“Dalla Grecia un’Alba d’Oro si leva
sull’Europa”
Oristano, 9 maggio 2012
Non è costume di EreticaMente occuparsi delle vicende dei partiti, dei risultati elettorali e più in generale di tutto quanto concerne la cronaca politica.
Accade però che un evento politico contingente riesca a trascendere la dimensione occasionale delle circostanze di spazio e di tempo sue proprie, per imporsi come manifestazione tangibile e cronologicamente individuata di una visione del mondo, di un’idea metastorica già apparsa nel passato e che si proietta verso l’avvenire. In questo senso, riacquista valore e attualità il vecchio insegnamento secondo cui certi eventi storici, a prescindere dalla consapevolezza degli stessi protagonisti, costituiscono l’irruzione nella realtà storica di verità metafisiche e valoriali assolute.
Si perdoni l’enfasi, ma questo è quanto ci sembra che sia accaduto con la sorprendente affermazione del movimento politico nazionalista “Alba d’Oro” (Χρυσή Αυγή, “Chrysi Avgi”) alle elezioni politiche greche dello scorso 6 maggio 2012 (6,97% dei voti). Il lusinghiero risultato si colloca un contesto di reazione nazionale contro le forze governative che hanno accettato di sottostare alle drastiche e penalizzanti misure finanziarie imposte alla Grecia dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.
E’ appena il caso di ricordare che la crisi economica che attualmente sta attanagliando non solo la Grecia, ma anche la nostra Italia, è totalmente ascrivibile alle forze mondialiste che controllano la finanza internazionale e la speculazione borsistica.
Queste forze hanno poi imposto alla nazione ellenica, tramite gli organismi sovranazionali da esse controllati, un piano economico e finanziario che ha definitivamente affossato la crescita del prodotto interno lordo, aggravato ulteriormente la crisi del deficit e del debito greci e conseguentemente accresciuto in misura ancora maggiore il potere ricattatorio degli usurai internazionali sul governo di Atene.
Sono le stesse forze che nel tentativo di scardinare l’unità e l’omogeneità etnica delle Nazioni europee, ultimo baluardo della coscienza e della volontà popolare contro il disegno del potere assoluto delle lobbies mondialiste, hanno prodotto l’invasione di massa di milioni di immigrati africani e asiatici sul suolo europeo: in Grecia, la sola forza che ha levato la propria voce contro l’invasione allogena e a tutela dei confini nazionali è stato il movimento “Alba d’Oro”.
Il coraggio e la determinazione di questi uomini ha prodotto il miracolo di un movimento nazionalista, sempre osteggiato tanto dalle oligarchie politiche, finanziarie e mediatiche al potere ad Atene e nel mondo, quanto dai provocatori e teppisti dell’estrema sinistra, in realtà utili idioti e lacchè di quelle oligarchie, che nel giro di tre anni è passato dal 0,29% al 6,97% dei consensi dell’elettorato greco.
Come ogni movimento rivoluzionario, “Alba d’Oro” si identifica plasticamente nella figura del suo Capo, Nicholaos Michaloliakos. Nato nel 1957 e già militare delle forze speciali dell’esercito ellenico, Michaloliakos fu militante in gioventù del “Partito del 4 Agosto” (Κόμμα 4ης Αυγούστου, “Komma 4is Avgoustou”).
Questa formazione, esistita tra il 1965 e il 1977, prendeva il suo nome dal giorno del 1936 in cui avvenne l’instaurazione del regime di Ioannis Metaxas, generale che dal 1936 al 1941 guidò un governo autoritario, nazionalista e sociale in Grecia. A Metaxas va ricondotta la paternità dell’ideale, proprio anche dei nazionalisti greci odierni, della “Terza Civiltà Ellenica” (terza dopo quella della Grecia classica e di Bisanzio).
Incidentalmente, bisogna ricordare che come nel resto d’Europa, anche in Grecia il periodo tra le due guerre vide una fioritura di partiti e movimenti di ispirazione sia nazionalista, sia fascista o nazionalsocialista. Tra questi si ricordino in particolare i seguenti: il “Partito dei Liberi Pensatori” (Kόμμα των Ελευθεροφρόνων, “Komma ton Elefteronsfronon”), fondato dal generale Ioannis Metaxas nel 1922 e capace di ottenere il 15,78% dei voti alle elezioni politiche del 1926; la “Unione Nazionale di Grecia” (Εθνική Ένωσις Ελλάδος, Ethniki Enosis Ellados) fondata nel 1927 a Salonicco da profughi dell’Asia Minore; il “Partito Nazional Socialista greco” (Ελληνικό Εθνικό Σοσιαλιστικό Κόμμα, “Elliniko Ethniko Sosialistiko Komm”, fondato nel 1932; la “Organizzazione Patriottica Nazional Socialista” (Εθνικο-Σοσιαλιστική Πατριωτική Οργάνωσις, “Ethniko-Sosialistiki Patriotiki Organosis”) fondata nel 1941 durante l’occupazione italo-tedesca.
