La rappresentazione dell’ermafroditismo è stato continuamente il cruccio di molti artisti, dal Rinascimento sino al Novecento, con opere di questa sorta di ibrido primordiale e unitario, ove si fondono il maschile ed il femminile, prima che l’Uno si sdoppi nella dualità terrena.
Nella Genesi, quando si racconta la creazione, leggiamo che Jahvè nel creare l’Uomo “maschio e femmina lo creò”.
Fulcanelli ne Il mistero delle Cattedrali (1926) – cfr. E. Canseliet, ed. Mediterranee, Roma 1988, p. 163 e sgg. – dà questa spiegazione: RE+RE=BIS RE, ovvero, REBIS, la Pietra filosofale. Il rebis, infatti, è l’unione di oro e mercurio filosofico, materia umida e materia secca, principio maschile e femminile (l’unione, in sostanza, della doppia natura)[1].
Fin quando l’artista si adopera con immagini simboliche, il REBIS, di cui parla Fulcanelli e Canseliet, è possibile concepirlo graficamente anche se poi il risultato può apparire sgradevole alla vista di chi è estraneo ai “lavori dei fornelli”. Tuttavia l’impossibile in tal senso è un’impresa quando quella di ottenere la pietra filosofale stessa e chi è capace di tanto, è in tal modo che si può ritenerlo un maestro d’alchimia dei pennelli. Ma si riscontra nella storia dell’Arte Regia, che diremo della Pittura, un tal Maestro? Io credo di sì, ma è anche l’epoca dei giorni nostri a indicarlo, poiché gli ignari di questa potenzialità pittorica, presi per gli affari derivanti da aste di prestigio del mondo dell’arte, col primato d’asta appunto, hanno mostrato da poco tempo il “quadro campione” con una cifra record mai riscontrata prima.
«L’aggiudicazione più alta di tutta la storia del mercato dell’arte. Oltre 450 milioni di dollari incassati dopo una gara estenuante tra diversi offerenti, durata quasi 19 minuti. L’Italia di Leonardo da Vinci ha illuminato l’America dell’arte. La piccola tavola “Salvator Mundi” attribuita a Leonardo da Vinci ha cambiato di nuovo proprietà. Ieri sera (17 novembre 2017), notte fonda da noi, nella dorata sala d’aste di Christie’s a New York c’era un parterre stellare. E misure di sicurezza incredibili. Poliziotti e controlli ovunque. Traffico in tilt e via chiuse[2].»
Ma, quasi in contemporanea, non è mancata un’appassionata d’arte, l’autodidatta Monica Rea(*), che è stata capace di intravedere in “Salvator Mundi” i due Re perfettamente uniti da non potersi riconoscere nella loro differenza di maschio-femmina. E, dopo aver diviso a metà il volto di Gesù del dipinto di Leonardo da Vinci, si è resa conto di una effettiva differenza nelle due metà. Così mi ha inviato questa mattina un messaggio via e-mail per farmelo sapere ed io mi sono subito apprestato a redigere questo breve scritto per mostrarle il mio compiacimento con il giusto commento.
Illustrazione 1: L’immagine del volto del Salvator Mundi di Leonardo da Vinci divisa in due. I due Re del REBIS filosofale
La prova dell’illustr. 1 è così evidente che quasi non è necessario aggiungere altro, ma occorre farlo cominciando dall’alto per far notare, nell’insieme prima d’altro, che effettivamente la metà a destra è effettivamente un volto di donna, mentre l’altra metà a sinistra è un volto d’uomo, e poi:
Ulteriore indagine grafica
Illustr. 3: Immagine originale (illustr. 1) inclinata per ottenere il naso verticale. Sono evidenti le differenze di posizione degli occhi, mentre le sopracciglia sembrano allineate.
Illustr. 2: Immagine originale del quadro del Salvator Mundi di Leonardo da Vinci. L’asse degli occhi è orizzontale mentre quello del naso è inclinato. Si notano differenze del taglio degli occhi.
Per avere un ulteriore prova di quanto accertato sul Salvator Mundi ho approfondito l’indagine sull’immagine relativa, con le due illustr.ni 2 e 3, è ho riscontrato che il naso di Gesù non è in posizione verticale rispetto gli occhi. Questi risultano palesemente di taglio diverso mentre le sopracciglia sembrano in linea fra loro. Di qui ho voluto ricomporre i volti possibili dei “quasi” accertati uomo e rispettiva donna, unendo gli spaccati secondo l’asse verticale eseguita sul naso dell’illustr. 3. Osservando ora le immagini che ne sono derivate con le illustr.ni 4 e 5, ci si può convincere che l’ipotesi concepita in precedenza del REBIS filosofale del Salvator Mundi si può confermare. Il chiaro scuro diverso delle due metà riunite con le corrispondenti simmetriche, mostrano un uomo luminoso con un viso che esprime una palese forza per le mascelle pronunciate e occhi penetranti. Lei con viso sottile e labbra delicatamente protese. I suoi occhi dolci che sembrano mostrare compassione. E come già rilevato differenzia i due il taglio dei capelli.
Brescia, 24 settembre 2018
[1]Fonte: https://archipendolo.wordpress.com/2017/02/12/che-rebus-quel-rebis/
[2]Fonte: https://www.corriere.it/cultura/17_novembre_16/aste-salvador-mundi-leonardo-l-opera-arte-piu-cara-storia-69c5db26-ca6b-11e7-bae0-69536c65a470.shtml
(*)Biografia di Monica Rea
Monica Rea, di Isola del Liri, diplomata al Liceo Classico Tulliano di Arpino. Da sempre appassionata di matematica, scienze, astronomia, poesia… ma soprattutto sin da piccolissima sempre stata attratta dall’Arte in qualsiasi forma.
Dipinge, disegna, crea piccole sculture ecc.
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