10 Aprile 2024
Attualità

 Il G20 delle menzogne – Umberto Bianchi

Si è conclusa l’ennesima pagliacciata globalista, chiamata G20. Una specie di rimpatriata tra camerieri di quei Poteri Forti che, dietro le quinte decidono per tutti. Sì perché loro si sentono importanti, ma non contano nulla. Nulle le loro decisioni per l’ambiente, nulle le loro decisioni per il commercio internazionale o per cosiddetti “nuovi modelli di sviluppo”. Tanto, a decidere è solo e sempre chi stampa denaro dal nulla e poi lo immette nei circuiti produttivi producendo debito e condizionando il mondo intero.

E questo vale anche per il problema del riscaldamento globale. L’esclusiva per la distribuzione di idrocarburi nel mondo ce l’hanno le solite ed immarcescenti Sette Sorelle, a loro volta partecipate e partecipanti di solidi pacchetti azionari, a loro volta legati alla fonte primaria di produzione del denaro che circola per il mondo, ovverosia la finanza speculativa Usa. Pertanto, o si tocca tutta questa serie di primarie interrelazioni oppure tutto ciò che Lor Signori vanno cianciando, rimarrà lettera morta.

Certo l’Italia presidente ed ospitante il G20 e con Draghi, ha dimostrato di essere la piattaforma ideale per il lancio e la promozione di un nuovo modello di sviluppo, tutto sulla falsariga di quello cinese: quello di un regime neopaternalista, imperniato su un controllo massiccio ed assiduo della popolazione! L’unica via percorribile è quella di andare a toccare, prima di tutto, i meccanismi che presiedono a questo stato di cose e cioè il ritorno da parte degli Stati, a stampare valuta in proprio, senza la partecipazione di banche private.

Secondo poi, contrapporre all’eccessiva concentrazione di tipo lobbistico di istituzioni finanziarie, una serie di regolamenti atti a frenare tale fenomeno, accompagnati da una sempre maggior presenza dell’azionariato diffuso. Punto terzo. Il ritorno alla piena sovranità dei singoli Stati, rispetto alle organizzazioni sovranazionali, quali Fmi, Oms, Comunità Europea, etc., anche attraverso la rinegoziazione e la revisione dei trattati di commercio internazionali (Gatt), in un senso più restrittivo e limitativo verso le grandi Holding economico finanziarie.

Punto quarto. Non è vero che non esistono valide alternative alle fonti energetiche classiche. Un secolo e mezzo fa, più o meno agli inizi del Novecento, si era palesata chiara al mondo occidentale, la scelta tra i motori ad elettricità, sulla falsariga delle scoperte di Edison, ed i motori “a scoppio”. E, guarda che coincidenza, proprio in quei beati anni, la longa manu britannica, attraverso la British Oil Company, si aggiudicava, prima tra tutti, un’esclusiva sullo sfruttamento dei pozzi di petrolio del Kuwait.

Allora, viste queste premesse e visto l’orientamento neoliberista del G20, credere che i giovani sodali della Greta Turnberg o i leader di governo di mezzo mondo riuniti in sessione, possano far davvero qualcosa per migliorare le sorti del mondo, è veramente paradossale ed ipocrita. Ovvero, i leader mondiali qualcosa la possono e già la stanno facendo: obbedire ciecamente alle direttive del Globalismo.

Pertanto, con buona pace di tutti coloro che credono sia sufficiente affidare le loro sorti a questi personaggi o alla povera Greta, altro non rimane che mobilitarsi sempre, ovunque e comunque animati da un unico (sicuramente non facile) scopo: quello di sostituire tutte queste persone, nella guida dei vari paesi del mondo, nostro in primis, senza se e senza ma.

UMBERTO BIANCHI

 

Fonte copertina: web

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