14 Aprile 2024
Intervista Lorella De Meis Valentini Viridarium

Intervista a Lorella De Meis dell’Ass. Viridarium

Presentazione Associazione Viridarium

L’Associazione Viridarium nasce a Latina dall’incontro di più competenze di persone disponibili a mettersi in gioco sulle tematiche educative e di formazione a tutto campo. Accoglie collaborazioni da diverse parti d’Italia come luogo di incontro per promuovere la ricerca pedagogica e didattica, e sostenere nelle diverse forme lo sviluppo armonico della persona negli aspetti psicologici e culturali. A partire dalla conoscenza e diffusione delle cultura europea crea proposte progettuali di intervento sul territorio.

La sede dell’associazione Via Filippo Corridoni, 78 – 04100 Latina Cell. 3391355376.

Domande alla sig.ra De Meis, responsabile dell’associazione Viridarium di Latina, per Ereticamente a cura di Luca Valentini.

  • Sig.ra De Meis, l’associazione che rappresenta l’abbiamo conosciuta come una comunità umana molto legata alle tematiche dell’infanzia e dell’istruzione. Nello specifico, vuole fornire ai nostri lettori un quadro, per quanto sintetico, delle finalità che caratterizzano il vostro più che nobile impegno sociale?

La nostra comunità è legata al territorio a cui appartiene, alla sua storia e al suo percorso di sviluppo inclusivo e comunitario di cui vogliamo essere partecipi. Nel tempo oltre a promuovere attività culturali ci siamo interrogati sulle tematiche della crescita, dello sviluppo, della socialità,  dell’educazione, dell’apprendimento e della formazione.

La tendenza al ridursi della mobilità sociale, legata alla capacità economica delle famiglie di origine,  limita il pieno sviluppo delle persone, in particolare di quelle con situazioni di partenza svantaggiate per cause diverse, da quelle  psicologiche a quelle affettive,  da quelle sociali a quelle  economiche. La tendenza all’esclusione sociale comporta forme di emarginazione, ponendo ai margini, senza risorse, chi ne avrebbe più bisogno.

L’educazione e la formazione sono il primo compito verso le giovani generazioni e per questo le cause che ne limitano la crescita devono essere rimosse e noi operiamo in questa direzione.

L’Associazione ha attivato collaborazioni con esperti nelle discipline educative, sociali, psicologiche e cliniche per incrementare azioni di ricerca, di sperimentazione e di intervento per sostenere un sereno e armonico sviluppo della persona.

  • Come saprà, dopo l’intervista alla responsabile di Impavidi Destini, l’onlus di CasaPound che si dedica al mondo della disabilità, questo blog ha voluto con piena coscienza sposare la causa di tutti coloro che in Italia sono costretti ad affrontare un’esistenza attanagliata dalla sofferenza e dalla malattia. Sappiamo che il vostro impegno verso l’infanzia, in ambito scolastico e non, è anche rivolto ai bambini diversamente abili: può descrivere in concreto come si esplicitano le vostre attività in riferimento?

Ho letto con interesse l’intervista alla responsabile di Impavidi Destini. Oggi l’attenzione alle persone con handicap si mostra più debole soprattutto da parte delle Istituzioni che attuano politiche di risparmio dove dovrebbero investire con più forza e determinazione in modo organico per accompagnare le persone con le diverse disabilità nell’arco della loro esistenza senza frammentazioni.

Tra di noi, diversi sono gli insegnanti cha hanno costruito la loro formazione anche riferita alle situazioni di handicap e svantaggio. Ci ha visti protagonisti un’iniziativa all’interno delle Case popolari di Latina, quelle della città di fondazione, favorita dalla vivibilità degli  spazi progettati dall’ingegner Nicolosi. Abbiamo partecipato alla realizzazione del progetto Ludus dove i bambini con handicap, con tutti gli altri hanno vissuto l’interazione giocosa e la gratificazione nella costruzione dei giocattoli tradizionali con materiali di recupero all’interno delle attività della ludoteca

  • La vostra associazione, come riferito, agisce anche in ambito scolastico, con le sue notorie problematiche: quali quelle che voi giornalmente siete costretti ad affrontare con più frequenza e maggiore difficoltà?

Le difficoltà maggiori che la scuola incontra oggi sono dovute alla sua incapacità di rispondere ai profondi cambiamenti che hanno investito la società e al disconoscimento politico e culturale del suo ruolo educativo, di formazione e di istruzione. La scuola è sola ad affrontare le problematiche da cui è investita con le classi sempre più numerose, con alunni dalle significative problematiche individuali e sociali spesso diversificate, con personale precario che impedisce la continuità della docenza, con insegnanti pagati poco per l’importante ed impegnativo compito e ruolo che assumono. Le risorse economiche destinate alla scuola sono tanto irrilevanti da limitare anche la necessaria formazione degli stessi insegnanti, la disponibilità di sussidi didattici e gli interventi individualizzati soprattutto nel primo ciclo, quello dalla scuola primaria e secondaria di primo grado.