Nel 1980, Michaloliakos fondò la rivista “Alba d’Oro”, intorno alla quale cominciò a raccogliersi una embrionale comunità politica.
Questo gruppo aderì nel 1984 alla “Unione Politica Nazionale” (Εθνική Πολιτική Ένωσις, “Ethniki Politiki Enosis”), contribuendo nello stesso anno al miglior risultato elettorale mai ottenuto da questo movimento (2,29% alle elezioni europee).
Dal 1985, Michaloliaakos organizzò i suoi camerati come “Movimento Nazionalista Popolare dell’Alba d’Oro”, registrato nel 1993 come partito politico. Negli anni Novanta e nel primo decennio del XXI secolo, “Alba d’Oro” era uno dei tanti piccoli movimenti della scena nazionalista greca. Tra questi movimenti possiamo ricordare: il “Fronte Nazionale” (Eθνικό Mέτωπο, “Ethniko Metopo”); il “Partito dell’Ellenismo” (Κόμμα Ελληνισμού, “Komma Ellenismou”) e il “Fronte Ellenico” (Ελληνικό Μέτωπο, “Elleniko Metopo”), poi confluiti entrambi nel “Raggruppamento Popolare Ortodosso” nel biennio 2004-2005; la “Linea del Fronte” (Πρώτη Γραμμή, “Proti Grammi”), con cui “Alba d’Oro” collaborò alle elezioni europee del 1999.
Dopo aver collaborato, tra il 2005 e il 2007, con il movimento “Alleanza Patriottica”, “Alba d’Oro” ha riacquistato la propria autonomia e libertà d’azione, affermandosi sempre più come l’unica e irriducibile forza di opposizione nazionale della Grecia, a discapito soprattutto dei nazional-conservatori del “Raggruppamento Popolare Ortodosso” (in greco Λαϊκός Ορθόδοξος Συναγερμός, “Laikós Orthódoxos Synagermós”) che dal 2009 al 2012 sono calati dal 5,63% al 2,9% dei voti.
L’affermazione di “Alba d’Oro” nelle elezioni politiche greche del 2012 è stata un vero e proprio trionfo della volontà di “Alba d’Oro”, oltre che della significativa parte del popolo greco che ha dato fiducia al movimento nazionalista, ottenuta contro preponderanti forze avverse, eterogenee nella loro natura ma tutte di chiara matrice anti-nazionale.
Ricordiamo che il mondo ellenico, dopo aver lasciato alle nazioni civili l’eredità culturale e spirituale della Grecia classica e di Bisanzio, anche successivamente è stato antesignano dei grandi movimenti dello spirito europeo.
La grande stagione dei risorgimenti nazionali del diciannovesimo secolo, preparata dall’elaborazione culturale dei grandi autori del romanticismo europeo e culminata con le riunificazioni italiana e tedesca, si aprì proprio con la Guerra d’Indipendenza greca (1821-1832).
Il Risorgimento ellenico, cui contribuirono in alcune occasioni anche i nostri volontari garibaldini, era animato dalla dottrina della “Grande Idea” (Μεγάλη Ιδέα, “Megali Idea”), come fu chiamato il progetto di includere tutte le popolazioni greche dei Balcani, dell’Asia Minore, di Creta, di Cipro e delle isole minori in un grande Stato unitario, con Costantinopoli capitale al posto di Atene.
I nazionalismi europei dei primi due decenni del ventesimo secolo, dal cui incontro con le correnti sindacaliste rivoluzionarie e socialiste scaturirono le grandi rivoluzioni nazionali europee degli anni Venti e Trenta, ebbero una delle sue prove fondamentali nelle Guerre Balcaniche del 1912-13, in cui la Grecia ebbe un ruolo centrale. Anche in questo 2012, pertanto, salutiamo la nuova “Alba d’Oro” che dalla Grecia si leva sull’Europa, fiduciosi che l’esempio dei patrioti greci venga seguito dai patrioti italiani e di tutto il continente europeo.
Redazione EreticaMente
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