2 Dicembre 2024
Filosofia

Woke, la grande cancellazione è la grande sostituzione (I parte) – Roberto Pecchioli

E’ tempo di analizzare la velenosa ideologia woke come elemento centrale del Nuovo Ordine Mondiale globalista, liberista, americano centrico. I sedicenti risvegliati esprimono al massimo grado l’intersezione teorizzata da Kimberle Crenshaw, femminista radicale nera, tra le varie anime della cultura del vittimismo o – come preferiscono dire i suoi araldi – la “scoperta” della sovrapposizione di diverse identità sociali e delle relative discriminazioni, oppressioni, dominazioni poste in atto dal criminale collettivo trans generazionale, il Maschio Bianco Eterosessuale “eteronormativo”.

Uno degli elementi decisivi è la dittatura feroce del presente: un esempio, l’ultimo in ordine di tempo, sono le nuove vetrate della cattedrale parigina di Notre Dame, gravemente danneggiata alcuni anni fa. Il restauro non è avvenuto nel rispetto del valore artistico, identitario, spirituale e nazionale del monumento, già sostituito nell’immaginario popolare dalla Tour Eiffel, simbolo del positivismo ottocentesco. La nuove vetrate – uno dei momenti più alti dell’arte medievale – devono rappresentare, secondo gli ispiratori (non contrastati dalla neo Chiesa globalista) la “Francia di oggi”. Nessuna spiegazione, nessuna motivazione: il presente è legge a se stesso . Disegni astratti senza simboli religiosi al posto della complessa narrazione spirituale sublimata nell’arte delle vecchie, venerande vetrate. Il relativismo e il rancore anticristiano (e antinazionale) all’interno del tempio cattolico più iconico di Francia. La grande capitolazione al servizio della cancellazione.

La (anti) cultura woke rappresenta insieme la sostituzione generale dei valori, dei principi, del linguaggio, del senso comune, della popolazione europea e occidentale, l’ode ai totem del progresso – il nuovo è sempre migliore del vecchio – e del presente – il passato è il buio barbarico rischiarato dall’accecante modernità (“al modo odierno”) . Evidente il debito con il marxismo nella sua declinazione occidentale, dalla Scuola di Francoforte all’orrendo Foucault, dallo strutturalismo sino ai decostruttori (il “mal francese”). Altrettanto profonda è la relazione con la prima cancellazione, la rivoluzione del 1789 nella forma giacobina , il cui fosco simbolo è la ghigliottina e il cui eroe è Robespierre, presto vittima delle sue stesse follie. Giacobinismo più marxismo depurato dal collettivismo, più nichilismo nutrito da una capziosa interpretazione di Nietzsche, più l’ odio contro la civiltà e le genti europee distillato da opere come I dannati della terra di Frantz Fanon, che partiva però da una legittima rivolta anticoloniale.

Innanzitutto va rilevato che il “wokismo” è una religione rovesciata. Come ogni fede rivelata, non può che pronunciare scomuniche contro i non credenti. In quanto ideologia palingenetica animata da un isterico moralismo invertito, giustifica la violenza che esercita con la necessità di fare piazza pulita di tutto ciò che si oppone al suo trionfo, coincidente con il progresso, la giustizia, l’uguaglianza, tranne quella economica, vietata dal liberismo che ne è l’ufficiale pagatore. Bertolt Brecht, militante comunista, così legittimava la violenza rivoluzionaria: “anche l’ira per l’ingiustizia fa la voce più roca. Noi ahimè che volemmo preparare la terra all’amicizia non potemmo essere amichevoli.” Ogni ideologia, avverte Carl Schmitt, è teologia secolarizzata. Dunque, i teorici della tolleranza non possono essere tolleranti con i nemici (disumanizzati nel male, dunque degni di distruzione, altra scoperta di Schmitt) poiché l’approccio legalista prolunga situazioni di ingiustizia, impedendo il trionfo finale dei diritti umani e l’instaurazione definitiva della pace .

“Chi non capisce la religione non capisce la politica”, scrive lo spagnolo Dalmacio Negro, sulle orme del connazionale Donoso Cortés. Soprattutto non è in grado di comprendere le ideologie operanti nel nostro tempo e la loro funzione pseudo-religiosa. La parodia blasfema dell’Ultima Cena nella rappresentazione delle Olimpiadi ha rivelato la vera natura dell’ideologia risvegliata che ci ha invaso sino a soffocarci. Il wokismo è una parodia grottesca del cristianesimo, alimentata dall’invidia. In questo senso è l’ultima stazione della civiltà europea, quella terminale. A partire dal termine con cui vuol essere identificato: sveglio, anzi risvegliato dopo un lungo sonno. Aggettivo mutuato dal gergo dei ghetti neri americani, che rimanda involontariamente (non certo per i teorici woke) alla Lettera di San Paolo agli Efesini, in cui l’apostolo delle genti invoca: svegliati, tu che dormi [5, 14]. In precedenza, in un passaggio di capitale importanza, scriveva : egli [Cristo] è la nostra pace: lui che ha fatto di due popoli uno, abbattendo nel suo corpo di carne il muro che li separava: l’odio. Ha abolito la legge con i suoi comandamenti e decreti, per creare, dai due, in se stesso, un solo uomo nuovo, facendo la pace. Ha riconciliato i due con Dio, unendoli in un solo corpo mediante la croce, mettendo a morte, in lui, l’odio. È venuto ad annunciare la pace: pace a voi che siete lontani, pace anche a coloro che sono vicini. Così tutti e due possiamo accostarci al Padre per mezzo di lui nello stesso Spirito [2, 14-18]. Suggestioni che spiegano la facilità con cui quel che resta di un cristianesimo depurato dalla trascendenza (!!!) accoglie con favore la cancellazione woke.

Senza il marxismo – la religione secolare per eccellenza per un secolo e mezzo – non si comprende il mondo dei risvegliati. Eliminati i riferimenti paolini a Dio, allo Spirito Santo e a Cristo, resta l’appello ad abbattere il muro di separazione; abolire la “legge” con i suoi comandamenti e regole; uccidere l’odio. Con l’abolizione del Muro, della Legge e dell’Odio, arriverà uno stato di pace e emergerà un uomo nuovo, l’ Uguale, l’Unico. Questa è la descrizione più sintetica dell’ideologia woke. Se il marxismo può essere visto come una versione senza Dio del messianismo ebraico, il Wokismo è la scimmia del cristianesimo paolino senza Cristo. E come il cristianesimo è emerso dal giudaismo, ma con esso ha rotto per diventare una fede diversa, il wokismo è nato dal marxismo ma si è tramutato in qualcos’altro, un ideologia tuttavia incomprensibile senza il passaggio neo marxista, poiché ne è la radice, ma entrambi indecifrabili senza riferimenti ebraici e cristiani. In breve, il woke è una parodia atea del cristianesimo espresso da Paolo nella Lettera agli Efesini.