  • Quanto è difficile, per un’associazione come Viridarium,conciliare il proprio agire coi riferimenti normativi ed educativi impartiti dal Ministro dell’Istruzione? Quali i vostri rapporti con l’assistenza sociale e la dirigenza scolastica?

Ci siamo posti con uno spirito di collaborazione per raggiungere obiettivi condivisi, considerato che non siamo condizionati dai riferimenti normativi delle scuole. Nel settembre scorso abbiamo organizzato il convegno dal titolo L’inclusione come valore educativo e comunitario.  Disturbi Specifici di Apprendimento: persona, scuola, intervento pubblico, un Passepartout per l’apprendimento, per rappresentare le problematiche degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento nella scuola dando voce ai genitori, al dirigente scolastico del nostro quartiere, con una lettura pedagogica e clinica che ci ha aiutato a definire una progettualità di intervento.

  • Un aspetto del vostro impegno sociale ci ha particolarmente e positivamente incuriosito: l’importanza che attribuite, oltre che al piano dell’assistenza, anche e soprattutto alla dimensione pedagogica, come fondamento essenziale per uno Stato, che torni ad avere nuovamente una valenza fattuale. Vuole parlarcene?

La dimensione pedagogica pone la riflessione sul percorso formativo e la scelta delle finalità da perseguire. Percorso che va inteso nella sua completezza nel tempo e in tutte le dimensioni della persona che è unica. Il primo riconoscimento di ognuno è quello della diversità che va riconosciuta e rispettata nelle proprie potenzialità e peculiarità. La crescita del bambino ha bisogno della cura degli adulti, che di essa assumono la responsabilità nell’alimentare le radici dell’appartenenza ai luoghi, alla cultura e a quanto trasmettibile come valore.

Lo Stato per essere piena espressione dell’interesse complessivo del suo popolo, con una metafora potremmo dire che si fa terreno per far sviluppare le varie specie che coesistono e si sviluppano dando ognuna i propri fiori e i propri frutti, i propri profumi e colori, l’insieme dei quali crea, nella diversità, armonia e bellezza. Occorre che il terreno in cui le varie specie affondano le radici sia in grado di fornire il necessario nutrimento: il rispetto per l’uomo considerato in ognuna delle sue inscindibili componenti: fisiche, intellettuali e spirituali; il rispetto per i valori che rendono “umano” l’essere e l’esistere.

  • Sempre nell’ambito della pedagogia, con favore, abbiamo scoperto che riservate o riserverete in futuro un grande spazio all’approfondimento, da parte dei minori, del mondo affascinante ed allo stesso tempo mitico delle stelle, dell’astronomia, al di là di un mero approccio scolastico e scientista: come è sorta tale voglia di far riscoprire e di far rivivere il Cielo al mondo dell’infanzia?

Il cielo è lo spazio naturale dimenticato per la disabitudine a rivolgere lo sguardo verso l’alto e per l’inquinamento luminoso che di notte lo oscura rendendolo irriconoscibile. Il cielo è il grande maestro dell’umanità in ogni parte del mondo e in ogni tempo. Dal cielo si apprende la scansione del tempo e dello spazio, le categorie fondamentali della mente umana per organizzare il pensiero. Alla rotazione del Piccolo Carro intorno alla Polare si attribuisce l’invenzione dell’aratro e alle case della Luna quelle immagini che daranno forma alle lettere dell’alfabeto. Ogni persona ripercorre le conoscenze già apprese nella propria cultura  dalle generazioni precedenti, i bambini sanno confrontarsi con esse e con l’esperienza costruiscono le loro conoscenze.

Gli incontri con il cielo offrono l’osservazione di percorsi dei corpi celesti, del loro mutare di posizione talvolta di forma e di colori; fanno scoprire i ritmi del tempo a partire dal giorno e la notte, le stagioni e l’anno. Con il riconoscimento di una prima costellazione si comincia a orientarsi nei suoi spazi immensi, a denominarlo nella sua mutevolezza negli spazi circumpolari e in quello delle costellazioni zodiacali. Attendere gli eventi astronomici educa a saper aspettare, a riconoscere e a riconoscersi nel contenimento del cielo vivente.

I bambini sono capaci di percepire tutto questo oltre a formulare ipotesi sugli eventi celesti, a confrontarsi con il cielo attraverso le percezioni dirette del proprio corpo scoprendo una dimensione di sé relativa rispetto all’immensità della Natura.

  • Quanto i bambini, con cui avete un contatto diretto, ma anche gli insegnanti, si sono, finora, appassionati a tale originale prospettiva?

Nei bambini e negli adulti gli incontri con il cielo suscitano meraviglia. La narrazione che accompagna le osservazioni ad occhio nudo crea legami e suggestioni oltre a proiettare nella cultura di cui è espressione.  Si recupera un tempo a dimensione umana che non si sceglie ma si rispetta perché è quello del cielo.  Generalmente le persone, grandi e piccoli, si appassionano con il desiderio di approfondire la sua conoscenza.

