17 Aprile 2024
Banditismo rosso Controstoria

“Pagine di Gloria” del biennio rosso: gli stupri di Ottobiano (13 MAGGIO 1920) – Pietro Cappellari

In Italia, oggi, ben poco si conosce del cosiddetto Biennio Rosso, ossia il periodo storico compreso tra il 1919 e il 1920 in cui si scatenò, per la prima volta su scala nazionale, una violenta stagione di tensioni politiche e sociali. Violenze generate dalla crisi economica cui fu costretta l’Italia dopo la conclusione del conflitto

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Appunti di Storia Controstoria

STORIA DELLO SQUADRISMO TRIESTINO NEL 1920: “Io non vi considero, triestini, degli italiani… io vi considero come i migliori tra gli Italiani” (3^ parte) – Giacinto Reale

In piazza, la folla, straripante, si ferma, e non sa che fare, finché da una finestra al secondo piano appare un braccio che brandisce una rivoltella e fa fuoco, seguito da una scarica nutritissima di revolverate, che fanno molti feriti in piazza. Frattanto, alcuni, che erano all’interno dell’edificio, sono saliti sul tetto e hanno cominciato

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Appunti di Storia Controstoria

STORIA DELLO SQUADRISMO TRIESTINO NEL 1920: “Per me il programma elettorale comincia con l’incendio del Balkan” (2^ parte) – Giacinto Reale

  Giunta, volontario in guerra e Capitano dei Granatieri al fronte, è un altro di quegli specialissimi temperamenti forgiati dal conflitto, che nel clima del dopoguerra trovano modo di emergere. Anche, se necessario, andando per le spicce, e in modi apparentemente inaspettati. Non può stupire più di tanto, quindi, la storia, raccontata da uno scandalizzato

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STORIA DELLO SQUADRISMO TRIESTINO NEL 1920: “Il fascismo triestino nacque povero. Non c’erano agrari e non c’erano industriali” (1^ parte) – Giacinto Reale

    Il Fascio di combattimento nasce a Trieste, in una città che è ancora “retrovia di un fronte”, in casa del dottor Bartolomeo Vigini, il 3 aprile del 1919, e a fondarlo sono una trentina di volenterosi, in gran parte gli stessi irredentisti che fino ad allora, e già ai tempi dell’Austria, si incontravano

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STORIA DELLO SQUADRISMO FIORENTINO NEL 1920: “hanno ucciso a tradimento i nostri fratelli giovanetti” (3^ parte) – Giacinto Reale

È indubbio che la proto-spedizione di Montespertoli ha un gran clamore in città, e non solo negli ambienti fascisti o comunque vicini al Fascio. Aderiscono così ufficialmente al movimento mussoliniano il Capitano Luigi Zamboni e Guido Carbonai. Il primo, a metà ottobre è il nuovo segretario provvisorio. Sembra giunta anche l’ora, per il capoluogo di

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STORIA DELLO SQUADRISMO FIORENTINO NEL 1920: “Anche solo per sputare su quel ritratto di Lenin messo lì nell’angolo” (2^ parte) – Giacinto Reale

Se, come abbiamo visto, gli uomini cominciano ad esserci, si pone ora, per i mussoliniani della città gigliata, il duplice problema della sede e delle armi. La convivenza con i più moderati reduci dell’Associazione Nazionale Combattenti rischia di creare qualche incomprensione, e la mancanza di armi, le sole che possono aiutare a fronteggiare la schiacciante

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STORIA DELLO SQUADRISMO FIORENTINO NEL 1920: “Il Fascio a Firenze soffre un pò di enecefalite letargica” (1^ parte) – Giacinto Reale

A dicembre del 1919, è il settimanale “L’Assalto”, che può essere considerato il primo giornale fascista fiorentino, a fare il punto di situazione del movimento mussoliniano, dopo la batosta elettorale. Il giornale, diretto da Marcello Manni, che si avvale di un nutrito gruppo di qualificati collaboratori, tra i quali Filippo Tommaso Marinetti, Eugenio Coselschi e

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Il governo Nitti, il questore Mori e l’eccidio di via Nazionale, (Roma, 24 maggio 1920) – seconda parte – A cura di Giacinto Reale

“Per sgominare una cinquantina di ragazzi, rei di aver gridato “Viva il Re”, le Guardie Regie operarono un fuoco di fila, uccidendosi perfino tra loro” (“Il Giornale d’Italia” del 25 maggio) A poche ore dagli incidenti, la stessa notte del 24, prende il via una massiccia operazione di polizia, richiesta espressamente da Nitti a Mori,

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Il governo Nitti, il questore Mori e l’eccidio di via Nazionale, (Roma, 24 maggio 1920) – prima parte – A cura di Giacinto Reale

“Perché proibire un innocuo corteo studentesco per le strade di Roma? Si era dato l’ordine di proibirlo, allo scopo di dare una sanguinosa lezione agli elementi nazionali” (Mussolini su “Il Popolo d’Italia” del 26 maggio)   Agli inizi del 1920, Roma è oggetto di una violenta campagna sovversiva, che mira, evidentemente, a sovvertire la situazione,

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Lo sviluppo del Fascismo e il secondo Congresso Nazionale (Milano 23-25 maggio 1920) – seconda parte – a cura di Giacinto Reale

    “Noi veniamo dal Carso. Ma non andremo verso la reazione” (Marinetti al Congresso, 24 maggio)     Cesare Rossi, nel suo intervento, si muove con la consumata abilità dell’esperto politico, sia pure concedendosi qualche stoccata precisa, in particolare nei confronti di Marinetti, della cui intenzione di lasciare il movimento ormai si vocifera da

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