I carri armati di Mussolini. Una sinistra in… esaurimento!

I carri armati di Mussolini. Una sinistra in… esaurimento!

I 70 anni di infiltrazioni radical-progressiste condotte in tutti i settori della società, pur di arrivare a una colonizzazione totale di ogni settore della vita pubblica e finanche privata, non si possono scardinare con pochi mesi di governo, specialmente se condiviso con chi non è ostile a quelle infiltrazioni.

Ecco perché oggi l’accerchiamento della Lega ricorda quello riservato a suo tempo a Berlusconi anche dai suoi alleati di governo.

Anche i toni della sinistra, buonista, accogliente e democratica sono sempre gli stessi. Scrivono “restiamo umani” ma poi augurano eliminazione, morte, gogna pubblica e si applicano in piazza a realizzare questi loro propositi, sguinzagliando squatter e centri sociali a fare il solito lavoro sporco di provocazione e violenza.

L’accusa è sempre la solita, il fascismo, cioè il logoro fantasma riesumato ogni volta che fa comodo, quando la sinistra è in più evidente difficoltà, strumentalmente evocato per annichilire l’avversario, raccattare consensi, tacitare ogni critica e fornire giustificazione a ogni intervento “democratico”, anche brutale e illegittimo, di censura, di repressione e di emarginazione di coloro che dissentono.

Il giochino è sporco e sempre meno credibile, ma finché dura perché mai cambiare copione? Del resto, gli utili idioti di sempre e gli intellettuali organici sono pronti e disponibili per fornire copertura a qualsiasi porcheria. Senza contare la stampa sguattera che sparge propaganda, tutt’attorno. Un modello rodato che ha garantito alle lobby di potere mondialista e progressista decenni di grasse abbuffate alla faccia del popolo.

Né mancano pezzi di potere amministrativo e istituzionale. Non mancano all’appello i docenti “democratici” che indottrinano e plagiano le nuove generazioni, pronti a scendere in campo per sostenere anche le cause più indegne.

Non mancano i sindacati, sempre meno credibili presso i lavoratori, ma ottusamente disponibili a opporsi a ogni reale cambiamento.

Non mancano i comitati, le associazioni e le cooperative, tutti riuniti in un cartello del malaffare, dello spreco e dell’accaparramento di risorse pubbliche.

E non mancano ampi settori della magistratura, cioè di un ordine dello Stato che sempre più tende a interferire nella vita politica, esercitando in modo spesso arbitrario un potere autonomo che travalica i propri confini, che tende a “originare” diritto con sentenze creative piuttosto che applicare le leggi vigenti, che si erge a Patronaggio (particolare relazione politica di tipo asimmetrico tra persone o gruppi, ma anche PM di Agrigento di Magistratura Democratica) dell’immigrazione clandestina, seguendo una personalissima visione politica e giuridica del fenomeno migratorio.

La compagnia di giro, peraltro, è sempre la stessa e anche se non rappresenta la maggioranza degli italiani detiene tutti i gangli dei poteri decisionali, mediatico e culturale del Paese, sufficienti a contrastare e influenzare ogni decisione.

Se aprite ogni televisione li troverete immediatamente, a ogni ora del giorno, pervasivamente distribuiti su ogni rete, con trasmissioni ritagliate su ogni fascia d’ascolto, allo scopo di fornire un quadro distorto di ogni situazione, attraverso l’informazione parziale e faziosa, ma anche attraverso lo spettacolo, il varietà, la satira e l’intrattenimento.
Sul canale più orientato a sinistra della televisione pubblica, Rai3, abbiamo le rievocazioni ossessive in chiave pseudo storica, i programmi di intrattenimento a base di “TV delle ragazze” della Dandini, fino ai dibattiti politici schierati di Agorà e alle trasmissioni della Annunziata e della Berlinguer; su Rai1, abbiamo quasi ogni sera Fabio Fazio, con i suoi ospiti selezionati e le sue interviste in ginocchio agli esponenti del radical progressismo; su La7, abbiamo le allegrezze antagoniste di Zoro con “Propaganda Live” associate alle maratone acide di Enrico Mentana e ai vari Myrta Merlino, Gruber, Panella, Floris e Formigli, con le rituali e puntuali ospitate dei morti viventi della sinistra, coi giornalisti di Repubblica e dell’Espresso, con Mieli, Travaglio, Giannini e Damilano ospiti ovunque.

Dalla mattina alla sera sempre gli stessi, in un circolo ripetitivo di interventi e dichiarazioni, sempre ipocriti e faziosi, sempre orientati a inquinare ogni notizia e a riproporre le loro farneticanti ricette.

Ora, in prossimità delle elezioni europee, tale sforzo di mistificazione e travisamento ha raggiunto livelli parossistici e intollerabili.

La vulgata disfattista e democratica accredita la narrazione di un Mussolini raggirato da chi, nel corso dei suoi spostamenti e delle sue ispezioni, gli riproponeva sempre gli stessi carri armati, spostandoli da un teatro operativo a un altro, per fornirgli la farsesca immagine di un esercito forte e agguerrito.

E’ probabile si tratti di una delle tante idiozie inventate per screditare Mussolini e il fascismo, ma quand’anche fosse il riferimento di un fatto reale le responsabilità dei colpevoli, alti comandi dell’esercito o altro autori dell’accaduto, sarebbero quelle di tradimento, non del fascismo né del suo Duce, ma del Paese.

Esattamente come traditori e nemici del popolo italiano sono gli stessi sciacalli che quotidianamente e ripetutamente ne inquinano la vita economica, politica e sociale, con le loro azioni e con la diffusione di una propaganda divisiva, falsa e distruttiva.

Enrico Marino

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Categorie: Politica

Pubblicato da Ereticamente il 22 Maggio 2019

Ereticamente

“La visione del mondo non si basa sui libri, ma su di una forma interiore e su una sensibilità, aventi carattere non acquisito, ma innato. Si tratta essenzialmente di una disposizione e di un atteggiamento, non già di teoria o di cultura, disposizioni che non concernono il solo dominio mentale ma investono anche quello del sentire e del volere, informano il carattere, si manifestano in reazioni aventi la stessa sicurezza dell’istinto, danno evidenza ad un lato significato dell’esistenza. (…) Se la nebbia si solleverà apparirà chiaro che è la visione del mondo ciò che, di là da ogni cultura, deve unire o dividere tracciando invalicabili frontiere dell’anima: che anche in un movimento politico essa costituisce l’elemento primario, perché solo una visione del mondo ha il potere di cristallizzare un dato tipo umano e quindi di dare un tono specifico ad una data Comunità.”

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