatore Saddam ebbe la benedizione (e l’aiuto generoso) degli Stati Uniti, e quindi il mondo cosiddetto democratico non ebbe nulla da obiettare. Così come il mondo cosiddetto democratico non si è mai scandalizzato quando gli americani hanno usato il napalm (in Vietnam) o il fosforo bianco (in Irak) o consimili porcherie in qualche altra parte del globo. D’altro canto, in fatto di “armi di distruzione di massa” gli USA hanno una autorevolezza indiscutibile, come ben ricordano gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.
Nota di Ereticamente

Ringraziamo l’Autore per l’invio. L’articolo è stato pubblicato in cartaceo sul periodico Social di Trapani

2 Comments

  • Anonymous 15 Settembre 2013

    Come sempre ineccepibbile nella forma e nella sostanza.

  • Anonymous 15 Settembre 2013

    Come sempre ineccepibbile nella forma e nella sostanza.

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