19 Ottobre 2025
Transumanesimo Uncategorized

Saturnalia a Black Rock City – Rita Remagnino

Così come un tempo l’essenza della magia risiedeva nel suono (parole sacre, mantra, invocazioni), nell’Era delle Immagini il fulcro del potere si trova nella forma iconica, nel simbolo digitale che si propaga nella rete in modo virale, alterando la percezione, e dunque la realtà stessa.
I nuovi «veicoli eso-culturali», o sigilli-meme, agiscono nelle menti come incantesimi postmoderni, fluidificando ogni significato. La loro efficacia è contenuta nella ripetizione e nella condivisione che dovrebbero, almeno nelle intenzioni, far accadere le cose in senso a-casuale, come del resto dovrebbe fare l’autentica magia. Ma ecco alcuni esempi:

1. Il Glifo di Apple
• Significato esoterico: la mela morsicata è un richiamo al frutto proibito, alla conoscenza occulta del Serpente, alla sua caduta e all’emancipazione di Eva.
• Effetto magico: trasforma il desiderio di status in adozione tecnologica, creando una realtà distorta dove la padronanza di certi dispositivi (IA) equivale a un’iniziazione.

2. Il Doge
• Significato esoterico: lo Shiba Inu giapponese, qui utilizzato come archetipo dell’abbondanza ironica, suggerisce un caos benevolo.
• Effetto magico: trasforma l’absurdo in valore reale (es. la criptovaluta Dogecoin, che sfida l’economia tradizionale con falsa giocosità).

3. Il Bitcoin
• Significato esoterico: la B barrata evoca simboli alchemici (come ☉, l’oro) e rappresenta una ribellione contro i sistemi esistenti.
• Effetto magico: creazione di una nuova realtà economica basata sulla fede collettiva in un algoritmo decentralizzato.

4. L’Emoji del Polpo
• Significato esoterico: il polpo come metafora del controllo occulto (Deep State, algoritmi onnipresenti).
• Effetto magico: molto popolare nelle teorie cospirative, modella narrative che influenzano l’azione politica e sociale.

5. Il Simbolo di Neuralink
• Significato esoterico: la fusione uomo-macchina come nuovo mito prometeico.
• Effetto magico: il potere del simbolo che prepara la società all’accettazione della svolta transumanista.

6. Il Simbolo di Anonymous
• Significato esoterico: la maschera di Guy Fawkes come archetipo della ribellione occulta.
• Effetto magico: trasforma l’anonimato in un potere collettivo in grado di influenzare gli eventi.

Un’attenzione particolare merita il logo di Twitter/X ( o ), strettamente legato al «culto di Saturno» praticato nella Valle del Silicio. Il significato esoterico della richiama la doppia falce, o croce ruotata, del dio del Tempo (Κρόνος), spesso rappresentato accanto a questo strumento di raccolta, e quindi di recisione.
Tradizionalmente, Saturno è un simbolo di:
• morte e trasformazione (fine di un ciclo → nuovo inizio);
• confinamento e limite (governa il tempo, le strutture, il karma);
• rovesciamento del potere: divora i suoi figli (il futuro), mentre la tecnologia per imporsi ha bisogno di «divorare» il sistema vigente (il passato);
• trasforma la materia grezza in oro, cioè le idee in miliardi.

Per quanto riguarda il mondo transumanista, tale impalcatura ideologica potrebbe essere un retaggio della “Fraternitas Saturni” – fattore propulsivo della magia del caos – che cent’anni fa mescolò tantrismo gnostico, dottrine della Via della Mano Sinistra e luciferianesimo. Fondata in Germania nel 1925, la loggia si diffuse rapidamente nelle stanze del potere amministrativo e politico inglese, già intriso di esoterismo vittoriano, rafforzando l’ascendente esercitato sull’alta borghesia dall’occultista Aleister Crowley (S. Flowers, The Fraternitas Saturni: History, Doctrine, and Rituals of the Magical Order of the Brotherhood of Saturn, InnerTraditions, Rochester, 2018).