Analizziamo le tre grandi affermazioni comuni, a cominciare dall’intenzione di “abbattere il muro” che divide le persone. Non è forzato pensare che nella simbolica abolizione del “muro” di separazione tra ebrei e gentili dell’epistola paolina, sia implicita la soppressione di ogni muro o confine che ha diviso i popoli della terra. Questa, del resto, è la cifra a-teologica del pontificato di Bergoglio. Insieme all’eliminazione dei confini tra le nazioni, vengono abolite le categorie di vicino e lontano. Ogni essere umano è nostro prossimo, senza distinzioni di sorta. Nessuna nazionalità, razza o cultura. Superate le distinzioni religiose. Quindi è immorale preoccuparsi più dei vicini” che dei lontani. Con tali presupposti, qualsiasi forma di preferenza comunitaria o di amore che dia priorità a ciò che è personale e vicino, come l’amore per la famiglia o la patria, la lingua o la medesima tradizione spirituale, deve essere considerata malsana, una fobia, una malattia. Di conseguenza va eliminata con ogni mezzo. Oltre ai muri che separano le nazioni, un altro muro divide l’umanità in due, stabilito dalla biologia, accolto nella Genesi biblica, quello tra maschi e femmine. Anche questo confine deve essere abbattuto affinché l’uomo possa diventare (o credersi) donna e la donna uomo. O meglio, che si proceda verso l’Unico, l’androgino, il trans. Chi nega questa sorta di convertibilità, intercambiabilità o scelta individuale dei sessi è un nemico; peggio, un malato fobico. Di qui l’invenzione continua di neologismi insensati (omofobia, transfobia, omo-bi-transfobia).

Alla fine, resta l’ ultimo muro da rimuovere, quello che separa l’uomo da Dio. Ogni distinzione e separazione tra l’umano e il divino, il sacro e il profano, il Cielo e la Terra è cancellata in quanto falsa. L’uomo è Dio e Dio è l’ uomo. Il trionfo dell’homo deus. Chi lo nega è il nemico. Con l’abrogazione della Legge, delle sue regole e mandati, viene simbolicamente soppressa l’idea di un mondo configurato da un ordine sacro preesistente, indisponibile alla volontà dell’uomo. Impossibile, poiché il primo comandamento della nuova religione è “ io voglio, quindi posso”. Il mondo di ieri è soprattutto, per i risvegliati, un evo oscuro strutturato attorno alle categorie di paternità e gerarchia. Non si può ammettere nulla che implichi priorità o superiorità, poiché contraddice l’idea suprema di un’umanità emancipata, l’idea di assoluta equivalenza tra gli uomini.

L’ abolizione della Legge – di cui Michel Foucault fu il massimo banditore – implica soprattutto la cancellazione dell’idea insopportabile di peccato. E più specificamente di peccato originale, la propensione al male insita nella natura umana. Le sciocchezze russoviane sul “buon selvaggio” sono penetrate in profondità nell’immaginario occidentale, anche dei cristiani. Una volta abolita la Legge, il peccato cessa di esistere. E con esso scompaiono tutte le idee di sacrificio ed espiazione, così come di culto e adorazione. Si dissolve il concetto, risalente all’antichità greca, di limite, la frontiera che vieta ciò che è empio. Infine, l’abolizione dell’odio. Quale odio ? Per l’ideologia woke, odiatori sono coloro che perseverano nella convinzione che muri, confini, limiti, costumi ricevuti, siano buoni e necessari. Sono uomini e donne carichi di odio coloro che esercitano la carità prioritariamente nei confronti del prossimo rispetto al lontano; e ovviamente odia chi ritiene che esista una differenza insormontabile – biologicamente definita – tra i sessi, o che esista una legge naturale che distingue tra atti oggettivamente buoni ed oggettivamente cattivi. Nella pseudo-religione woke, chi si oppone all’ abbattimento dei muri e all’abrogazione della legge naturale, odia. Quindi va punito esemplarmente dopo averlo ridotto al silenzio Per il loro odio diventano odiosi, pensano i risvegliati: eretici da rieducare oppure abbattere. La cancellazione sradica il delicato alberello delle libertà. “Avere un’opinione propria, essere un individuo e non un avanzo di individuo farlocco, di scarto, di quelli che sanno distinguersi grazie al vestito, la macchina, il look, gli hobby, eccetra, costituisce la definizione stessa di eresia. La libertà di pensiero è stata sempre una malattia. Oggi possiamo dirci completamente guariti.Chi non declama il catechismo collettivo è additato come pazzo” (Ph.Muray) .

29 Comments

  • Piero 12 Settembre 2024

    Da far leggere nelle scuole e in prima pagina sui giornali.

    • Domenico 15 Settembre 2024

      Concordo in pieno.

  • UnUomo.InCammino 12 Settembre 2024

    Il globalismo ugualistico (in maniera meno schietta possiamo passare al termine universalismo) è un problema che nasce col Cristianesimo, come chiaro dalle parole di Paolo nella lettera agli Efisini.
    L’entropia tende ad un massimo.
    Quindi siamo passati, con caos e degrado via via maggiori, all’islam, all’illuminismo, al marxismo comunismo, al consumismo, all’intersezionalismo arcobalengo.
    Un tentativo di pensiero e ideologia differenziale (non a caso pagano in parte delle sue liturgie e fondamenti) fu annientato alla fine della seconda guerra mondiale.
    Poco era più lontano dall’universalismo della deità dell’imperatore nipponico e, di riflesso, delle genti delle quali era a capo (escludo volutamente riferimenti europei qui).

    Temo che la nemesi d’Europa abbia radici lontane.
    Mi chiedo cosa succederà dell’India nella quale la cultura ha ancora presenza di concetti “differenziali” radicati.

  • UnUomo.InCammino 12 Settembre 2024

    Per il resto, osservazioni precise e chiare. Posso solo apprezzare e ringraziare.

  • Nemo 13 Settembre 2024

    “Nuovo Ordine Mondiale globalista, liberista, americano centrico”

    Palese contraddizione. Se il Nuovo Ordine deve essere globale, non può avere un centro. Non c’è nessun centro sulla superficie di una sfera, tutti i punti sono equivalenti. L’odio per gli USA è un cliché superato dagli eventi. Per capire come funziona il meccanismo bisogna pensare ad una pestilenza. Gli USA sono il luogo dove la pestilenza origina e i primi ad essere spazzati via sono gli Americani. Poi la pestilenza si diffonde ma il patogeno non ha bisogno di fare riferimento ad un centro o di conferire qualcosa ad un centro, non è un fenomeno centripeto. Invece per natura è omogeneo e uniformemente distribuito. Un luogo vale l’altro e l’essere umano “medio” si può collocare in un luogo qualsiasi. Il Nuovo Ordine non ha nessuna geometria, nessuna struttura, è amorfo e non può che essere cosi, dato che il presupposto è il nulla dell’alfa privativo, come in a-morale.

    Bisognerebbe indagare meglio il fenomeno ma secondo me gli USA non sono nemmeno il luogo dove il progetto è stato concepito, oppure se è stato cosi, è un evento accidentale. I vertici della Massoneria Apolide, le Elite del mondialismo, sono ovunque e in nessun luogo, possono ritrovarsi ai tropici come ai poli. Certo, c’è stato un percorso, la Società delle Nazioni che bisognava installare da qualche parte, eserciti occupanti e una nuova egemonia tecnologica ed industriale che doveva rimpiazzare gli imperi coloniali europei.

