14 Dicembre 2024
Politica

Il signor Mario – Lorenzo Merlo

Stupido o comandato? In ogni caso, anello della catena del nuovo ordine della vita a punti, imperativo categorico per un’egemonia occidentale tanto in sgretolamento quanto disposta a tutto per mantenere la posizione.

 

L’opera del signor Mario

Il signor Mario ci rassicura che il vaccino è indispensabile per non morire e che il grinpaz permette di ritrovarsi in ambiente asettico dal Sars-Cov2. Ma tanta fluida impudenza allude a essere presi dall’esaltante emozione del dominio. Un’esperienza ordinaria quando si ha a che fare con chi consideriamo senza valore, impaurito, impotente.

“L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono” e “Il Green pass è una misura con i quali i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. È una misura che dà serenità, non che toglie serenità”(1).

Il signor Mario si esprime nei confronti del parlamento come nei confronti di un sottoposto. E intima anche di non fargli perdere la pazienza sennò pianta tutto e ci lascia a piedi.

“Il governo è qui per fare le cose, il Parlamento per garantirgli i voti” (2).

Il signor Mario senza indugio alcuno, come d’obbligo al primo della classe, dichiara che manderà armamenti all’Ucraina. Per la pace naturalmente. Davvero non si avvede dell’incongruenza? Davvero non sa la storia?

“L’invio di armi e l’applicazione di sanzioni, dannose anche per noi, sono strumenti necessari che dobbiamo usare per difendere l’Ucraina e la nostra democrazia, la nostra libertà e i nostri valori fondanti” (3).

Il signor Mario, infatti, chiede se preferiamo la pace o l’aria condizionata a chi gli fa presente gli inconvenienti nazionali dell’adesione alla politica delle sanzioni alla Russia.

“Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas può essere scambiato con la pace. Di fronte a queste due cose, cosa preferiamo? La pace o star tranquilli con l’aria condizionata tutta l’estate? Lei cosa si risponde su questo? Preferisce la pace o il condizionatore acceso? È questa la domanda che ci dobbiamo porre” (4).

Il signor Mario dice di non sapere bene cosa significhi il pagamento in rubli del gas russo, né il pagamento in euro o dollari poi riconvertito in rubli. Ma balbettare corrisponde a sostenere qualcosa che non coincide al pensiero, mentre si teme di essere visti.

“Non ho capito bene quel che ho capito, ma, ripeto, posso sbagliare” (5).

Per chi non lo sapesse, il signor Mario non è stato eletto da nessuno. In nessun modo è nostra espressione. In tutti i modi è espressione di potentati, le cui ramificazioni e il cui potere hanno gittate e forze che sovrastano la nostra possibilità di concepirle. Possiamo solo temere che possano fare di noi più o meno ciò che torna loro utile.

Dunque, il signor Mario, nonostante quanto su riferito, non può essere considerato stupido. Visto che si tratta di bugie e/o di espressioni e scelte contrarie alla nostra nazione, il suo è un esercizio di raffinata lucidità.

Sarebbe più semplice sostenere siano stupidi il signor Di Maio, il signor Letta e i loro signori sodali. Ma, anche per questi, vedremmo che crederli stupidi non permetterebbe di trovare l’origine di come tante idiozie possano essere politicamente impunemente pronunciate. E poi, il signor Mario non ha mai ritenuto di doversi scusare o di ravvedersi per quanto detto e fatto. Anche se gli stupidi scelgono di far finta di niente, per una persona del suo calibro non si può credere abbia scelto di non ammettere le sue malefatte per meschina fuga. È più pertinente temere lo abbia fatto per scelta. E, in questo caso, allora, c’è una ragione.

 

La ragione del signor Mario

E se il signor Mario non può e non deve essere considerato uno stupido, cosa si può addurre per comprendere come abbia potuto e possa esporsi tanto?

Si può addurre sia comandato. Del resto, è stato messo lì da un’autorità nascosta, con una modalità non corrispondente alla democrazia, come già i signori Ciampi, Dini e Monti. Non è un politico, ma un tecnocrate. La sua azione è di tipo imprenditoriale, a lui interessa il profitto. In questo caso, da intendersi secondo la logica del Great reset. Un profitto che si identifica con l’attestazione della nuova normalità: sviluppo sostenibile, intelligenza artificiale, resilienza, 6G, valute e tracciamento digitali, transumanesimo (6), affinché denaro e potere possano essere ulteriormente risucchiati dall’umanità. Un profitto irrinunciabile dopo l’impegno e gli investimenti profusi per lunghi anni. Necessario all’esigenza dell’egemonia economico-militare sul mondo.