Così come all’inizio del XX secolo Crowley si auto-nominò guida dell’umanità nell’Eone di Horus, oggi i titani del tech si ergono (senza mandato) a organizzatori dell’imminente fine del mondo, ovvero decisori delle modalità della sua rigenerazione. Ossessionati da una forma di «superomismo tecnocratico», principalmente legata all’idea di successo e fortuna, essi si sentono «i più adatti» a modellare il futuro sotto la protezione del Grande Severo (simbolo del tempo, della struttura, della limitazione, dell’oltreuomo mitico).

Il problema per noi, gente comune del XXI secolo, è che la voracità degli adepti del moderno Saturno/Kronos minaccia di divorare privacy, democrazie e diritti sociali. Una cosa per loro naturale, visto che interpretano la Singolarità (il futuro) come la logica conclusione del processo iniziato con l’Età dell’Oro (il passato). A ciclo concluso, assicurano, l’umano incrocerà di nuovo il proprio destino con il divino (dalla di Twitter, a Space ) e avrà inizio un nuovo Eóne [dal gr. αἰών -ῶνος, propr. «età, periodo», dalla stessa radice da cui il lat. aevum].
Non tutti gli umani, questo è sottinteso, ma solo coloro i quali – addentro alle segrete cose – celebreranno nel frattempo gli opportuni riti propiziatori: una miscela di esoterismo, ideologia transumana e cultura tech genericamente definibile come «tecnomagia», o «magia dell’innovazione».

A tale proposito, uno dei guru più conosciuti, Elon Musk, ha parlato di intelligenze artificiali come «potenti mezzi per evocare il demonio». Dall’esterno, in effetti, l’impressione è proprio quella di avere a che fare con una sorta di satanismo simbolico che, indossando maschere differenti, si mimetizza con il tutto (J. Canales, L’ombra del diavolo, Bollati Boringhieri, Torino, 2021).

In questo ambito i sistemi di segni, culturalmente percepiti come vettori o codici digitali, sostituiscono gli incantesimi, mentre i venture capitalist agiscono in veste di nuovi sacerdoti secondo la Legge di Attrazione (o Law of Attraction, LOA), un concetto esoterico-new age imperniato sulla credenza che i pensieri e le emozioni influenzino direttamente la realtà, attirando eventi, circostanze o persone corrispondenti alla propria «frequenza vibrazionale».

L’idea si basa sul precetto “simile attrae simile”, perciò chi persegue con fede assoluta i propri desideri (soldi, successo, relazioni influenti) finirà per realizzarli. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Il castello di carte crolla non appena si scopre l’estrazione sociale dei miliardari e degli imprenditori di successo che occupano la scena tech, quasi tutti provenienti da ceti altolocati, o comunque da contesti privilegiati.

Ciò nonostante, nella Valle del Silicio la Legge di Attrazione viene sbandierata come un manifesto di intenti accessibile a tutti e creato per hackerare il destino attraverso poche semplici mosse: pensiero → emozione → vibrazione → realtà. Il fine giustifica i mezzi, provare per credere.

La visione confligge con l’esperienza, ovvero con gli esempi offerti dalla Storia, dove animate dalla smania del controllo assoluto quasi tutte le figure titaniche dell’antichità (Saturno in testa) sono finite disintegrate dalle leggi da loro stesse promulgate per schiacciare il prossimo.
Chi edifica il potere sulla paura ne diventa, invariabilmente, la vittima sacrificale. Ma, forse, la tecno-élite non lo sa. Affascinata dai saperi proibiti e mossa dall’hybris dell’eternità, ha riesumato il Dio del Tempo senza riflettere troppo sull’autofagia in cui sprofonda chi divora la sua stessa stirpe.