    Eppure, insisto, il primo presupposto è proprio la cancellazione degli USA e da li si procede a cancellare progressivamente tutto il resto. Il “meticciato” che secondo Scalfari in una sua biblica rivelazione è lo scopo della “neo-sinistra”, è la caratteristica fondamentale delle società coloniali e quindi in primis delle Americhe, da li lo devi “esportare” presso le società “omogenee” ed è stato fatto imponendo la immigrazione, che poi è il colonialismo al contrario. Se una volta mandavamo coloni europei negli altri continenti, adesso dagli altri continenti vengono in Europa. Non è un problema in altri posti dove non esiste il concetto “sangue e terra” dei Popoli e delle Nazioni, li il “meticciato” risulta dall’incrocio tra la etnia e/o tribù dominante e le altre che sono subordinate, è una cosa che esiste da sempre.

    Non ha senso odiare gli Americani perché sono da compatire. Sono fenomeni da baraccone inconsapevoli. Se avessero l’epifania e si rendessero conto di cosa sono, non potrebbero più vivere, quindi di riflesso negano l’evidenza.

    Piuttosto, mi sembra inevitabile odiare i traditori, cioè quelli che come vuole l’etimologia della parola, ci portano al carnefice. Non è complicato, ogni volta che c’è un “pifferaio”, un “guru”, una figura carismatica, soprattutto se esiste nei “media”, dietro c’è un accordo che prevede una prestazione d’opera conto terzi e un pagamento, a vario titolo. Poi certo, il traditore prezzolato è necessariamente affiancato da un seguito di scemi e di pazzi, gente che non si presta per mero interesse ma per “fede”. Quelli sono fabbricati a partire dalla scuola, con l’aggiunta di tutti gli strumenti di controllo contemporanei.

    Qui casca l’asino. Gli Italiani sono abituati dall’epoca di Dante a vivere prostituendosi. Quindi il fatto di dare via il culo e meglio ancora dare via il culo degli altri, che sia Franza o Spagna, è qualcosa di “normale” anzi, necessario ed auspicabile. Perché alla fine leccando le scarpe a qualcuno più elevato, “si magna”. Le figure archetipe degli Italiani sono Arlecchino e Pulcinella, il servo furbo, che si arrangia, ingannando il padrone mentre si produce in inchini e riverenze.

    Gli altri Europei, ognuno ha le sue rogne. Ogni punto debole è stato sfruttato per diffondere la pestilenza.

    Non sono le “destre” la soluzione e nemmeno l’antagonista. La persona “di destra” è solo una variante del fenomeno da baraccone “medio”, tutto deve convergere verso l’uniformità del caos. Non c’è vera cultura, identità, forza morale ed intellettuale nella “destra”. Ci sono gli stessi comportamenti aberranti, al netto di insignificanti dettagli estetici. Inevitabile, perché per essere antagonisti bisognerebbe essere esterni rispetto alla “società” e se invece se ne fa parte, si è ingranaggio del macchinario, fabbricato all’origine per incastrarsi e girare con gli altri ingranaggi.

    Mettiamola cosi. Il Nuovo Ordine è già accaduto, è nel passato. Non è qualcosa che si deve verificare nel futuro. Illudersi di potere ostacolare o invertire qualcosa che è nel passato significa non fare niente se non una rievocazione storica, un po’ come gli Americani che si vestono da “sudisti” per rimettere in scena la Guerra Civile, magra consolazione.

    In teoria si potrebbe immaginare un Nuovo-Nuovo-Ordine ma il fatto è che la popolazione non è capace di immaginare niente. Basta esaminare i prodotti della “arte” e ancora di più i prodotti dello “intrattenimento” o, se vogliamo, la “cultura popolare”. Sono cose non solo infantili ma anche estremamente scadenti, prive di qualsiasi contenuto. Conseguenza del fatto che non c’è immaginario e di conseguenza non ci può essere progetto e azione. Quindi il Nuovo Ordine è nel passato ma è qui per restare. Possiamo lagnarci come Dante e finisce li.

    • Nemo 13 Settembre 2024

      Veniamo quindi al “risveglio” che è il senso di “woke”.

      In origine negli USA c’era la famosa “questione razziale” che non era un concetto astratto, i neri non avevano gli stessi diritti degli altri anche se nominalmente erano cittadini come tutti.

      Questa contraddizione era il punto debole in cui si sono infilati per impiantare ed estendere la pestilenza dello “alfa privativo”, quello che oggi diremmo “cancel culture”. Non è tanto il cancellare per fare il vuoto quanto il cancellare per uniformare, rendere tutto uguale, sopra, sotto, destra sinistra, alto, basso, chiaro, scuro, giusto, sbagliato, vero, falso. Si rende tutto uguale affermando che i due concetti antitetici sono coincidenti ed indistinguibili. Tutto è vero e falso nello stesso tempo. Tutto è chiaro e scuro, alto e basso, sopra e sotto. E’ una forma di azzeramento particolarmente insidiosa perché porta alla paralisi dell’oloturia, cioè riduce l’essere umano, che fatto non fu a viver come bruto, che si lancia oltre le colonne d’Ercole, ad un tubo con due sfinteri alle estremità. L’oloturia non ha altro modo di vivere che andare strisciando verso quello che la fa godere e allontanarsi da quello che la fa soffrire. Le oloturie sono tutte uguali ed è anche difficile capire quale sia il davanti e il dietro. Negli USA c’erano i “ranchers”, quelli che si prendevano la terra ammazzando chiunque si mettesse in mezzo. Erano pochi, il grosso vive nelle aree urbane, facendo lavori convenzionali, operai, impiegati. Quindi, per quanta forza avesse il mito del “pioniere” con la bibbia in una mano e il fucile nell’altra, necessariamente era un mito scollegato dal vivere quotidiano. Agli operai e agli impiegati somministri il consumismo con tutte le sue premesse e conseguenze e cosi facilmente li riduci ad automi che non distinguono la merda dalla cioccolata. I MAGA di oggi non sono “ranchers”, sono stramboidi uguali agli altri, con la loro versione “locale” del “woke”. Quando si dice “polarizzazione” in realtà si sta dicendo che ci sono due fazioni che sono una l’immagine speculare dell’altra, speculare ma identica. Ho appena visto un “rapper” MAGA col cappelletto da scemo e coi tatuaggi in faccia. Se gli metti in testa un cappelletto rosa invece che di una ditta di trattori e gli cambi gli slogan, può stare benissimo in una assemblea LGBTXYZ. Non c’è più niente da cancellare.

