29 Marzo 2024
Controstoria

ITALIA 1921: Grosseto 27 giugno – seconda parte – Giacinto Reale

  Ma che è tutto questo fottio, tutta questa gente inutile? Ma le spedizioni sono cose di molto serie e non un Carnevale di Viareggio.   Il risultato elettorale, l’inerzia delle Forse dell’Ordine, una qualche ritrovata animosità sovversiva rendono, nei primi mesi del 1921, la vita dei pochi fascisti presenti a Grosseto particolarmente difficile. Per

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ITALIA 1921: Grosseto 27 giugno – prima parte – Giacinto Reale

Lavoratori! I Fasci sono sorti per impedire tutte le camorre e non adoperano la violenza se non per difendervi. Prima di combatterci, provate se quello che affermiamo è falso.   A Grosseto il fascismo “arriva” tardi. Lo riconoscerà, vent’anni dopo, anche la pubblicazione ufficiale dedicata al “movimento delle squadre”:   In quei primi anni (1919

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Controstoria

ITALIA 1921: Valdottavo, 22 maggio (terza parte) – Giacinto Reale

  Gli amici che ci abbandonano nell’ora triste ci fanno schifo, e noi li consideriamo passati al campo avversario Nel clima esasperato che si è instaurato a Lucca dopo i tragici fatti del 22 maggio, è quasi inevitabile che avvenga qualcosa di irreparabile. Nella tarda serata del 24 cinque squadristi si presentano a casa di

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ITALIA 1921: Valdottavo, 22 maggio (seconda parte) – Giacinto Reale

“Non è in buona fede e non ha retta coscienza chi non sa o non vuole riconoscere l’assalto di una nuova specie che il nemico ci ha mosso. Abbiamo resistito e resistiamo ancora, serenamente e senza tentennare” L’ abilità di organizzatore di Scorza, unita al suo personale carisma, in pochi mesi fanno crescere il Fascio

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ITALIA 1921: Valdottavo, 22 maggio (prima parte) – Giacinto Reale

  “Fu squadrista animosissimo, sempre presente ad ogni cimento e ovunque occorresse agitare in alto la fiaccola della purissima fede fascista”. A Lucca il Fascio di Combattimento viene costituito abbastanza tardi, il 26 ottobre del 1920, da un piccolo gruppo di ardimentosi. Sono pochi: studenti, inebriati dall’amor di Patria, ex combattenti (molti gli Arditi) che

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Controstoria

Come ti festeggio il 1° Maggio: l’omicidio Riganti – Pietro Cappellari

A cento anni da un delitto dimenticato…   Il 1° Maggio è la Festa dei Lavoratori soltanto dal 1946. Fino ad allora il 1° Maggio era solo una festa socialista e solo nel 1946 venne imposta come data ufficiale per la Festa di “tutti” i Lavoratori, nella visione politica totalitaria tipica del socialcomunismo, per cui

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Controstoria

Leoni o sciacalli? – Fabio Calabrese

Come è consuetudine da tre quarti di secolo, l’Italia si appresta anche quest’anno, il 25 aprile, a festeggiare la sua sconfitta nella seconda guerra mondiale. Senza girarci intorno, se continua a esserci imposta questa festività grottesca, è perché, in buona sostanza, essa è la festa della sinistra, della parte “rossa”, dei “vincitori” che continuano a

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Appunti di Storia Controstoria

Torino, 25 aprile: mamma vado forse a morire (terza parte) – Giacinto Reale

“Signor Prefetto, sono nato scemo, sono cresciuto scemo, ma non voglio morire scemo. Da questo momento noi occupiamo la Prefettura…   Le ragioni della politica incombono, e il Fascio torinese, alla vigilia delle elezioni, alle quali si presenta, come nel resto d’Italia, inserito nei “Blocchi Nazionali”, esordisce con un manifesto dallo stile certamente inconsueto: Italiani!

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Appunti di Storia Controstoria

L’imboscata di Renzino-Foiano della Chiana (Arezzo) – Stelvio Dal Piaz

Sabato 17 aprile 2021 è ricorso il centenario di uno dei più gravi fatti di sangue che si registrò nel corso di quella tornata elettorale nel territorio aretino. Premetto che nell’autunno 1920 e inizio 1921 siamo nel periodo delle famose < settimane rosse > nelle quali comunisti ed anarchici – guidati e foraggiati da agenti

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Appunti di Storia Controstoria

Torino, 25 aprile: mamma vado forse a morire (seconda parte) – Giacinto Reale

“Vado forse a morire. Non piangere, ma sii orgogliosa di tuo figlio. Viva il fascismo, viva l’Italia. Tuo figlio. 25 notte”. La sera del 25 aprile Cesare Odone, operaio alla ditta Giachero, mutilato di guerra e fascista, si reca, accompagnato da due colleghi di lavoro, a casa di Giovanni Galbiati, comunista, membro della Commissione interna

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