Attività di Emanuele Franz
Notizia del 6 ottobre 2025
Dopo aver attraversato in solitaria il Mar Nero per raggiungere le antiche comunità cristiane della Georgia e dell’Armenia, e aver percorso i confini siriani per documentare le liturgie in aramaico antico ancora vive presso i monaci ortodossi, Franz ha da poco terminato un nuovo pellegrinaggio tra templi e monasteri millenari, cattedrali e oracoli perduti.
Il progetto prevede la realizzazione di un reportage archeologico-filosofico che va a toccare luoghi simbolici e spesso dimenticati: dall’oasi di Siwa, dove sorgeva l’oracolo di Zeus-Ammone interrogato da Alessandro Magno, alla Cattedrale copta di San Marco a Heliopolis (Il Cairo), che custodisce le reliquie dell’evangelista. Il viaggio è poi continuato verso il monastero di San Macario nel Wadi el-Natrun, antica Scetes, cuore pulsante del monachesimo egiziano, dove riposano le reliquie di San Giovanni Battista e del profeta Eliseo.
Tappa conclusiva è stata il monastero di Sant’Antonio il Grande, fondato dal padre del monachesimo cristiano nel deserto orientale egiziano, vicino al Mar Rosso, assieme al monastero di San Paolo di Tebe, il primo eremita cristiano, essi rappresentano i più antichi monasteri cristiani del mondo.
“Non è stata un’impresa edonistica, ma un atto di conoscenza e riconnessione con la sapienza primigenia dell’uomo”, spiega Franz, che ha affrontato il percorso partendo da solo, come già fatto nel deserto del Gobi e in altri viaggi estremi.
Un pellegrinaggio sacro, che interroga la nostra epoca digitale sulle radici dello spirito e sull’incontro tra religione, tempo e deserto.