      Dalle nostre parti non c’era la “questione razziale” e allora hanno sfruttato la debolezza della tradizionale propensione a prostituirsi sommata alla predicazione cristiano-cattolica e comunista, in cui si vende agli scemi e ai pazzi una “rivoluzione” in cui gli ultimi saranno i primi, senza qualità o merito, anzi proprio a risarcimento del fatto che non hanno qualità o merito. In questo contesto la diffusione dello “alfa-privativo” come in “a-morale” è insieme causa ed effetto, premessa e conseguenza. Non puoi avere una morale se “basta che se magna”, tutto è contenuto in quel “basta”. Nello stesso tempo lo scemo e il pazzo si sentono rassicurati dalla idea peggiore mai concepita, quella del “male comune, mezzo gaudio”. Essere “gregge” col “buon pastore”, essere “classe” col “partito”. Anche qui, la diffusione della “A” ha creato l’equivalenza di qualsiasi cosa, idea, persona. Lo stesso scemo/pazzo può essere indifferentemente collocato in qualsiasi gruppo, movimento, partito perché dato che tutto è equivalente, nessuno sa qualcosa o capisce qualcosa. Celeberrima la formula “uno vale uno”. E’ lo stato intermedio dei due estremi “ultimo e primo”, che si vogliono invertiti nell’ideale.

      Tutto questo discorso descrive una sorta di malattia, per quello dicevo pestilenza. Solo che non è una malattia del corpo, è una malattia della mente.

  • Sergio 14 Settembre 2024

    @ Nemo

    Ti conosco, mascherina. Ho capito subito che eri tu a scrivere le cose che hai scritto. Ma quanti anni sono che ripeti queste cose? Quasi dieci anni direi, un bel lasso di tempo. Ma ancora non ho capito – perché sono scemo o ritardato, come sempre gentilmente osservi quando esprimo i miei pensierini – che cosa proponi, che cosa possiamo forse ancora fare (non capisco perché sono scemo e ritardato, lo so, che ci posso fare, sono una vittima del sistema). A questo punto, dopo aver letto i tuoi magnifici pezzi qui sopra (magnifici senza ironia) mi sembra che si possa chiudere il discorso: è finita, non c’è più niente da fare, siamo fottuti, che è poi mi sembra anche l’opinione del padrone di casa, il signor Pecchioli.

    • Nemo 14 Settembre 2024

      “Ma ancora non ho capito – perché sono scemo o ritardato, come sempre gentilmente osservi quando esprimo i miei pensierini – che cosa proponi”

      Non faccio ne lo psichiatra ne il prete e oltre a non avere le competenze non ho nemmeno alcun interesse a curarti la psiche o a salvarti l’anima.

      Il mondo è sempre stato bello perché vario e sulla terra hanno sempre camminato tanto gli eroi quanto i vili, tanto i geni quanto gli scemi. La differenza dei nostri giorni è che in conseguenza alla “pestilenza” si è diffusa l’idea de “uno vale uno”, cioè che l’eroe e il vile, il genio e lo scemo, siano equivalenti. Conseguenza della “a-morale”, cioè del fatto che non c’è e non ci deve essere un sistema di riferimento che ti posiziona rispetto al “giusto” e “sbagliato”. Quindi vediamo un Trump che in tutta semplicità dice in pubblico quello che pensa e cioè che guadagnare la Medaglia d’Onore del Congresso, la massima onorificenza militare USA, è da fessi perché raramente viene concessa a persone in vita e anche quando capita, è gente che rimane segnata per sempre dalle esperienze attraverso cui è passata. Molto meglio una onorificenza “civile” che si ottiene per meriti professionali o per l’impegno filantropico in qualche ambito. Cosi godi, senza essere fatto a pezzi. Questo è il “campione” della “pseudo-destra” americana e di conseguenza è il “modello” a cui si ispirerà la “pseudo-destra” europea. Non può essere un “paladino” della “chanson de geste”, non può essere un Leonida, non può essere un Marco Antonio Bragadin, deve essere uno coi soldi, che ha avuto “successo” negli affari, che coi soldi compra la fica e altri sollazzi e coi soldi scansa i fastidi. Un “esempio” di narcisismo, un esempio per gli impiegati.

      Torno a dire, il meccanismo che ha storpiato te e tutto l’Occidente si sta muovendo, con mezzi inimmaginabili, da almeno i primi del Novecento. Non ho modo di indagare per risalire ad epoche precedenti anche se mi sembra ovvio il filo conduttore della Massoneria che si ricollega almeno all’illuminismo, parola che fa pensare a “lucifero”, che il latino significa “il portatore di luce”. Bella la “luce”, se non che bisogna pagarla con la propria anima. La tua domanda è tipica di chi è stato storpiato in modo da non riuscire a mettere in fila nemmeno il ragionamento più elementare. Secondo te io avrei in tasca la “soluzione” per fermare e correggere o invertire un macchinario che si sta muovendo da molti decenni se non secoli, un macchinario di dimensioni planetarie e se ti dico che la soluzione è un macchinario della stessa dimensione che si muova per lo stesso tempo tu evidentemente cancelli la risposta e ti riposizioni sullo zero. Lo scrivo come semplice osservazione, ogni singola volta ho provato a descrivere il fenomeno osservato, l’interlocutore mi ha fatto più o meno la stessa domanda. Perché siete tutti automi, ad un input rispondete con un output.

      In parole povere, visto che di poveri si tratta, non possiamo farci niente. Anche perché è tutto alle spalle, è tutto già accaduto, non è un pericolo, un rischio, una possibilità. Quello che possiamo fare è nuotare controcorrente, ognuno secondo le sue possibilità e propensioni. Il Corriere mi informa che un terzo degli adolescenti manifesta problemi di salute mentale. Non sono figli miei. Ripeto ancora, per vedere i figli degli altri basta mettersi fuori dalle scuole e vedere cosa passa. Mi ricordo in prima liceo un giorno arrivo e trovo due energumeni con la barba sulla porta, coll’eskimo e il tascapane a tracolla. Mi fanno “dove vai, la scuola è occupata”. Non era “occupata” come potrebbe essere oggi, cioè occupazione di maniera, era “occupata” come appendere il preside al muro e polizia e lacrimogeni. Io ero bambino e quindi tornai a casa. I miei mi vedono arrivare e mi fanno il cazziatone. Da allora quando per qualche motivo non andavo a scuola, si andava a giocare a biliardo in quei posti fetenti che erano i “bar sport” della periferia infame. Non al parco come oggi, perché i parchi non c’erano, all’epoca erano delle discariche e dei collettori fognari. La periferia dove sapevi in quali strade non andare e ogni tanto c’era la sparatoria o il cadavere. Però ogni mattina ti svegliavi con la nebbia, vai a sapere se fosse nebbia o cosa e le sirene delle fabbriche. Sotto l’articolo sulla salute mentale degli adolescenti il Corriere mi informa che la signora Brambilla chiede rispetto per tutti gli animali e della diatriba tra Grillo e Conte che gira attorno a chi gestisce l’archivio degli “iscritti”.

      Ognuno risponde di se stesso. Certo, bisogna avere una coscienza, nel senso del cogito cartesiano.

  • Sergio 14 Settembre 2024

    Requiem per l’Occidente

    Un suggestivo testo del filosofo Giorgio Agamben:
    https://www.aldomariavalli.it/2024/09/14/requiem-per-loccidente/

    Non sapevo che il Dies irae fosse stato eliminato fin dal 1970 dalla Messa di requiem. Una cancellazione da un lato logica perché questa sequenza è inaccettabile per quanto bella. D’altro lato dispiace anche un po’ che sia stata eliminata: il Dies irae ha ispirato così tanti compositori (Mozart, Cherubini, Berlioz, Verdi e altri – le mie preferenze vanno al Requiem di Berlioz). Non sopporto più il “confutatis maledictis / flammis acribus addictis”, ma anche versi come i seguenti sono odiosi, poco cristiani:
    Inter oves locum praesta,
    Et ab haedis me sequestra,
    Statuens in parte dextra.

