Una di quelle notizie che non vorresti mai ricevere, che ti colpiscono in pieno viso come uno schiaffo. Junio è morto. Già Junio Guariento un mito per la mia generazione, è andato avanti verso i Campi Elisi , verso le isole dei beati dove arrivano giovani coloro che sono i più amati dagli Dei.
Era bello come il sole su quel palco del Campo Hobbit del 1977( o forse era il 1978 non ricordo bene) con la sua chitarra poggiata sulle gambe, quel sorriso bambino e quella voce delicata e decisa a un tempo mentre cantava:
“Ascolta il ruscello che sgorga lassù
ed umile a valle scompar
e guarda l’argento del fiume che
sereno e sicuro va….”
e nel giro di pochi minuti tutta la folla dei giovani sotto il palco faceva il coro
“Il domani appartiene a noi” divenuta poi inno ufficiale di tutto un mondo giovanile.
Una canzone che ha segnato un’epoca e che ancora cantiamo tutti appena si presenta l’occasione, anche se il domani, lo sapeva bene Junio, ci è sfuggito dalle mani tra tradimenti , sclerotizzazoni burocratiche e scelte di coloro che decisero la fine del nostro mondo passando dai campi Hobbit e dalla militanza a fare i ministri, i governatori, i sindaci.
Insieme a Stefania Paternò, che divenne sua moglie e madre delle sue figlie, scrisse e musicò anche “Dedicato all’Europa”:
“Canto la gloria di Roma,
del Reno lo scettro imperiale,
i duchi, i guerrieri e i loro cantori
errare sereni in cerca d’ onore .
A nord, ad est, a sud, ad ovest
in Europa .
Canto i fratelli che sempre han difeso
dal lupo crudele la frontiera dell’ est .
Canto l’ Europa dei giorni che vengono,
canto i suoi giovani cader nelle strade .
A nord, ad est, a sud, ad ovest
in Europa”
che cantava l’Europa dei popoli un altro mito che abbiamo visto sfumare nell’Europa dei banchieri.
Nei pochi scambi che abbiamo avuto su Facebook abbiamo parlato anche di una canzone a cui era molto legato per ricordi familiari , suoi testo e musica, “La canzone del lago”:
“Questa è una storia che non frutta milioni,
non faranno un bel film per TV,
ma farà sbadigliare di noia
i ragazzi alla Gucci e Cardin…..”
L’ultima volta che ho visto Junio è stato a Bologna un paio d’anni fa, ero alla presentazione del libro sulle Radio alternative dell’amico Alessandro Alberti . Fra i relatori c’era Daniela Cioffi mitica voce di Radio Alternativa Bologna e Junio era seduto poco lontano da me tra il pubblico, umile e sorridente come sempre. Ci siamo salutati e stretti la mano, mi ero ripromessa che sarei passata a vedere i suoi lavori di intarsio nel legno e lo avrei fatto se il tempo tiranno non ce lo avesse portato via così in fretta e così crudelmente.
Resta in noi tutti di lui il ricordo di un uomo vero, la cui lunga barba nascondeva quel bel viso bambino, un uomo rimasto giovane nello spirito,sempre disponibile ad aiutare il prossimo, a gettare il cuore oltre l’ostacolo, generoso e gentile con tutti.
“…con gli occhi sempre fissi nel sole,(…) e il sorriso più dolce del mondo .”
Camerata Junio Presente!
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Umberto Bianchi e Nicola Bizzi ci spiegano cosa c'è alle origini della pandemia, dell'emergenza climatica e della guerra in Ucraina… BUONA VISIONE
una "biblioteca" davvero interessante e ben fornit... Leggi commento »
[…] alle nuove forme della tecnocrazia. Non ... Leggi commento »
Caro Simola, la ringrazio per il suo ampio comment... Leggi commento »
I governi Italiani che si sono succeduti, più o m... Leggi commento »
La seguo da tempo anche quando scriveva per un alt... Leggi commento »
Già …. papà ci lascia il ricordo sereno del suo sorriso, il più dolce del mondo! Siri
Siri e Viki un abbraccio con tutto il mio affetto. Franca
Grazie Franca, mi hai fatto commuovere…Camerata Junio
Ciao Nuni
Ogni mattina dicevo alla mamma e al papà che c’è l’avrei fatta a farvi incontrare in un abbraccio forte come l’eternità: da sola non ce l’avrei mai fatta…a partire da Paolo, capocordata e apripista in tanti si sono uniti! Grande stratega il nonno Alfredo che ti ha dolcemente invitato al suo compleanno, perché più forte della morte è l’amore…
ciao Nuni
Ciao Nuni
Ogni mattina dicevo alla mamma e al papà che c’è l’avrei fatta a farvi incontrare in un abbraccio forte come l’eternità: da sola non ce l’avrei mai fatta ma tanti gli amici che ci hanno sostenuto e aiutato