13 Aprile 2024
Attualità Cardarelli Caronte Dante Politica

Caron dimonio

di Luigi Cardarelli
E fu così che il nipote dello zio pronunciò l’epocale frase, “non sono neppure il mio premier ideale”. Un passo storico davvero, una pietra miliare dell’umanità: i radicalchic alla Fazio direbbero uno step. Dal “ma anche” veltroniano siamo approdati al “neppure” lettiano, con una consecutio temporum perfetta, sapientemente degna di questa ridicola sinistra all’aria fritta. Scusate, definirla sinistra è esagerato. Il succube italiota col cervello bacato ormai ridotto ad una poltiglia amorfa, ad un cerebroleso ectoplasma, si deve da decenni digerire queste sciocchezze putrescenti.
Salassi di bieca massoneria aguzzina che strozzano e dissanguano le nostre dure  esistenze. Come questa gente piena zeppa di pochezza e di splendente fuffa, riesca a governarci è
l’enigma più irrisolto dall’avvento di Gesù. Molto probabilmente ci fu maggior vita evoluta sopra Marte che dentro il pd o fra i loro alleati pdl. Che da venti anni purtroppo ci ripropongono  il solito patetico refrain della persecuzione giudiziaria. Nada mas.

Per l’intera settimana abbiamo dovuto sopportare  se dovesse infine giungere un reggente oppure un abile traghettatore. Naturalmente tutti quelli che scrivono di queste somme imbecillità, ricevono stipendi da veri paperoni. Il reggente era una figura delle monarchie assolute, anzi esisteva fin dal tempo degli antichi faraoni. Lo si nominava quando l’erede era appena un bebè non ancora pronto per salire al trono. Ma codesti del pd, potrebbero al massimo salire a Lourdes. Mentre nella Roma repubblicana che in politica stava molto avanti, nei momenti di vera crisi veniva chiamato un dictator.
Il traghettatore invece più famoso della storia e della mitologia è Caronte, che trasportava le anime dei morti aldilà nell’Ade, oltre il fiume Acheronte. Una figura quindi tetra, funeraria, adatta proprio a qualcuno che ha raggiunto il capolinea o che si ritira in monastero. Caron Dimonio come lo cita il divino Dante, ti trasportava però ma solo a patto che fossi in grado di pagare l’obolo, altrimenti si vagava in eterno senza pace tra le nebbie oscure lungo il fiume. I politicanti nostri possiedono senza dubbio il denaro per saldare il pedaggio; toccherà forse a noi di dover aspettare un passaggio all’infinito

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