    Un Dio Somma Bontà non può essere così impietoso, c’era già arrivato il grande Origene nel terzo secolo d. C.

    • P. 14 Settembre 2024

      Agamben, l’unica voce straordinariamente lucida già dal 2020, quando fu deriso dagli infami, tanti infami (altri, forse non meno infami, si limitarono a ignorarlo). Mi domando quanti lo conoscano, quanti leggano i suoi pezzi. Temo pochi, pochissimi. Peccato.

  • Alessandro 14 Settembre 2024

    Articolo molto interessante, come spesso altri articoli in questo portale (e lo scrive un socialista alla George Orwell) così come i commenti, ma a tutti sfugge la questione decisiva: chi è che ha creato il politically correct, i gender studies, la cultura woke, la cancel culture, ecc.? Tutti o quasi tirano in ballo le élite economico-finanziare, il grande reset, il capitalismo del controllo, perfino la lobby di colore o quella omosessuale o quella LGBTQ+. Siamo fuori strada. Tutto questo nasce nelle università statunitensi alla fine degli anni Sessanta per poi insediarsi politicamente negli anni Settanta e Ottanta nel partito democratico a stelle e strisce, infine sbarca in Europa occidentale dopo la caduta del Muro, supportato dalle istituzioni internazionali come l’ONU e continentali come la UE. Coincide con la cosiddetta terza e quarta ondata femminista, che io preferisco denominare neofemminismo, ed è quella che chiamiamo cultura woke, perchè il neofemminismo oggi strumentalizza tutte le minoranze, ne tira le fila e comanda da dietro le quinte, ovviamente con il beneplacito del potere economico-finanziario, che lo considera un alleato visto che non ne mette mai discussione la leadership. Vale sempre il detto: per capire chi comanda basta capire chi non puoi criticare. Qualcuno vada in una trasmissione RAI a criticare i mantra neofemministi e vediamo che fine fa. Inoltre, qualcuno si spiega perchè le trasmissioni di massimo ascolto televisivo, prendiamo il Festival di Sanremo, sono oggi diventate un comizio neofemminista? Basta guardarsi attorno per capire chi è il nemico principale. Stiamo a ventilare complotti e non vediamo che il capital-femminismo sta edificando la sua società sotto il nostro naso.

    • Primula Nera 14 Settembre 2024

      Credo che il Neofemminismo sia solo un altro strumento per frammentare e indebolire l’Occidente dall’interno ; ma credo che se proprio di lobbies dobbiamo parlare(anche se gira e rigira, non mi stupirei vi fossero dietro sempre le stesse persone) ,credo proprio che quelle filoimmigrazioniste (vedi silenzio assordante delle neofemministe quando il colpevole di violenze e femminicidi non è un bianco eteropatriarcale) o genderiste( vedi improvviso mutismo delle suddette sedicenti femministe, a parte la Rowling e poche altre, quando soggetti trans o similia gareggiano in gare sportive femminili scippando altre donne di trofei) , siano molto più potenti… Poi ,per me, le vere femministe sono altre(vedi le suffragette di fine ‘800/ inizio ‘900, alcune delle quali, tra l’altro, di recente demonizzate perchè “razziste”,vedi Chapman Catt o Pankhurst) ; quelle di oggi sono solo una caricatura delle femministe(tranne la già citata J.K. Rowling e pochissime altre…) strumento più o meno consapevole della finanza globalista usuraia.

      • Primula Nera 14 Settembre 2024

        Mi accorgo ora di aver fatto un record (involontario) di “credo”, in tre sole righe…

        • Alessandro 15 Settembre 2024

          Rispondo solo alle tue, perchè non ho ben compreso le altre obiezioni che mi sono state rivolte.
          C’è un modo per capire chi comanda: capire chi non puoi apertamente criticare. Ti linko questo sito che ha chiuso pochi mesi fa: https://www.lafionda.com/
          Il suo autore, Davide Stasi, da anni viene perseguito dalla magistratura in quanto ha osato proporre dei dati e delle riflessioni contro la propaganda neofemminista. Ha trascorso gli ultimi anni a spendere quattrini per difendersi dalle denunce delle lobbiste, fino a che ha alzato bandiera bianca. Ormai è stato ribattezzato l’Assange italiano, tutto ovviamente proporzionato ai capi d’accusa che ha dovuto affrontare. Mi sapete indicare un semplice privato cittadino, non sto parlando di chi ha il potere di chiudere i porti, che ha subito qualcosa di simile perchè ha osato criticare il lobbismo filoimmigrazionista o omosessualista? Non ce ne sono, mentre sui perseguitati dal neofemminismo la lista è lunga, ovviamente coperta dalla propaganda.
          Tu scrivi delle verità, e sei decisamente sulla buona strada, ma sbagli quando sottovaluti l’enorme peso decisionale che questa lobby-movimento-ideologia ha assunto in Occidente. Il femminismo a cui fai riferimento è morto e sepolto(prima e seconda ondata) ed è stato sostituito da questo (che tra l’altro ha molto a che fare con l’immigrazionismo, l’omosessualismo e il genderismo, ma non mi posso dilungare oltre ora), che, caricaturale o meno a seconda dei punti di vista, comanda in quanto ancella del potere economico-finanziario.
          Su tutto questo ci sto scrivendo un saggio, ma non voglio farmi pubblicità, quindi cito almeno due altre opere per capire il ruolo che ha assunto in Occidente: Santiago Gasco Altaba “La grande menzogna del femminismo”, in due volumi, e Vania Russo “Radiografia del femminismo. La sovversione progressista…”. Queste sono letture fondamentali per conoscere meglio ciò di cui stiamo parlando. Leggetele e vi si aprirà un orizzonte nascosto come nessun altro dalla cappa propagandistica.

          • Nemo 17 Settembre 2024

            Giusto.
            Aggiungerei una cosa.
            Il vero crimine di cui stiamo parlando è quello di distinguere una cosa da un’altra e in particolare il “vero” dal “falso”.
            Distinguere “uomo” e “donna” è solo un caso particolare, una delle infinite possibili istanze del “distinguere”.
            E’ ugualmente un crimine distinguere le persone dagli orsi, distinguere gli Italiani dagli Egiziani, distinguere gli scemi dai geni, distinguere gli ignoranti dai sapienti, distinguere Mozart da Fedez o Kant da Fedez.

            Una volta si diceva che lo Stato rivendicava il monopolio della violenza. Oggi siamo in un contesto in cui entità sovranazionali di cui non conosciamo origine, collocazione e proprietà, rivendicano il monopolio delle idee, del pensare e quindi del fare. Queste autorità scavalcano il “mondo delle idee” di platonica memoria e pretendono di decidere cosa sia “cavallo” e emanare la “cavallinità” su tutta l’umanità sottostante. Non una volta per tutte, tra l’altro ma in ogni momento le autorità superumane possono ridefinire “cavallo” (aggiungerlo o toglierlo) e tutti si devono adeguare e conformare alla direttiva. Il crimine consiste nel non esistere come automa, nel non ricevere le direttive e non adeguarsi.

