Il concetto di morte nelle società arcaiche e nell’antico Egitto

Il concetto di morte nelle società arcaiche e nell’antico Egitto

L’idea che il dissolvimento dell’involucro fisico, la morte biologica, non costituisca la fine di tutto ma un semplice passaggio di stato, permea da sempre le religioni e i culti ad esse collegati. Nell’antichità l’iniziazione ai Misteri oggi detti “Pagani”, tendevano proprio ad anticipare l’esperienza di morte, inducendo nell’iniziando lo sgomento del passaggio attraverso la realizzazione di psicodrammi che facessero presagire un Aldilà in cui ogni azione commessa in vita avrebbe avuto un suo contraccambio, nel bene e nel male. Lo testimoniano le varie catabasi tramandateci dalle letterature greca e latina prima, e da quelle cristiana e islamica in tempi a noi più vicini. Il tutto per permettere all’iniziato di soppesare i propri comportamenti in vita, ed eventualmente adeguarli a miglior consiglio. Non si trattava però sempre e solo di un monito! Spesso era una vera e propria preparazione ad affrontare il viaggio nell’Oltretomba.. Tali i temi trattati nei due approfondimenti a cura di Luca Valentini e Paolo Izzo presenti in questo testo, che è possibile ordinare scrivendo direttamente alla Stamperia del Valentino di Napoli (stamperiadelvalentin@libero.it), casa editrice che pubblica l’opera,  oppure ordinandola sui tutti i bookstore oppure presso le più importanti librerie specializzate del settore.


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Categorie: Libreria

Pubblicato da Ereticamente il 12 Giugno 2021

Ereticamente

“La visione del mondo non si basa sui libri, ma su di una forma interiore e su una sensibilità, aventi carattere non acquisito, ma innato. Si tratta essenzialmente di una disposizione e di un atteggiamento, non già di teoria o di cultura, disposizioni che non concernono il solo dominio mentale ma investono anche quello del sentire e del volere, informano il carattere, si manifestano in reazioni aventi la stessa sicurezza dell’istinto, danno evidenza ad un lato significato dell’esistenza. (…) Se la nebbia si solleverà apparirà chiaro che è la visione del mondo ciò che, di là da ogni cultura, deve unire o dividere tracciando invalicabili frontiere dell’anima: che anche in un movimento politico essa costituisce l’elemento primario, perché solo una visione del mondo ha il potere di cristallizzare un dato tipo umano e quindi di dare un tono specifico ad una data Comunità.”

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