  • Un altro vostro aspetto pedagogico che ha colpito la nostra attenzione, per l’evidente attinenza di temi con quelli generalmente trattati su Ereticamente, è quello che concerne l’affinità tra il mondo dell’educazione, nelle sue disparate varianti, e la dimensione mitica della Tradizione Classica, come fonte primaria delle nostre radici spirituali e culturali. Con quali modalità avete intenzione di ridonare al Mito la sua funzione educativa?

L’ascolto raccolto della narrazione del Mito è il primo approccio che coinvolge il piano cognitivo e quello emotivo dei bambini, così come degli adulti. La sua rappresentazione iconica definisce i suoi protagonisti nella dimensione affettiva con questa prima elaborazione. I Miti riferiti al cielo lo animano con i suoi personaggi che con le loro vicende concorrono a costruire uno sfondo integratore per le nuove conoscenze.

  • Nel mondo del tradizionalismo o nella correlata area culturale, in merito a ciò, quanto supporto avete ricevuto o sperate di ricevere per portare avanti con maggiore determinazione e ancor più proficuamente tale prospettiva così tanto innovativa ed originale, quanto arcaicamente nobile e riconosciuta?

Questo mondo libero dai condizionamenti del tempo presente supporta con il suo stesso esistere la nostra formazione umana e culturale. Nella progettualità diViridarium molto può essere offerto da ognuno di noi, con contributi delle diverse discipline, per ridefinire la Cultura che è una sola, letta da differenti punti di vista. L’educazione e la formazione possono essere visitate con tutti i linguaggi e con ogni competenza personale in tutte le discipline. Il risultato di queste ricerche e riflessioni possono concorrere a costruire un laboratorio di riferimento che nella sua rielaborazione potrebbe divenire l’espressione di un progetto pedagogico nuovo ed organico, capace di reggere l’urto del disorientamento attuale, che per essere tale non può prescindere dall’antico e dalla Tradizione.

A breve sarà attivato un sito dell’Associazione Viridarium dove tra le altre cose saranno pubblicati contributi sull’educazione e sulla formazione. La nostra Associazione opera in forma impersonale, chiunque lo desideri potrà inviare il proprio contributo e in tale forma sarà pubblicato. Educazione che vogliamo riscoprire nel tempo e nello spazio in ogni cultura, in particolare quella della Tradizione classica che sentiamo più vicina.

Il progetto, Un Passepartout per l’apprendimento, ci vede oggi impegnati a costruire materiali didattici per sostenere lo studio degli studenti con Disturbo Specifico di Apprendimento nella Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado. Per questo stiamo riscrivendo i libri avendo come riferimento gli obiettivi dei programmi in vigore e tenendo conto delle caratteristiche necessarie per renderli fruibili per il lessico, la grafica e l’impaginazione. La riscrittura dei libri interessa le diverse materie scolastiche e per questo invito tutti a considerare di collaborare con noi schematizzando in modo adeguato i contenuti delle materie studiate nella scuola italiana. In un secondo momento sarà curata la diffusione delle dispense prodotte per raggiungere il numero maggiore di studenti possibile. La correttezza dei contenuti e la cura nell’impaginazione connoteranno il nostro lavoro.

  • Infine, nella speranza che questa intervista segni solo l’inizio di una duratura e fruttuosa collaborazione con la nostra Redazione, che messaggio di impegno civile, tradizionale e formativo, per adulti e non, si sente di rivolgere da queste nostre pagine virtuali? La ringraziamo per il tempo che ha voluto dedicare ad Ereticamente.

Siamo noi a ringraziare Ereticamente per la qualità dell’attenzione che ci ha rivolto e fiduciosi ci auguriamo che il futuro ci veda collaborare pensando a prospettive dalle profonde radici proiettate a lungo raggio. L’impegno civile, tradizionale e formativo diviene un unicum quando esprimiamo l’autenticità del nostro sentire  che persegue l’armonia. Le piccole appartenenze sono nulla al confronto di quanto possiamo costruire rivolgendo il nostro cuore e la mente a progetti che superano noi stessi nei nostri individualismi, personali e di gruppo, e il tempo della nostra esistenza per costruire qualcosa di più alto e nobile che nel divenire alimenti la Tradizione di cui ci siamo nutriti.

2 Comments

  • Carmelo 28 Settembre 2016

    Tradizione classica, astronomia: bravi. Offrire ai ragazzi queste belle cose è il modo migliore per allevare teste pensanti e non servi delle pseudoculture imperanti.

  • Carmelo 28 Settembre 2016

    Tradizione classica, astronomia: bravi. Offrire ai ragazzi queste belle cose è il modo migliore per allevare teste pensanti e non servi delle pseudoculture imperanti.

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