            Ci sono infinite conseguenze della continua ridefinizione del significato delle parole che poi è il modo per esprimere le idee. Faccio un esempio banale. Esistono delle leggi che attribuiscono agli Italiani dei diritti e dei doveri. Appena io ridefinisco il concetto di “italiano” posso estendere o restringere il campo di questi diritti e doveri. Se “italiano” coincide con “essere umano” ovviamente sto affermando che tutti gli esseri umani hanno i diritti e doveri degli “italiani”. Da cui il Pubblico Ministero che afferma che affermare i “confini nazionali”, una cosa che è costata migliaia, centinaia di migliaia di morti, milioni, ha importanza secondaria rispetto ai “diritti umani”. Questa affermazione discende appunto dalla premessa che non c’è differenza tra “italiano” e “umano”.

            Bisognerebbe studiare la mente di un Pubblico Ministero che si ritiene investito dalla missione di rappresentare non il Popolo, la sua comunità ma l’intera Umanità per conto delle fantomatiche “autorità sovraumane” e che necessariamente considera reato capitale qualsiasi comportamento che osteggi le succitate “autorità”. Se ammazzi l’orso compi il reato più grave di tutti, più grave dell’omicidio, perché stai contraddicendo la direttiva che vuole uomini e orsi equivalenti. Se ammazzi l’omosessuale allo stesso modo compi il reato più grave di tutti, più dell’omicidio, perché ancora contraddici la direttiva che vuole la supremazia della “diversità” sul “mulino bianco”. E’ una specie di offesa a Dio, dove le “autorità sovraumane” sono il nuovo Dio e il PM è il rabbino del tempio.

      • Nemo 14 Settembre 2024

        “Credo che il Neofemminismo sia solo un altro strumento per frammentare e indebolire l’Occidente dall’interno”

        Invece è irrilevante. Nella vulgata si parla di “femmin-ismo” ma in realtà si intende “qualunqu-ismo” in un mondo dove ognuno non ha una identità definita dall’esterno, la deve inventare da zero. Quindi lo “ismo” necessariamente cancella il dualismo “maschio-femmina” mentre afferma il “generico” de LGBTXYZ che è un contenitore per tutti gli strambismi e qualsiasi strambismo. Puoi auto-definirti “gatta vegetale silicea” e nessuno può dirti niente se sei un omaccione peloso (non fatto di silicio ma di carbonio) perché la tua “auto-definizione” è come i “diritti umani”, sovrascrive qualsiasi legge, materiale e immateriale. Non che importi veramente a qualcuno della tua esistenza e dei tuoi “sentimenti”. Quello che conta è affermare che qualsiasi cosa è equivalente o “uguale” a qualsiasi altra cosa, qualsiasi idea è equivalente a qualsiasi altra idea. La cosa che mi fa ridere, in questa tempesta di merda, è che i “complottisti” o gli “anti-sistema” sono esattamente conformi. Ovvero partono affermando una loro “verità” con la pretesa che sia “vera” per il solo fatto che la affermano, in un mondo di infinite “verità” equivalenti e quindi che per nessuna di queste “verità” è prevista una verifica, dato che per definizione sono tutte vere E tutte false, compresi gli stati intermedi di un po’ vero e un po’ falso.

        Le donne sono confuse, come e più di chiunque. Se fossero capaci di intendere e volere capirebbero che appena affermiamo un concetto come “femminicidio”, ovvero una aggravante per l’omicidio nel caso la vittima sia femmina, stiamo equiparando la femmina a qualcuno che si trova in condizione di inferiorità manifesta, incapace non solo di difendersi ma di badare a se stesso, come un infante o un invalido. Quindi qualcuno che abbisogna della tutela altrui. Non si finirebbe più di aggiungere, come l’altra evidenza che i “femminicidi” avvengono nella sfera familiare o amicale da cui le “femmine” vanno a cercare i loro carnefici. E via via.
        Non importa. Niente importa, è tutto uguale, tutto ha la stessa importanza.

        • Nemo 14 Settembre 2024

          Forse sono stato poco chiaro.
          Quando io affermo X in un contesto dove tutti assumono che tutte le affermazioni sono vere e false, la mia affermazione è sempre vera, sempre falsa e sempre equivalente a qualsiasi altra affermazione. Quindi, perché la affermo?
          Qual è la ragione per cui una persona si affilia ad una certa “comunità” all’interno della quale esiste una “dottrina” di “pseudo-verità” piuttosto che un’altra “comunità” con un diverso set di “pseudo-verità”?
          Perché essere mormone piuttosto che dianetico?
          A naso direi che la ragione non può essere l’argomento o la “pseudo-verità”, piuttosto mi sembra una questione di soddisfazione di vari bisogni che richiedono l’interazione con altre persone e tutti i corollari.
          Di solito ci si arriva portati ed introdotti da un amico.

          Apriamo quindi un altro capitolo, cioè che ognuno di noi si qualifica sulla base di quello che fa ma anche sulla base della gente che si mette attorno.

          All’epoca del “lock down” sotto casa mia c’era il raduno dei “novax” ed era una celebrazione religiosa con tanto di canzoni. C’era il sacerdote col megafono che comandava il coro dei fedeli. Che mi sembrava uguale al capo della curva che comanda i cori allo stadio o i capoccia che gestivano e gestiscono i cortei delle “manifestazioni”. Ho sempre trovato singolare che in quelle occasioni la gente si guardi attorno e invece di capire di essere circondata da scemi e pazzi, si senta rassicurata e ringalluzzita per essere circondata da “collegati”, nella cerchia della “comunità”. Il Testimone di Geova palesemente si sente rassicurato e ringalluzzito nell’uscire di casa col vestito buono e il borsello a tracolla, per incontrare un altro vestito uguale e poi fare il giro. La “prova specchio” che dovrebbe farlo scappare nella direzione opposta evidentemente lo conferma nella sua condizione.

          Non a caso negli USA è pieno di culti di tutti i generi, dai “jesus freak” ai “neopagani”.

