19 Aprile 2024
Architettura Arte Arte e Modernità

La pelle di Malaparte – Emanuele Casalena

Quis fuit faber Malaparte domus? Chi ne fu l’autore: Adalberto Libera o Kurt Erich Suckert (C. Malaparte) & Uberto Bonetti? Quest’ultimo in realtà non aveva titolo a firmar progetti, era pittore, disegnatore, allievo di Lorenzo Viani all’Accademia di Lucca, aderì negli anni ’30 all’Aeropittura futurista, fu illustratore dell’Artiglio, settimanale ufficiale del PNF, morì alla memoria

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Julius Evola

Evola – ‘Metafisica del sesso’: denuncia, alchimia, arte e ritualità (1) – Vitaldo Conte

«In quest’opera il termine “metafisica” viene usato in un duplice senso. Il primo senso è quello corrente in filosofia, dove per “metafisica” s’intende generalmente la ricerca dei significati ultimi. Il secondo senso è quello quasi letterale, esso può riferirsi a ciò “che va al di là del fisico”, nel presente caso, nel sesso e nelle

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Arte Scultura

Adolfo Wildt la forma dell’anima – Emanuele Casalena

Aprile 1945 i partigiani assaltano la Casa dei Fasci milanesi, li accoglie il busto bronzeo di Benito Mussolini, unico baluardo alla canea sfascista. Oltre quella maschera da lottatore “a brutto muso” c’è di più, c’è la sfida  di un uomo contro la storia dell’Italia serva, di dolor ostello, proprio il ruolo al quale vogliono restiturla

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Arte

Arturo Dazzi il babbo del “Bigio” – Emanuele Casalena

Per tre anni i mie piedi pazienti hanno attraversato piazza Don Bosco, nomadismo dei docenti, arrivavo in un quartiere popolar-popoloso di Roma, circa 60.000 ab., la piazza come un Foro, palazzi dell’INPS affacciati su quel vuoto senza scopo, immensa rotatoria del traffico locale. Giravo a curiosare, com’è mio solito, per capire dove fossi allunato, sniffare

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Gabriele D'Annunzio

La ‘FESTA-RIVOLUZIONE’ di Fiume: La vita, l’arte, la politica – Vitaldo Conte

«Ci sono certi sguardi di donna che l’uomo amante non scambierebbe con l’intero possesso del corpo di lei»: scrive Gabriele d’Annunzio ne Il piacere, il suo primo romanzo (pubblicato nel 1989), il cui protagonista Andrea Sperelli è l’alter ego dello scrittore. In questo capolavoro, manifesto dell’estetica dannunziana, egli ‘guarda’ l’amore d’eccezione, attraversando le conquiste e

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Arte

Il Tempio di Cargnacco – Emanuele Casalena

Classe 1907, come mio padre, Igino Giacomo Della Mea era un furlan di Raccolana frazione di Chiusaforte (UD) piccolo Comune sulla strozzatura della valle del fiume Fella. Primogenito di numerosa nidiata (sei figli) di Giovanni e Lucia Marcon non ebbe un’ adolescenza rock, casette anguste per quella famiglia, bȇz pochi nelle tasche di quel capomastro

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Arte Moda

Rosa Genoni, la “sarta artista” pioniera del made in Italy – Emanuele Casalena

Prefazione Il 25 settembre del 2015 si inaugurava a Milano una mostra retrospettiva dedicata a Rosa Genoni nelle sale Liberty di Palazzo Castiglioni. Un omaggio della città Ambrosiana alla stilista che con Lydia De Liguoro aveva creato il made in Italy nel settore moda. Era il 1906 quando la sartina di Tiràn aveva esposto, nello 

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Arte Pittura

Achille Funi a cura di Emanuele Casalena

( Ferrara 1890-Appiano Gentile 1972 ) “Questo paziente e solido costruttore; Achille Funi, nacque in Ferrara e crebbe sotto il segno zodiacale della linea ferma e del colore deciso, da Cosmè Tura, dal Costa e dal Cossa fermato sulle mura per sempre luminose di Schifanoia, nei grandi affreschi lapidari e sontuosi […] Nella giovane schiera

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Arte

L’Anarchismo di Marcello Gallian – Emanuele Casalena

Vecchia piccola borghesia, vecchia gente di casa mia per piccina che tu sia il vento un giorno ti spazzerà via (Borghesia di Claudio Lolli) «Vedo che ad Est, in Russia, il fascismo rimonta, il fascismo immenso e rosso» ( Robert Brasillach) Il frullar del ribelle lo doveva a quel nonno materno esiliato politico a Marsiglia

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Architettura Arte

Le “noir” di Le Corbusier – Emanuele Casalena

1934, Charles-Edouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 – Roccabruna, 27 agosto 1965) è a Roma, non è la prima volta che visita la Capitale, ventisette anni prima nel 1907 si era calato nell’archeologia dell’Urbe come nell’architettura del Buonarroti, mentre la città vedeva nascere quartieri umbertini in stile torinese. Ora no, c’era uno “spirito nuovo”

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