12 Aprile 2024
Musica

EreticaMente intervista gli ZetaZeroAlfa – a cura di Maurizio L’Episcopia e di Luca Valentini

Gli Zetazeroalfa sono un gruppo musicale romano, band ufficiale del centro sociale a scopo abitativo denominato CasaPound. Hanno all’attivo otto album, oltre a numerose partecipazioni a compilation nell’ambiente della musica alternativa e RAC, comprendenti generi musicali di diverso tipo e caratterizzati da contenuti politici di natura non-conforme. La band nacque nel 1997; il 25 novembre 2000 si presentano insieme alla Rupea Tarpea Productions/Perimetro al M.E.I. (Meeting Etichette Indipendenti) di Faenza, riuscendo ad esibirsi dal vivo. Il 14 novembre 2005 gli Zetazeroalfa, accompagnati dal gruppo La Peggio Gioventù, suonano nel carcere romano di Rebibbia, come atto di solidarietà nei confronti dei detenuti, in occasione della consegna del Premio Nonsolochiacchiere al calciatore Damiano Tommasi, istituito dall’omonimo giornale carcerario. Pubblico composto da 300 detenuti, 80 secondini e dalla direzione del carcere stesso al completo. Questo evento costituirà la prima occasione in cui un gruppo musicale non appartenente ad ambienti di sinistra abbia suonato all’interno di una struttura carceraria. Il 18 giugno 2010 la presentazione in anteprima del nuovo cd del gruppo musicale dal titolo Disperato Amore avviene contemporaneamente in ventisei città da Nord a Sud del paese. Il 22 ottobre 2010 gli Zetazeroalfa suonano per la prima volta in piazza a Roma, a Ponte Milvio, in occasione della presentazione del libro “Nessun Dolore. Una storia di CasaPound”. L’evento vede la partecipazione di oltre 2000 persone Nel corso della loro esistenza gli Zetazeroalfa hanno tenuto oltre 80 concerti in Italia ed all’estero: recente è un loro concerto a Buenos Aires in Argentina.  

1) Quanto valore ha, a vostro avviso, la veicolazione delle “idee” attraverso il linguaggio musicale? “Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena fare” credo che questo aforisma spieghi un po’ il nostro punto di vista in merito. I nostri nonni cantavano a squarciagola mentre andavano alla guerra, noi cantiamo e facciamo cantare a squarciagola mentre riconquistiamo una nazione”

2) Avevate già in partenza la coscienza di volervi affrancare dal solito stereotipo della musica militante in voga, è un percorso avvenuto inconsapevolmente o magari passo dopo passo?

È stata una decisione lucida che abbiamo preso da subito. La musica “alternativa” aveva un senso negli anni 70 perché cantava situazioni e stati d’animo legati a quelle circostanze storiche. Agli inizi del 2000 trovavamo ridicolo che nostri coetanei si atteggiassero nei testi e negli atteggiamenti a quelli che ci avevano preceduto anni e anni prima perché non ne avevano diritto, erano fuori luogo e mortificavano le nuove generazioni con nenie pesantissime fuori tempo massimo.

3) Pensate che, in fatto di musica, una certa area politica, per anni, sia rimasta troppo al palo e troppo legata a generi “codificati”, senza voler osare?

Si, senz’ombra di dubbio.

4) Uno sogno artistico e musicale degli ZetaZeroAlfa per il futuro?

Vi piacerebbe saperlo eh?

5) Il concerto più “indimenticabile?

Non saprei abbiamo fatto centinaia e centinaia di concerti e molti sono quelli che ci hanno lasciato bei ricordi…forse uno dei più belli che ricordiamo con grande gioia è stato all’ultima Tana delle Tigri a Roma. Giornata indimenticabile.

6) ZetaZeroAlfa si è aperto in passato anche a sperimentazioni “interne” e collaborazioni con artisti di altre scene(ancorché di nicchia). E’ un capitolo ancora aperto?

Si chiaro. Nel nostro ultimo album ci sono varie collaborazioni. C’è un brano pro Assad cantato con Giulio dei Fantasmi del Passato, c’è un brano con i drittarcore e un’interpretazione di un nostro brano al pianoforte di lebenessenz.

7) C’è qualche artista che vi ha influenzato particolarmente o magari vi influenza ancora?

No, non credo. Siamo in 5 nel gruppo e diciamo che ognuno ha dei punti di riferimento a livello artistico e questo emerge anche nell’ascolto dei nostri lavori che sono sempre molto eterogenei…

8) Quanta importanza ha la musica all’interno non solo di CPI, ma anche di tutto un determinato ambiente socio – culturale?

Credo sia la giusta colonna sonora delle nostre vite.

9) “Riprendersi tutto”, al punto di sconfinare anche in generi, territorialmente e solitamente legati ad un immaginario di sinistra. Cosa rispondete a chi (tanto di qua,che di là) vi vorrebbe all’interno del ghetto?

Purtroppo in quest’epoca si è sempre più tutti uguali, c’è un livellamento verso il basso e questo comporta anche un’ottusità diffusa che credo raramente si sia presentata in passato. Un tempo la sinistra strillava “vietato vietare” oggi strilla “questo non lo potete fare! Questo non lo potete dire! Questo genere non lo potete sentire” insomma sono diventati tutti questurini bigotti e isterici…

10) Come vedete il vostro futuro musicale?

Radioso.

11) Il vostro nuovo album si intitola “Morimondo”, perchè?

Tempo fa mi trovai vicino Milano e rimasi colpito dal suono di questa parola. C’era la nebbia, la strada deserta e c’era questo cartello stradale crivellato di colpi con su scritto questo nome così musicale e sinistro…lo senti come suona? Morimondo. Non si capisce esattamente cosa sia se una cantilena, una promessa, una minaccia…dietro questo cartello c’era un grande albero senza foglie ne’ colore che si snodava verso il cielo e aveva le forme di una grande mano…mi misi a controllare il suo significato e cosa voleva dire? “La montagna che sovrasta la palude” questo è il significato del nome Morimondo che deriva dal francese. Il parallelismo con Casapound è stato istantaneo. Il nostro prossimo album si sarebbe intitolato proprio così…

12) Infine, nel ringraziarvi per la disponibilità concessa alla Redazione di EreticaMente, vi chiediamo come mai “Morimondo” uscirà il 21 Aprile? Una data non casuale per tutti noi, vero?

Il 21 aprile è il Natale di Roma. Una data di buon auspicio per tutti noi.

a cura di Maurizio L’Episcopia e di Luca Valentini

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