          • Primula Nera 15 Settembre 2024

            Che il cosiddetto uomo bianco sia una “fighetta” è abbastanza ovvio,altrimenti non accetterebbe ciò che sta avvenendo, quasi inerte…Che il neofemminismo sia stato soppiantato in ordine di importanza da filoimmigrazionismo e diritti lgbtqxyz l’avevo scritto anch’io poco sopra.
            Rimane il fatto che la cultura della “colpevolizzazione/espiazione “sia un dato di fatto, che poi attecchisca proprio per la labilità dell’identità degli europei di cui parli è altrettanto ovvio. Il “white guilt”,a mio parere, è un’estensione degli esperimenti condotti nella Germania nel dopoguerra per disintegrare ogni autostima e senso patriottico e identitario nei tedeschi, annichilitti da sensi di colpa collettivi irredimibili e, soprattutto, trasmissibili di generazione in generazione ; l’esperimento è funzionato talmente bene che lo hanno esteso a tutti gli europei, frammentati in minoranze rancorose e aggressive tra loro(quindi più
            facili da comandare e controllare): il peccato mortale ,in questo caso,è diventato il colonialismo,lo schiavismo,il patriarcato, l’omofobia, etc. Che siano assurdità è palese, ma che siano tuttora in corso è sicuro(molto,molto più evidenti
            nel mondo anglosassone) basti vedere le revisioni della storia e la cancellazione di giganti della letteratura da certi corsi universitari…

        • Primula Nera 15 Settembre 2024

          Nemo,non è proprio irrilevante, è uno dei tre pilastri attraverso i quali il globalismo sta colpevolizzando “l’uomo bianco ” come causa di tutti i mali(il cosiddetto “white guilt”).
          1 Il primo(pilastro) è quello verso le altre etnie: il bianco ha oppresso ,colonizzato e discriminato gli altri popoli , quindi deve revisionare profondamente la propria storia e cultura.
          2 Il secondo riguarda il suo (sempre dell’uomo bianco…)comportamento persecutorio nei confronti dei soggetti omosessuali o ,comunque, non eterosessuali : da qui la glorificazione di decine di orientamenti sessuali( anche dei più bizzarri )e i carrozzoni “pride”.
          3 L’ultimo riguarda l’oppressione della donna : tutti i maschi bianchi devono costantemente flagellarsi (anche coloro che hanno sempre rispettato le donne) in quanto intrinsecamente maschilisti e impregnati di cultura patriarcale…

          • Nemo 15 Settembre 2024

            “… è uno dei tre pilastri attraverso i quali il globalismo sta colpevolizzando “l’uomo bianco ” come causa di tutti i mali(il cosiddetto “white guilt”).”

            Vedi, come tante altre cose, il problema è che lo “uomo bianco” è una fighetta che si fa “colpevolizzare” come si fa fare tante altre cose. A monte del “Patriarcato” però c’è la cancellazione della identità. Se tu non sai chi sei è un attimo farselo dire dagli altri. Non che importi, perché lo “uomo bianco” è condizionato a vedere la vita come la vede Trump, cioè, citando uno dei pochi passaggi condivisibili di Fusaro, l’imperativo psichedelico “tu devi godere” che ha sostituito il più borghese “tu devi”.
            Quindi, tutti gli “ismi” e ogni singolo “ismo” sono irrilevanti perché è solo questione di dettagli, di incastro casuale, di topologia ma nel grande schema delle cose, tutti si riduce a quello che dicevo come “A” in “a-morale”, cioè la sottrazione che deriva dallo svuotamento del significato. Se tu affermi che ogni idea e ogni azione è vera e falsa, buona e cattiva, non fa differenza tra “uomo bianco” e “gatto con gli stivali”. Lo “uomo bianco” non sa chi è perché è condizionato a non dare valore A NIENTE e quindi a se stesso, ai suoi avi, ai suoi discendenti.
            Il “femminismo” è un concetto che come tanti altri è superato dagli eventi.
            Oggi le “donne” si trovano scavalcate dagli omosessuali e dai transessuali, tanto per la faccenda dei “diritti” che più banalmente quando si presenta un energumeno sul ring delle olimpiadi e le prende a pugni in faccia. Hanno guadagnato la “parità”, quindi c’è la “box femminile” del “femminismo” e oplà, siccome è tutto uguale, non ci sono “donne” ma “cosi” e giù botte.

            “… verso le altre etnie”

            Anche qui. Come scrivevo altrove, lo “uomo bianco” manda la figlia minorenne fuori la sera vestita da porno e sa che questa fa a farsi prendere a sberle dai “nuovi italiani”. Il figlio dello “uomo bianco” se non va a comprare la droga dagli stessi “nuovi italiani”, esce vestito come la sorella. Lo “uomo bianco” si colloca allo stesso livello dei figli, è un loro coetaneo e non ha niente da dire e niente da dare. Dato che, come sopra, che abbia figli non è collegato alla sua “identità”, nel Mondo Nuovo i figli si compravendono o te li assegna lo Stato.
            Non c’è “colpevolizzazione”, c’è il nulla, il vuoto cosmico.

            “… il bianco ha oppresso ,colonizzato e discriminato gli altri popoli , quindi deve revisionare profondamente la propria storia e cultura.”

            Ma cosa vuoi revisionare in un mondo di analfabeti e in un mondo dove la “cultura” è una costruzione artefatta prima via marxismo e poi via globalizzazione massonica. In Italia avevamo una cosa buona che erano i licei, li stiamo progressivamente trasformando in “scuole professionali” proprio perché quel tipo di “cultura”, seppure storpiata dal marxismo onnipresente, non serve alla Massoneria. Serve la “scuola-lavoro”. Il “lavoro” contemporaneo implica necessariamente il “migrante” che si sposta sul globo per andare dove serve. Il “migrante” non ha “storia e cultura”, come non ce l’hanno gli Americani. Per diventare americano devi spogliarti della tua identità per assumerne una convenzionale che fondamentalmente è ancora la “scuola-lavoro”, cioè lavoro-guadagno-pago-pretendo. Sei americano quando hai i soldi per comprare il cartone da 36 uova, lavate e refrigerate.

            “…i soggetti omosessuali”

            Vuoi dire i soggetti qualsiasi-sessuali. Dato che è tutto uguale, puoi avere una sessualità che includa qualsiasi essere animato o inanimato ed è comunque equivalente. Se facciamo una astrazione, è anche difficile definire cosa sia la “sessualità”. Un domani Musk ti impianta un microchip nel cervello e da li è tutta discesa.

            “… L’ultimo riguarda l’oppressione della donna.”

            Oltre le cose che ho già scritto ne aggiungo un’altra. Il Patriarcato che opprime le donne è un concetto che era dirompente quando esisteva il Patriarcato. Più passa il tempo più diventa un concetto labile, perché, insisto, le donne non partoriscono con dolore e gli uomini non guadagnano il pane col sudore della fronte. Siamo usciti dalla maledizione divina conseguente la cacciata dal Paradiso Terrestre, siamo diventati concettualmente incorporei. Non puoi accusare qualcuno di un crimine se nello stesso tempo cerchi di convincere questo qualcuno che non esiste. Se cancelli la identità dello “uomo bianco” nello stesso momento, come il reato che si estingue con la morte del reo, cancelli anche le ipotetiche “colpe”. Quindi, ancora, il “risarcimento” tipo “quote rosa” viene svuotato di significato perché anche la “donna” viene cancellata e quando prova a fare valere l’utero, arriva un “lgbtxyz” che la scavalca.

            In poche parole, sei rimasto indietro di qualche giro.

          • Primula nera 15 Settembre 2024

            Nemo, ti ho risposto,(per errore) un po’ più sopra….

          • Nemo 16 Settembre 2024

            Primula Nera, mi sa che non ci capiamo su un fatto fondamentale.

            La tua idea del mondo è indietro di cent’anni.
            Quando ancora c’era “uomo” e “donna”.

