18 Aprile 2024
Fiume Storia

Tradizioni: alle origini del grande Fiume

Un tempo arditi esploratori organizzavano spedizioni in terre lontane, talvolta sconosciute, per cercare le origini di un grande fiume. Con gran fatica e con limitati mezzi a disposizione, non certo paragonabili a quanto oggigiorno possiamo, come si suol dire, “mettere in campo”, risalivano tra innumerevoli difficoltà e vicissitudini la via d’acqua scelta, annotando da veri

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Storia

La guerra dei prodigi. Una “corvée” degli Alpini a tremila metri

“11 Ottobre 1916 . A sera sono nuovamente di corvè. Avrei voglia di andare in fureria a protestare contro il modo di fare del furiere che continua a comandarmi di corvè anche quando non mi spetta; vorrei dire al furiere di fare le cose con un po’ di maggior giustizia e che uscisse dalla sua

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Storia

La conquista dell’Ortigara

“L’attacco che dalla quota 2101 si gettava sulla quota 2105, correva in quel momento sulla cresta, nell’insellatura, da destra a sinistra. Era una confusione veloce di uomini curvi, tutta scintillante di lame”(L.Barzini)   L’Ortigara è stato il Calvario degli alpini, l’inizio di un vecchio canto di guerra recita:   “Venti giorni sull’Ortigara senza cambio per

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Storia

Gli Alpini scalano le pareti verticali a nord-est del Cauriol, piantando nelle rocce i ferri che servono da gradini

L’aspetto più terribile e sanguinoso del primo conflitto mondiale fu rappresentato dalla guerra di trincea. Durante la Grande Guerra, infatti, migliaia di uomini persero la vita per conquistare e difendere pochi metri di terreno, esposti al freddo, alle intemperie, compiendo pericolose scalate, morendo colpiti non solo dalle pallottole, ma anche dalle malattie. La trincea, un

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Sotto la tormenta: una colonna di rifornimenti in viaggio verso le prime file

I rifornimenti per le truppe venivano portati in alta quota da colonne di alpini, ma pochi sanno che vi furono donne che, con grandi sacrifici e rischiando la vita, portavano i rifornimenti dalla valle fino alle montagne. E’ la storia delle portatrici carniche, che si colloca tra l’Agosto del 1915 e l’Ottobre del 1917. La

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Il Capitano del Sud: Aurelio Padovani (seconda parte)

   “Padovani parlava in nome dell’intransigenza rivoluzionaria. Per lui esistevano soltanto il “sì” e il “no” alla rivoluzione. Il resto non contava. Il “sì” doveva ridurre al silenzio il “no”. Padovani non era Masaniello. Non chiamava a raccolta i diseredati per farli despoti. Voleva giustizia…” (1)             IL FASCISTA PIU’ INDISCIPLINATO D’ITALIA Il 16

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Noi, i ribelli…

M’è tornato a mente un episodio raccontato dal giornalista Gianpiero Mughini, che ha sempre manifestato coinvolta stima nei confronti di Berto Ricci. Quando costui si sposò, invitò sette amici al bar e offrì loro un cappuccino direttamente al bancone. Si dirà che erano altri tempi, i tempi di un’Italia ‘proletaria e fascista’, dove ancora tanta

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Marinai d’Italia

Dopo aver superato formidabili ostacoli, Pellegrini, Milani, Angelini e Corrias silurarono ripetutamente, nel porto di Pola, una grande corazzata del tipo “Virius Unitis”. I marinai, furono degni “assi” del primo conflitto mondiale e compirono la loro efficace opera sul mare, ma anche a terra insieme aibersaglieri e alla fanteria. Dopo la disfatta di Caporetto, reparti di

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Il Capitano del Sud: Aurelio Padovani (prima parte)

    “L’operaio è il nostro primo fratello: col suo aiuto salveremo la Patria” (1)   FASCISMO MERIDIONALE Chi abbia avuto la ventura di leggere anche solo qualcuno degli articoli che vado pubblicando qui su Ereticamente, si sarà facilmente reso conto che loro scopo principale è quello di fornire, con riferimento a fatti (le barricate

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Tirate contro di noi!

Il comandante francese Farge, rimasto isolato con un suo reparto in una zona raggiunta dai tedeschi telefona al suo comando: “Siamo perduti, ma abbiamo fatto il nostro dovere. Ora siamo circondati dai tedeschi ed è necessario che il punto tra cui ci troviamo sia fortemente battuto. Ordinate alla nostra artiglieria di tirare contro di noi!”.

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