Per legittimare il proprio potere non basta attingere dall’immaginario arcaico spunti che, una volta estrapolati dal loro contesto, finiscono per apparire assurdi e grotteschi. Ne è un esempio il Grande Rito della Valle del Silicio, cioè il “Burning Man Festival”, una rivisitazione in chiave pop del «sacrificio umano» praticato dalle tribù celtiche in casi eccezionali (es. carestie, guerre, epidemie) e descritto da Giulio Cesare nel De Bello Gallico (VI, 16).

In quei funesti frangenti, i druidi ordinavano il rogo di un’enorme figura di vimini riempita di uomini vivi che venivano «offerti» agli dèi nel tentativo, disperato e spesso vano, di salvare il resto della comunità. All’opposto, l’imitazione 4.0 della cerimonia è nata come un gioco di società.

Il primo spettacolo andò in scena durante il solstizio d’estate del 1986, sulla Baker Beach di San Francisco, dove due artistoidi (Larry Harvey e Jerry James), attorniati da una piccola folla di spettatori, allestirono una specie di rogo votivo (solve et coagula) durante il quale venne data alle fiamme una raffigurazione antropomorfa di grandi dimensioni.
Negli Anni Novanta il festival si spostò nel lunare deserto del Nevada, dove tuttora si svolge ogni estate. La combustione rappresenta il ciclo di morte e rinascita, un tema caro ai tech-messianisti che, sognando l’immortalità digitale, agevolano il processo di combustione con l’uso di droghe (es. dimetiltriptammina, psilocibina) e danze estatiche dove lo sfinimento fisico è iniziazione.

Chiunque abbia lavorato in posizione di vertice nella Valle del Silicio ha affrontato questo rito di passaggio, si è abbandonato ai ritmi elettronici ed è stato stordito da fasci luminosi simili all’aurora boreale (un richiamo all’oltreuomo mitico). Ritrovandosi di lì a poco tempo, guarda caso, ancora più ricco di prima poiché sotto i bagliori del fantoccio che brucia si pianificano monopoli, nuove AI e utopiche colonizzazioni spaziali.

Molte startup e idee innovative sono nate durante i saturnalia del Nevada (es. Google). Nella cerchia tecnocratica, andare a Black Rock City per esorcizzare Saturno – il Tempo e la Morte – è considerato un passaggio irrinunciabile. Sembra che sugli stregoni multimiliardari, il Burning Man funzioni da catarsi controllata, anche se i maligni lo considerano solo un modo per esorcizzare la colpa del potere senza rinunciarvi.

Infatti, il bel gioco dura poco: tutto nasce e muore nel giro di una settimana «dentro le mura» di Black Rock City, la città temporanea disegnata come un cerchio con strade a raggiera e un tempio, o altare saturnino, dove i partecipanti lasciano messaggi, foto e oggetti personali da bruciare. Dopo di che, i tecno-miliardari tornano a Palo Alto carichi di adrenalina e ancora più decisi ad imporre un futuro algoritmico (B. Doherty, This Is Burning Man: The Rise of a New American Underground, Benbella Books, 2006).

Tutto questo dimostra, caso mai ce ne fosse bisogno, che il capitalismo digitale ha un debole per le sette pseudo-spirituali, le più iconiche delle quali sono nate proprio negli States, dove, appunto, la religione transumanista segue gli echi di rituali magici e coltiva reminiscenze esoteriche come quella legata a Saturno (dal simbolismo della , all’ossessione del «potere»).

Forse, ma non ci sono prove al riguardo, potrebbe andare oltre la semplice coincidenza linguistica la corrispondenza del nome della «città effimera» con BlackRock, il gigante degli investimenti fondato da Larry Fink nel 1988. Il che, se fosse vero, qualificherebbe l’attuale periodo storico come l’«Era del Cannibalismo».
Ne sono una testimonianza i social, che distruggono il tessuto sociale da cui traggono profitto. O l’ossessione per l’eternità – dall’upload della mente alla conquista di Marte – che manifesta la paura di essere superati (cioè, divorati) da mercati più giovani e feroci.

Nei riti volti a placare il dio del capitale, l’innovazione si trasforma in un sacrificio dove la vittima è, inevitabilmente, il futuro stesso. Ha senso, dunque, che la ricorrenza si celebri nel Deserto del Nevada: se la geografia è un destino (Napoleone), il deserto è il luogo deputato alle prove iniziatiche (Mosè, Cristo, Buddha). In mezzo alle dune non ci sono leggi né occhi indiscreti, il suolo è una tabula rasa, perfetta per reinstallare una realtà nuova di zecca.

Caso vuole, o forse no, che a poche ore di auto da Black Rock City si trovi la famosa Area 51, dove si sperimentano tecnologie segrete. Intrisi come sono di fantascienza, molti burner potrebbero credere veramente che quaggiù siano conservati reperti alieni, caso in cui il Burning Man esprimerebbe anche la volontà di hackerare quel sapere proibito.

Da parte sua, l’élite militare non commenta.
Finge disinteresse verso i transumanisti teologici che attendono il solstizio d’estate per bruciare la brutta copia dell’Homunculus Sacrificale simbolo dell’Ego, del passato, delle illusioni, di tutto ciò che verrà divorato dalle fiamme affinché i nuovi maghi possano governare il Tempo (con IA, criogenia, metaverso), e, magari, rinascere sotto forma di cyborg.
Al di là di qualsiasi altra considerazione, comunque, Black Rock City è l’unico posto al mondo dove si può decidere di distruggere vite, economie, interi mercati ed essere celebrati come «grandi visionari», con milioni di follower al seguito. Magia!

Ricercatrice indipendente, scrittrice e saggista, Rita Remagnino proviene da una formazione di indirizzo politico-internazionale e si dedica da tempo agli studi storici e tradizionali. Ha scritto per cataloghi d’arte contemporanea e curato la pubblicazione di varie antologie poetiche tra cui “Velari” (ed. Con-Tatto), “Rane”, “Meridiana”, “L’uomo il pesce e l’elefante” (ed. Quaderni di Correnti). E’ stata fondatrice e redattrice della rivista “Correnti”. Ha pubblicato la raccolta di fiabe e leggende “Avventure impossibili di spiriti e spiritelli della natura” e il testo multimediale “Circolazione” (ed. Quaderni di Correnti), la graphic novel “Visionaria” (eBook version), il saggio “Cronache della Peste Nera” (ed. Caffè Filosofico Crema), lo studio “Un laboratorio per la città” (ed. CremAscolta), la raccolta di haiku “Il taccuino del viandante” (tiratura numerata indipendente), il romanzo “Il viaggio di Emma” (Sefer Books). Ha vinto il Premio Divoc 2023 con il saggio “Il suicidio dell’Europa” (Audax Editrice). Altre pubblicazioni: "La vera Storia di Eva e il Serpente. Alle origini di un equivoco" (Audax Editrice, 2024). Attualmente è impegnata in ricerche di antropogeografia della preistoria e scienza della civiltà.

2 Comments

  • Giovanni Bassoli 21 Settembre 2025

    Trovo molto interessante la lettura di Rita Remagnino relativa al connubio transumanesimo- “nuova magia” che, a mio avviso, richiama un scimmiottare la Magia vera in questa epoca sempre più ahrimanica.

  • Rita Remagnino 21 Settembre 2025

    Grazie, Giovanni Bassoli. In effetti, è proprio così: il periodo ahrimanico è quello delle caricature, delle parodie e delle imitazioni grottesche. Chi tenta di ridicolizzare ciò che è sacro, finisce inevitabilmente per auto-ridicolizzarsi. E siccome oggi si fa un gran parlare di intelligenze artificiali e di transumanesimo come se fossero conquiste sensazionali anziché invenzioni e intuizioni umane, mi è sembrato opportuno seguire il consiglio del noto stratega militare Sun Tzu, il quale, nel celebre trattato “L’Arte della Guerra”, consigliava di studiare a fondo l’avversario per sconfiggerlo in battaglia, e, ovviamente, non averne paura. Un caro saluto.

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