10 Aprile 2024
Controstoria Storia

“I fascisti hanno tre strade aperte: galera, ospedale, cimitero”… (terza parte)

di Giacinto Reale La sera del 12 marzo del 1921 nasce il fascio di Arezzo; un ex volontario di guerra che presiede la riunione, chiude il suo intervento con queste parole: “Dovete sapere che i fascisti hanno tre strade aperte: GALERA, OSPEDALE, CIMITERO” Ecco, provo a partire da qui per approfondire  la questione della “violenza

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Controstoria Storia

“I fascisti hanno tre strade aperte: galera, ospedale, cimitero”…(seconda parte)

di Giacinto Reale La sera del 12 marzo del 1921 nasce il fascio di Arezzo; un ex volontario di guerra che presiede la riunione, chiude il suo intervento con queste parole: “Dovete sapere che i fascisti hanno tre strade aperte: GALERA, OSPEDALE, CIMITERO” Ecco, provo a partire da qui per approfondire  la questione della “violenza

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Controstoria Storia

“I fascisti hanno tre strade aperte: galera, ospedale, cimitero”…..(prima parte)

di Giacinto Reale La sera del 12 marzo del 1921 nasce il fascio di Arezzo; l’ ex volontario di guerra che presiede la riunione, chiude il suo intervento con queste parole: “Dovete sapere che i fascisti hanno tre strade aperte: GALERA, OSPEDALE, CIMITERO” Ecco, provo a partire da qui per approfondire  la questione della “violenza

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Controstoria Parma Storia

“BARRICATE” A PARMA: mito e realtà (terza e ultima parte)

di Giacinto Reale Alcuni  episodi nella Storia, per una serie di motivi spesso insondabili, assumono il valore di “mito”, che a poco a poco, ne trasfigura i veri connotati, per renderli più aderenti ad una dimensione che, inconsciamente, si avvicina al favolistico: è il caso della “battaglia di Parma”, all’inizio dell’agosto del 1922….. Fin qui

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Controstoria Parma Storia

“BARRICATE” A PARMA: mito e realtà (seconda parte)

di Giacinto Reale Alcuni  episodi nella Storia, per una serie di motivi spesso insondabili, assumono il valore di “mito”, che a poco a poco, ne trasfigura i veri connotati, per renderli più aderenti ad una dimensione che, inconsciamente, si avvicina al favolistico: è il caso della “battaglia di Parma”, all’inizio dell’agosto del 1922….. Balbo, partito

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Controstoria Parma Storia

“BARRICATE” A PARMA: mito e realtà (prima parte)

di Giacinto Reale Alcuni episodi nella Storia, per una serie di motivi spesso insondabili, assumono il valore di “mito”, che a poco a poco, ne trasfigura i veri connotati, per renderli più aderenti ad una dimensioneinconsciamente vicina al favolistico: è il caso della “battaglia di Parma”, all’inizio dell’agosto del 1922… Il 30 luglio del 1922,

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Controstoria Maramotti Reggio Emilia

Vigilia fascista: Reggio Emilia 1921, un episodio esemplare

di Giacinto Reale Leggendo un libro sulle origini del fascismo a Reggio Emilia, mi imbatto in un episodio, “minore” certamente, ma che conferma  in maniera esemplare alcune caratteristiche del primo fascismo che normalmente si tende a trascurare, accettando (talora anche da parte di chi ambisce ad atteggiamenti “non conformi”) tesi basate sul nulla e “verità”

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Sapienza sedicimarzo68 Storia trentaottobre1922

In vita sua fu tutto e non fu niente…

Di Giacinto Reale “Chiedo la parola per motivi personali”, così – credo – si usa dire nei luoghi “deputati” quando si è chiamati in ballo da qualcuno…così faccio io con queste due righe che vogliono aggiungere qualcosa in più al già detto, piuttosto che essere una risposta (anche se userò un “tu” cameratesco, come Piazzesi

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Sapienza sedicimarzo68 Storia trentaottobre1922

ROMA, 16 marzo ’68: ma fu un “suicidio”? (seconda parte)

di Giacinto Reale All’ingresso della Facoltà, seduto sulle scale, con aria abbacchiata, G riconobbe un volto noto: era Tonino, classico esempio di lumpenproletariat “fascista”, tanto semplice e buono quanto dotato di spavaldo coraggio. Barese, si era trasferito da qualche tempo a Roma, e frequentava, si diceva, gli ambienti di Avanguardia Nazionale. Al saluto ed ai

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Sapienza sedicimarzo68 Storia trentaottobre1922

ROMA, 16 marzo ’68: ma fu un “suicidio”? (prima parte)

di Giacinto Reale “Il suicidio della giovane destra”, con questa espressione – titolo di un paragrafo di “Noi rivoluzionari”di Adalberto Baldoni – si fa usualmente riferimento a quanto avvenuto la mattina del 16 marzo del 1968 all’Università di Roma, allorché alcune centinaia di attivisti missini, confluiti da tutta Italia, tentarono l’assalto alla facoltà di Lettere,

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