Con Fukuyama tutto stava filando liscio (le guerre loro non le contano), ma non era stato previsto il colpo di coda dei terzomondisiti. E, adesso che c’è, sembra che l’Occidente, pur di non contraddire la sua predizione, pur di confermarla, sia disposto ad usare ancora una volta la forza.

Comandato si diceva. Infatti, come sennò legittimare, nel senso di trovare rispettabile logica e origine, tanta sfrontatezza, tanta dichiarata svendita di ciò che è nostro, tanta dedizione agli armamenti, tanta dimenticanza dei servizi sociali e tanta serenità nel pronunciare puttanate che costerebbero il posto a chiunque già dopo le prime sillabe?

E anche, come non dare importanza all’eventualità che il signor Mario, sospinto da un’ola d’entusiasmo per il migliore, avviata dalla curva dei media sottomessi e mercenari, divenga a breve presidente di una Repubblica presidenziale? Tipo di stato il cui consenso è in via di pasturazione da tempo. E tipo di stato che nulla ha a che fare con ciò che fino a ieri intendevamo. L’epoca della consapevolezza analogica è stata spinta nel cesso. Quella della stretta di mano non è che un graffito scolpito in una morale che ormai sa di leggenda, della quale in futuro si dubiterà l’effettiva apparizione nella storia.

Siamo, quindi, in attesa di una Repubblica presidenziale della nuova normalità, ad ammiraglio tecnocratico-digitale. Non è solo un’evoluzione, non è solo un’esponenzializzazione di quella analogico-tradizionale. Non sarà solo sburocraticizzazione ed efficienza. È un tassello mancante. Nella logica globalista, la guerra per la supremazia occidentale, la volontà di egemonia, il terrore di vedersi ridurre l’onnipotenza del Destino manifesto, il rischio di sedersi sul banco degli imputati in numerosi processi di varie Norimberghe, certificano e garantiscono un robotico made in risolutezza che una volta era vanto delle stirpi che la protodemocrazia non esitava a mandare a morte. Stalin, Hitler e via dicendo, uomini analogici, impiegavano la brutalità. Ora si usa il controllo, la persuasione, il punteggio, il volontariato obbligatorio. Ora che non si capisce più nulla, il signor Mario può affermare posizioni analogicamente senza speranza di seguito, ma digitalmente ordinarie e funzionali.

Il signor Mario sta dunque solo seguendo la procedura del dichiarato progetto della Quarta rivoluzione industriale (7).

Vista così, la stupidità diviene intelligenza. E l’intelligenza espressione di un potere di cui evidentemente non abbiamo unità di misura per stimare le dimensioni. Al massimo possiamo arrivare a certificare che è sufficiente per proteggere quanto il signor Mario ha dimostrato di poter dire e fare.

C’è da chiedersi cosa la cricca abbia promesso al signor Mario, la segreteria della Nato forse? O alla Nato hanno promesso un uomo fedele e fidato? E se ha venduto certamente bene se stesso, anche noi sì, stupidamente, siamo stati venduti, se non portati in dono, affinché l’Italia torni grande anche e soprattutto in quanto roccaforte occidentale della Nato.

Del resto, nel do ut des, se l’affare è buono si può anche far finta di essere stupidi.

 

 

Note

  1. Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri, 22 luglio 2021. Il Fatto Quotidiano on line  –  Ansa on line
  2. Draghi ai capi delegazione delle forze di maggioranza, chiedendo chiarimenti sul governo battuto sul milleproroghe per quattro volte, 17 febbraio 2022. Sky tg 24  –   Adnkronos on line
  3. Draghi durante la conferenza stampa seguita alla riunione del governo, durante la quale è stato adottato il decreto “Riaperture”, 31 marzo 2022. rainews.it/on line
  4. Draghi durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, 6 aprile 2022. ilfattoquotidiano.it/on line
  5. la7.it/on line
  6. World Government Summit, Dubai, 29-30 marzo 2022.
  7. Schwab Klaus, La quarta rivoluzione industriale, Milano, Franco Angeli, 2016.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *