6 Dicembre 2024
Esoterismo

La Mente ed i suoi poteri – Stefano Mayorca

Supermente e verbum generatore

Nel magma interiore che presiede ai diversi stati d’animo che si agitano nella mente inconscia, risiede il mistero dell’essenza animica. Proprio come un vulcano attivo ribollente di lava, la struttura sottile dell’uomo evoluto produce sommovimenti che interagiscono con l’esterno. Capire e dominare questi movimenti o cambiamenti, equivale a carpire il segreto della Mente superiore o supermente. Questa parte celata dell’individuo, difficilmente può essere svelata. Essa è in contatto ed è unificata con il Macrocosmo, con l’Universo pulsante di vita.

La sua matrice, di ordine divino, è collegata alla forza primordiale che ha dato vita alla Creazione. Questo super-senso è responsabile di tutte le più piccole vibrazioni interiori, anche quelle appena percettibili, nascoste nel profondo dell’essere occulto, ossia invisibile ma agente a vari livelli, guidato dalla forza emanata dalla mente superna.

Se paragoniamo il verbo generatore, fonte di realizzazione nel contesto rituale al supersenso, vedremo come un tono basso e ronzante (rumore sordo, continuo e vibrante) emesso dal mago, risulti essere quello che vibra maggiormente. Il tono in questione, magnetismo sonoro, permette di interagire con la parte superiore del subconscio o Mente Madre, per così dire. Scaturendo da dentro come un fiume in piena, il verbum è in grado di risvegliare le sottili forze magiche deputate all’atto generativo. Tutto procede dall’interno, vero e proprio laboratorio in cui si elaborano strategie realizzanti. Ciascun suono, inoltre, corrisponde a un dato elemento. Esistono in questo senso vibrazioni sintoniche con l’elemento Aria, oppure con il Fuoco, la Terra e l’Acqua. Dunque, il Verbo sacro è connesso tanto con la Mente delle menti, atavica forza che permea ogni cosa ed è preesistente alla forma e alla vita stessa, quanto con le forze elementali che rappresentano un’estensione di tale energia compenetrante. Una certa vibrazione, quindi, ridesta poteri corrispondenti e la fusione con essi da vita a determinati risultati. Il suono, il ritmo, sono alla base di ogni creazione occulta. Il rombo dei pianeti in rotazione, gli ultrasuoni e le infinite forme di vibrazione sonora e non, fanno capo al segreto dei segreti, alla possibilità di formare la vita. Possiamo parlare da questo punto di vista di sintonizzazione, di frequenze, di armonizzazione. Sintonizzarsi su certi piani-frequenze vuol dire richiamare la forza che ad essi fa capo.

Richiamare per affinità energetica, divenire la cosa stessa, ovvero vibrare con essa alla medesima velocità. Ecco il segreto autentico di ogni operazione ermetica. La parola è potenza, è il suono profondo che sottende al momento nel quale ogni cosa ha preso ad esistere, l’attimo in cui la materia si è fusa e ha creato i pianeti, le galassie, l’universo intero. Se compariamo il buio del cosmo all’utero e il suono, la vibrazione, al fallo fecondante, comprenderemo come il verbo, quello vero e allenato nel tempo, può produrre una “gravidanza” che si manifesta nell’astrale alto, zona elettiva e fertile, e dall’astrale ridiscende sul piano fisico materializzandosi, concretando quanto richiesto, tangibilmente. Le forze terrigene grevi e pesanti a livello vibrazionale, invece, sono riconducibili ad una tonalità molto bassa, simile a quella già descritta in precedenza ma ancora più profonda, proveniente dalle propaggini dell’io. Questa vibrazione deve salire lentamente dall’interno e lentamente fuoriuscire sotto forma di verbo e magnetismo eterico-elettrico, portando con se tutte le onde vibratorie correlate al piano terrestre, elemento fisico connesso con il Saturno o corpo carneo. Quando tali traguardi saranno raggiunti, l’interazione con la supermente si realizzerà, creando un connubio capace di emettere onde elettromagnetiche, in grado di agire sulla materia. Il magnetismo o stato piromagico (magia del Fuoco) deve essere costante e attivo, presente nel quotidiano sempre; a volte in maniera più intensa, altre meno e tuttavia costante, vitalizzato nell’inconscio.

Da quanto sinora espresso si evince che una condizione passiva, un verbo privo di possanza, fanno abortire qualsivoglia operazione, ogni intento volto ad ottenere dei cambiamenti concreti. Solo lo stato così detto marziale, forza in divenire, può ridestare le potestà sopite. Il timore, l’incertezza, il dubbio sterile, l’insicurezza, sono tutti elementi abortivi, nocivi nel corso di ogni operazione. Anche un atteggiamento di sottomissione o di eccessiva soggezione, asservimento e dipendenza, minano qualunque sforzo. Lo studio della verbalizzazione a scopi operativi deve essere portato avanti negli anni. Non basta qualche esercizio per acquisire il potere verbale. Esistono a riguardo degli studi sulla vocalizzazione:

1) la vibrazione delle corde vocali (si tratta di suoni sempre «sonori»);
2) la posizione (bassa o alta) del dorso della lingua rispetto al palato, con conseguente apertura o chiusura del canale fonatorio (modo di articolazione);
3) lo spostamento del dorso della lingua nella cavità orale (in avanti o anteriormente, oppure indietro o posteriormente);
4) l’eventuale arrotondamento in avanti delle labbra (quest’ultimo fattore è poco importante nella classificazione delle vocali e riguarda, come vedremo, solo le vocali posteriori).

Come si vede la ricerca della verbalizzazione perfetta non è cosa da poco, non va trascurata, ed è molto più complessa di quanto si immagini. Quando le correnti cosmiche, correnti di forze, si riversano nell’uomo operante saturando di potere la sua mente, la vitalità si fa sempre più intensa nella struttura sottile. Lasciare fluire liberamente queste energie significa rinnovare di continuo l’energia vitale, ricaricando completamente corpo e spirito. Il primo passo verso la libertà interiore consiste nel prendere coscienza del vasto serbatoio energetico e spirituale in cui viviamo, ci muoviamo e in cui il nostro essere arcano dimora, tale è lo stato marziale. Come recita un celebre motto ermetico: “molti sono i chiamati ma pochi gli eletti”. Solo chi è in grado di trascendere la sua natura umana mantenendosi umano ma al contempo divino, scalerà la montagna sacra, sacrale vetta che mena all’assoluto.

Stefano Mayorca

(con la fraterna collaborazione del sito www.giulianokremmerz.com e dell’autore)

1 Comment

  • Mara 6 Marzo 2020

    Molto interessante…

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