18 Settembre 2024
Età oscura

Navigare necesse est. Vivere, non est necesse – Rita Remagnino

La figura di Ulisse offre a Dante il pretesto per intavolare un importante discorso morale sulla sete di Conoscenza. Già trattato nel Canto XX dell’Inferno dedicato agli indovini il peccato intellettuale coinvolge in prima persona il poeta, che infligge una pena lieve ai fraudolenti che mal consigliarono quanti si affidavano al loro ingegno. Le anime

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Dalle stelle alle stalle – Rita Remagnino

Ritrovatosi nella “selva oscura” un giovedì, la mattina del sabato (26 marzo) Dante è ancora alle prese con i trabocchetti dell’Inferno. Il crescendo dei riferimenti astronomici segnala tuttavia l’approssimarsi della via d’uscita, alla quale seguirà la scalata verso il Sacro Monte del Purgatorio, cioè l’avvio del suo percorso di purificazione e liberazione. Questo è l’incipit

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Età oscura

Ridi, che ti passa la paura – Rita Remagnino

Nel corso del suo viaggio nei mondi oltremondani Dante allude spesso a conversazioni segrete con Virgilio che la sua Commedia non ritiene opportuno riferire. Cose loro. Inizia ribattendo su questo chiodo il XXI canto dell’Inferno: “Così di ponte in ponte, altro parlando / che la mia comedìa cantar non cura […]”. Intanto i pellegrini camminano

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Voglio, comando e posso – Rita Remagnino

Il XX Canto dell’Inferno è dedicato agli indovini della IV Bolgia, che in vita hanno preteso di competere con la prerogativa divina di conoscere il futuro. Alla vista della processione dei penitenti, costretti a camminare a ritroso con la testa rovesciata all’indietro per avere creduto di vedere troppo avanti, Dante si appoggia a uno spuntone

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Età oscura

Guadagna bene chi guadagna ultimo – Rita Remagnino

Prima di toccare il traguardo nell’Età Oscura l’accoppiata perdente «soldi-degrado» ha galoppato in varie epoche, compresa quella di Dante. Il poeta torna sull’argomento durante l’incontro con tre concittadini che vagano nudi come vermi e tutti spellati per il terzo girone del settimo cerchio dell’Inferno: purtroppo, dice, a Firenze non albergano più “cortesia e valor” come

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Età oscura

Segui il tuo dèmone – Rita Remagnino

Dante si finge stupito di trovare all’Inferno il suo maestro di retorica, ser Brunetto Latini, colpevole di sodomia e perciò bersagliato dalle fiamme eterne. Se avesse scritto oggi una cosa del genere, come minimo sarebbe stato radiato dall’Albo degli Italiani Illustri con l’accusa di omofobia. Una sorte condivisa da molte altre personalità del Belpaese, quali

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L’arte della guerra è l’arte di distruggere la guerra – Rita Remagnino

Posseduto da un’ira furibonda che lo fa sragionare, rendendolo un po’ tonto, il Minotauro domina il XII canto dell’Inferno dantesco. Come la guerra questo ibrido ha trascorso la vita nutrendosi di carne umana, mentre adesso odia l’universo intero. Si scaglia persino contro Dante scambiandolo per Teseo, il suo assassino, e quando Virgilio gli dice che

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Fai attenzione a come pensi e a come parli – Rita Remagnino

Dante Alighieri è un «uomo di carattere», come si dice oggi per definire qualcuno che ha un brutto carattere. Lui stesso si fa proclamare da Virgilio “alma sdegnosa” (Inferno, canto VIII, 44) in quanto acerrima nemica di tutta la viltà, la corruzione e la stoltezza di cui è pieno il mondo. Occorre dire però che

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La Via Solare di Dante – Rita Remagnino

Nel quarto cerchio infernale Dante colloca due schiere antitetiche di peccatori, gli avari e i prodighi, che in modo diverso nella forma ma uguale nella sostanza si sono allontanati dalla giusta misura (il Centro). La loro pena è grottesca: costretti a spingere con il petto degli enormi macigni in sensi diametralmente opposti si scontrano in

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Dacci oggi il nostro (tecno)pane quotidiano – Rita Remagnino

Il teriantropo posto a guardia del terzo cerchio infernale ha un triplice volto e tre gole profonde che latrano come altrettanti cani rabbiosi, assordando i peccatori confinati nel buio. Tre volte tre, il numero del «divino occulto». Mostra i denti minaccioso quando vede avanzare i viaggiatori calpestando le anime fradice di pioggia gelata: “Noi passavam

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