            Oggi la dualità è tra la Nuova Umanità e qualsiasi cosa sia in qualche maniera riferita al “mondo-di-prima”. La Nuova Umanità si compone di “enti” che sono qualsiasi cosa e nessuna cosa e questo concetto si oppone a qualsiasi sistema di riferimento che posizioni le persone le une rispetto alle altre e ciascuno rispetto al riferimento. Il problema oggi non è che sei “Uomo” e quindi porti la colpa del “Patriarcato”, il problema è che affermi una qualsiasi posizione che “discrimini” o “offenda” chiunque altro a qualsiasi titolo.

            Il Corriere ci informa che un terzo dei ragazzi (a Milano?) manifesta problemi di salute mentale. Quando ero ragazzo io ti trovavi su una branda in uno stanzone e alle sei di mattina, con fuori meno dieci, entrava un energumeno che scagliava lo sgabello per terra urlando “sveglia merdeee, giù dalle brandeee” e poi ti toccava correre di qui e di la, pulire cessi, lavare pentoloni e tante altre cose discriminanti e offensive mentre nessuno si preoccupava del tuo benessere mentale, anzi, si dava da fare per renderti la vita peggiore possibile. Il che ci riporta ancora al fatto che il mondo non è più quello che pensi tu.

    • Nemo 14 Settembre 2024

      “Siamo fuori strada. Tutto questo nasce nelle università statunitensi”

      Se non che le università statunitensi non esistono nel vuoto, di fatto sono aziende che ricevono finanziamenti e si strutturano in maniera da ottemperare alle direttive. I professori sono come i giornalisti, gente stipendiata per adoperarsi in funzione del controllo delle masse. Come diceva un mio conoscente, attacchiamo il ciuccio dove dice il padrone.

      Poi, da sempre si adopera l’istruzione per definire o ridefinire lo status quo. Cominciando dall’antichità quando un popolo vinto veniva cancellato eliminando tutti i “portatori della cultura” e arrivando alle scuole del Regno d’Italia in cui zelanti maestre con il righello facile sopprimevano le lingue e gli usi locali per imporre la “italianità convenzionale”. A me hanno fatto studiare l’Eneide di Virgilio, la Divina Commedia di Dante e i Promessi Sposi di Manzoni, seguendo un palese filo logico che partiva dalla romanità “non-tanto-pagana”, passava dalla cristianità medievale appoggiata sopra la romanità e arrivava al Risorgimento che poi finiva nella Grande Guerra e da li si passava ai Fasci Littori. Mentre sul banco dovevo studiare quelle cose, capitava che nel doposcuola mi facessero marciare in cortile cantando “Bandiera Rossa”. Si apre quindi il capitolo della “educazione parallela” che derivava dalla dottrina di Gramsci relativa alla necessità di colonizzare la “cultura”. La “sinistra” che allora voleva essere di stretta ortodossia marxista, col tempo si è rivolta a chi pagava meglio, i capoccia di Lotta Continua sono finiti tutti nei consigli di amministrazione e nelle direzioni e gli insegnanti militanti di “Bandiera Rossa”, mentre chiudevano le fabbriche per spostarsi altrove, hanno militato per il “liberalismo”, inteso nel senso de “liberal americano”. Chiudiamo quindi il cerchio con le università USA. Gli stessi che pagano da loro, pagano anche da noi. Quindi è ovvio che gli stipendiati applichino le stesse direttive la e qui.

      Complotto? Non so, il maiale che vede arrivare un tizio col coltello in mano pensa al “complotto”?

  • P. 14 Settembre 2024

    Si tratta di prosa e quindi non si trova a inizio verso, ma potremmo definirlo una sorta di “andamento anaforico”. Comunque non disturba 😉

    • P. 14 Settembre 2024

      * per Primula Nera.

    • Primula Nera 15 Settembre 2024

      Grazie per la comprensione

  • UnUomo.InCammino 14 Settembre 2024

    Sergio scrisse:
    > che cosa proponi, che cosa possiamo forse ancora fare

    La prima cosa che possiamo fare è che stiamo facendo è, nel mare oscuro di cacca arcobalenga, di tenere a mente e cuore il faro della Verità. Può essere la loro fede, per i cattolici qui presenti, depurata delle tendenze secolaristiche attuali, la semplice realtà fisica, biologica, oggettiva per i laici.
    La seconda cosa, più impegnativa in quanto richiede una dose elevata di estraneamento, è di isolarsi di stare lontani dai flussi fognari di moda e di dare esempio di vita retta. L’esempio è destabilizzante per coloro che hanno ancora qualche raziocinio. Ed è molto impegnativo, personalmente.
    Questo è un punto critico, strategicamente, perché porta ad un isolamento, non puoi stare nelle chiese di matti, bacati, minorati, etc. e devo difenderti da loro e dalle loro tentazioni suadenti di unirti alla gregarietà.
    Questa difesa è un tirar su muri, chiudere porte e ciò tiene lontano il peggio ma pure possibili alleati, compagni di ventura.
    C’è il problema del potere perché esso avvicina al male ed è il male, ciò che esso propone come moda. Vediamo cosa succede a “capi” che entrano nel mulino del potere e si infarinano della sua farina velenosa, corruttrice. Del resto non possiamo pensare di non gestire il potere che è del mondo, se vogliamo partecipare a cercarlo di tenerlo in piedi, di lottare contro il suo collasso, ‘sto mondo.
    Qui, oltre all’essere esempio, di viverlo quotidianamente, non ho molte idee. Vedo, nelle “sinistre” un sacco di pseudo intellettuali, semicolti che eccellono nel blaterare e pure nella estrema disonestà intellettuale di una prassi antitetica alle loro bacate teorie.
    Questo, l’esempio, è il primo distinguersi da questa abiezione.

  • Primula Nera 15 Settembre 2024

    Avevo risposto all’ultima obiezione fattami da Nemo,ma la mia risposta è comparsa poco sopra il suo intervento…

  • UnUomo.InCammino 27 Settembre 2024

    Ho letto tutta la conversazione tra Primula Nera e Nemo.
    Vedo un unico filo conduttore, la lotta donchisciottesca, con furore ideologico, a tutto ciò che è diversità, differenza, alle caratteristiche che delineano la diversità.
    Lo ugualismo è degradato dal comunismo al mescolone arcobalengo tutto frantumato, frullato, omogeneizzato LGBTQWERTY, no-border, etc.
    Anche il femminismo (l’odio per le tette, per l’allattamento, per il “patriarcato” interpretato come causa, l’auto misoginia, la fobia per ciò che è essere donna, l’ambizione a maschilizzarsi negando la femminilità – il pugilato femminile apprezzato dalle femministe è solo un collasso della femminilità sostituita da una grottesca pseudo maschlilità) è una delle espressioni dello ugualismo.

    Penso a La genealogia della Morale di Nietzsche: siamo già molto oltre! Hanno ugualizzato agnello e lupo stravolgendoli rendendoli irreali, assurdi.
    È sufficiente osservare i promozionali delle pellicole ciarpame, inquinamento Made in USA, in cui il lupo è omosessuale e vegan, la agnella è un’eroina bulla, negra e lesbica che distrugge a pugni i lupi etero, etc. .

    Scritto da furbofono, chiedo scusa per refusi e altro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *